Cosa significa fare baccano?

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"Fare baccano significa creare rumore intenso, spesso fastidioso. L'espressione evoca anche disordine e confusione, derivando dal termine latino bacchanalia, ovvero baccanale, feste dionisiache caratterizzate da grande chiasso."

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Cosa significa fare uno spogliatoio?

Ahahah, fare uno spogliatoio? Ma che domanda! È semplicissimo, dai! Significa, tipo, un posto dove ti cambi, capisci? Dove lasci i tuoi vestiti, prima di fare, boh, qualsiasi cosa.

Pensa a quando vai in palestra, o in piscina, oppure, sai, ai campi da calcio. Ecco, lì c’è lo spogliatoio. Serve proprio per quello, per lasciare la roba, e poi ritrovarla dopo l’allenamento, o la partita, o la nuotata. Diverso dal camerino, eh, quello è più fighetto, per provarsi i vestiti, nei negozi, capisci?

  • Custodire i vestiti
  • Zona separata (specialmente nelle strutture sportive)
  • Uso pre-attività

Differenza fondamentale: nello spogliatoio, ci metti la tua tuta da ginnastica, nel camerino provi il vestito nuovo, che bello! Lo spogliatoio mio, al centro sportivo, è un po’ una topaia, ma almeno è comodo. Ogni tanto ci trovo pure calzini smarriti! Che schifo. Ah, oggi ho visto Marco nello spogliatoio, era tutto sudato, ma che palle!

Infatti, ricordo che l’anno scorso, lo spogliatoio del mio centro sportivo era in ristrutturazione per un paio di mesi, un casino pazzesco! Dov’ero andato a cambiarmi? In macchina, che figuraccia! Però, così ho imparato ad apprezzare di più avere uno spogliatoio decente.

Come si scrive spogliatoio al plurale?

Era l’estate del 2022, a Jesolo. Ricordo benissimo il caldo afoso, la sabbia che scottava sotto i piedi mentre correvo verso gli spogliatoi per cambiarmi. Erano affollatissimi, pieni di gente che si preparava per un tuffo in mare. Bambini che strillavano, genitori che cercavano di tenerli a bada, il profumo di crema solare mischiato a quello di salsedine. Una confusione che a ripensarci mi fa sorridere. In quel momento, tra il caos e la fretta, pensavo a quanto fosse buffo che la parola “spogliatoi” fosse già plurale. Non “spogliatoio” al plurale, ma direttamente “spogliatoi”.

Un’altra volta, era ottobre dello stesso anno, stavo giocando a calcetto con gli amici. Freddo pungente, campo in terra battuta. Sudati e infreddoliti, ci siamo rifugiati negli spogliatoi. Erano piccoli, umidi e l’acqua calda della doccia scarseggiava. Lì, tra battute e risate, qualcuno ha detto: “Che schifo sti spogliatoi!”. E di nuovo, ho pensato alla parola, alla sua forma plurale così… diretta.

  • Spogliatoi: plurale di spogliatoio.
  • Sinonimi: camerini, cabine.
  • Contrari: (Non esiste un vero contrario, ma si può pensare a spazi aperti, luoghi pubblici.)

Pensandoci bene, “camerini” ha una forma singolare, “camerino”. “Cabine” pure, “cabina”. “Spogliatoi” invece no. È una di quelle stranezze della lingua italiana che ogni tanto ti fanno riflettere. In quel momento a Jesolo, e poi di nuovo al campo di calcetto, tra il sudore e le risate, mi sono reso conto di quante cose si imparino anche nei momenti più inaspettati. In fondo, la vita è un continuo imparare, anche tra gli spogliatoi affollati di una spiaggia o il freddo di un campo di calcetto in autunno.

Cosa significa fare le bizze?

Ecco, cosa significa fare le bizze, eh?

  • Capriccio. Sì, è proprio quella cosa lì. Un capriccio che ti prende all’improvviso, senza una ragione vera, come quando ero piccolo e volevo a tutti i costi quel gelato al pistacchio… che poi neanche mi piaceva tanto, a ripensarci.

  • Stizzoso. Come quando ti senti punto nell’orgoglio, ma per una sciocchezza. Tipo, quest’anno, non so, quando mi hanno detto che il mio caffè non era buono. Ma dai!

  • Breve durata. Per fortuna. Perchè se durassero, le bizze, diventerebbe un inferno. Un po’ come quando litigavo con mio fratello da piccolo… sembravano guerre mondiali, e dopo mezz’ora eravamo di nuovo a giocare insieme.

  • Senza serio motivo. La parte più assurda, no? Ti arrabbi, sbotti, e poi ti chiedi: ma perché? Quest’anno mi è capitato con una serie tv: l’ho mollata a metà per un’inezia, e adesso mi pento.

  • Collera. Sì, può essere anche rabbia vera, anche se passeggera. Come quando scopri che ti hanno mentito… anche se poi magari era una bugia a fin di bene, boh.

Cosa vuol dire fare le bizze?

Fare le bizze, eh? È come trasformarsi improvvisamente in un vulcano tascabile, con eruzioni di “non voglio!” e “è ingiusto!”. Un attacco di nervi in miniatura, insomma.

  • Definizione: Un capriccio, ma con una spruzzata di teatralità in più. Tipo quando il tuo gatto decide che il divano è il suo nemico giurato e lo attacca a colpi di unghie.
  • Durata: Breve, come una dieta dopo le feste.
  • Sintomi: Lacrime (a volte finte come una banconota da tre euro), urla che farebbero invidia a un soprano, e una generale avversione alla logica.

È un po’ come quando cerchi di infilare un calzino al contrario: frustrante e inevitabile, soprattutto se sei un bambino (o un adulto particolarmente testardo).

#Caos #Confusione #Rumore