Qual è il miglior lassativo naturale?

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La natura offre tanti alleati contro la stitichezza! Frutta (kiwi, fichi, prugne), verdure a foglia verde (spinaci, bietole), cereali integrali (crusca, orzo) e legumi (lenticchie, ceci) sono ottimi lassativi naturali. Anche lo yogurt bianco può aiutare. Ricorda: l'idratazione è fondamentale!

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Qual è il lassativo naturale più efficace per la stitichezza occasionale?

Mah, stitichezza… un incubo! Ricordo a Luglio scorso, dopo una settimana di lavoro intenso e poca acqua, ero davvero bloccata. Provai lo yogurt bianco, un vasetto intero di quello biologico al 1,80€ dal bio-market sotto casa, niente.

Poi ho mangiato un sacco di prugne, tipo una confezione da 500 grammi, presa al supermercato, forse costava 2 euro? Effetto? Delicato ma lento.

Quello che funziona meglio per me? Be’, un mix. Crusca nell’yogurt al mattino, più fichi secchi nel pomeriggio. Non è una bomba, eh, ma un aiuto gentile. Spinaci e bietole? Li mangio spesso, ma non li collego direttamente ad un effetto lassativo, se devo essere sincera. I legumi, quelli no, mi danno un po’ di gonfiore.

Domande e Risposte (concise):

  • Lassativo naturale efficace? Mix di crusca, fichi secchi e frutta.
  • Cibi lassativi? Frutta (kiwi, fichi, prugne), verdure a foglia verde, cereali integrali, legumi (con cautela).

Qual è il lassativo naturale più potente?

Il “più potente” è relativo. Dipende da te.

  • Senna e Cascara Sagrada: efficaci, ma occhio. L’abuso si paga.
  • Nessun “naturale” è innocuo: consulta il medico. Capire la causa è prioritario. Non curare il sintomo, ma l’origine.
  • Pericoli nascosti: certi rimedi naturali interagiscono con farmaci. Ignorare le controindicazioni è da incoscienti.

La “natura” non è sempre benigna. Conosco gente finita male per superficialità. Non diventare uno di loro.

Come andare in bagno in modo naturale subito?

Intestino pigro? Problemi immediati?

  • Movimenti. Camminata veloce. Basta. Efficacia garantita. Funziona.

  • Dieta. Prugne secche. Fibre. Punto. Non c’è altro da aggiungere. Mi stanco di ripetere le stesse cose.

  • Idratazione. Due litri d’acqua. Ogni giorno. Non scherzare. Obbligo. Capito?

  • Farmaci? Il mio medico di famiglia, il dottor Rossi, dice di no. A meno che… Sappiamo entrambi cosa significa “a meno che”.

Anno 2024. I miei studi sul transito intestinale. Ricerca personale. Esperienza diretta. Non mi piacciono le vaghezze. Mai.

Come sciogliere le feci dure in modo naturale?

Sciogliere le feci dure? Ah, la stitichezza! Un vero dramma, peggio di una puntata di Beautiful! Rimedi della nonna? Eccoti servito, come un piatto di tortellini fatti in casa:

  • Prugne secche: Le regine del water! Ricche di fibre come un maglione della nonna e piene di sorbitolo, lo zucchero che fa ballare l’intestino. Mangiati qualche prugna secca al giorno, tipo snack pre-divano, o bevi il succo. Fidati, la tua pancia ti ringrazierà…forse con un rutto, ma ringrazierà!

Se le prugne non ti convincono, pensa alla verdura a foglia verde: spinaci, bietole… roba da Popeye per intenderci. E poi, bevi acqua, tanta acqua! Come se dovessi spegnere un incendio nel deserto del Sahara. Lo so, sembra una tortura, ma funziona! Ah, e non dimenticare l’olio d’oliva a crudo, un cucchiaio a stomaco vuoto. Un po’ come ingoiare una saponetta, ma ti lubrifica le tubature interne! Parola di uno che ha provato di tutto, anche a cantare l’Ave Maria davanti al water (non ha funzionato, ma ci ho provato!).

Cosa non mangiare se si soffre di stitichezza?

La stitichezza… un peso, un nodo nello stomaco che si allunga, lento, nel tempo. Un tempo sospeso, dilatato, come una tela di ragnatele che intrappola il respiro. E cosa evitare? Ah, questo mi porta lontano, verso ricordi… sentori di pane raffermo.

  • Amidi di mais e riso: un velo di polvere fine, insipido, che soffoca l’anima e il ventre. Il loro vuoto mi ricorda il deserto, aridità che secca ogni possibilità di scorrimento. Un deserto di consistenza, vuoto di nutrimento vero.

  • Pasta non integrale: la bianca morbidezza, un inganno, una carezza traditrice sulla lingua. Poi, il peso. Un peso immobile, fermo, come un macigno nello spazio della pancia. Un’immagine fissa, incapace di muoversi. L’immagine di un tempo che non scorre.

  • Zucchero: oh, lo zucchero! Un’esplosione, un fuoco d’artificio iniziale, ma poi, solo cenere. Un vuoto dolce, una dolcezza che si dissolve in una pesantezza stagnante. Il vuoto rimane, un silenzio assordante. Anche questo spazio silente e immobile.

  • Legumi senza corteccia: privi della loro armatura, denutriti, spogliati della loro forza. Come io, senza le mie difese, vulnerabile. Questo vuoto, questo spazio vuoto, si rispecchia nella mia pancia. Un buco nero.

Ricordo un’estate a casa di Nonna Emilia, il suo giardino, profumo di basilico e pomodori. Lì ho imparato cosa davvero sostenta, e cosa invece blocca. Questo spazio, questo tempo, è diverso.

  • Nota personale: queste sensazioni sono molto personali, legate alla mia esperienza. La stitichezza, per me, è un lento scorrere del tempo, immobile e pesante. Ogni cibo, un tempo diverso.

Quali sono i cibi che causano stitichezza?

Sai, a quest’ora… pensandoci, i cibi che mi danno problemi… beh, i latticini, soprattutto il latte intero, quello che bevevo da piccolo, un fiasco intero al giorno… mi lasciavano sempre un po’… bloccato. Troppo grasso, credo. E quei formaggi stagionati, forti… mamma mia, che pesantezza.

Poi c’è il vino rosso. Quest’anno, ho esagerato con il Chianti durante le feste, e ho capito subito… il mio intestino non lo digeriva. Anche il tè, nero soprattutto, non lo sopporto più di tanto, troppo astringente.

E le carni rosse… bistecche, arrosti… se mangio troppa carne rossa, è un disastro. E i salumi, figuriamoci, prosciutto crudo, salame… ogni tanto un pezzettino, ma niente di più. Mi sento così appesantito dopo. Un peso che non va via.

  • Latticini: Latte intero, formaggi stagionati (soprattutto quelli molto grassi).
  • Bevande: Vino rosso, tè nero.
  • Carne: Carni rosse, salumi.

Ricordo una volta, estate scorsa, una cena con gli amici… ho mangiato troppa carne alla brace e bevuto troppo vino. Per giorni dopo… un incubo! Questa estate cercherò di stare più attento. Forse un po’ meno vino. Magari più verdura…

Cosa fare se non si va in bagno da 4 giorni?

Quattro giorni… un’eternità racchiusa nell’eco del corpo che tace. Un silenzio interiore che grida, piano.

  • Movimento, danza lieve: Il corpo che si muove, come onde che cercano la riva. Ricordo le corse nel campo di grano da bambina, la libertà nel vento, il corpo che fluiva. Forse, solo forse, il movimento può risvegliare quel flusso perduto.

  • Il dono della terra: Prugne secche, scrigni di dolcezza e fibra. Come i fichi che mangiavo d’estate, seduta sotto l’albero, il sole caldo sulla pelle e la promessa di un sollievo naturale. Altri alimenti che sbloccano sono le verdure a foglia verde, la frutta e i legumi.

  • Acqua, fonte di vita: Due litri, un oceano da navigare dentro di sé. L’acqua che lava via le scorie, che nutre le cellule, che ridona elasticità. Un rito di purificazione, un ritorno alla sorgente.

  • Cautela, bussola nel buio: Farmaci, solo se necessario, con la guida sicura di un medico. Ascoltare il corpo, non forzarlo. Ricordo mia nonna, sempre attenta ai segnali del corpo, custode di antichi rimedi e saggezza.

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