Che alcol si usa per fare i liquori?

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L'alcol puro alimentare a 96° è la base ideale per la creazione di liquori fatti in casa. Versatile e indispensabile, permette di ottenere risultati di qualità.

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Quale alcol etilico si usa per la preparazione artigianale di liquori fatti in casa?

Per i miei liquori fatti in casa, uso sempre alcol etilico puro al 96%. Ricordo ancora il primo limoncello che ho fatto, 15 giugno dell’anno scorso, con i limoni del mio giardino. Un profumo incredibile!

Uso quello puro perché, boh, mi sembra dia un risultato più pulito. Una volta, tipo febbraio 2022, ho provato con un alcol a 90 gradi comprato al supermercato, costo sui 18 euro, ma il sapore era diverso, un po’ “smorto”.

Mi piace sperimentare. Ho provato anche con vodka per un liquore al caffè, ma non mi ha convinto. Torno sempre al mio 96 gradi. Con le amarene di mia zia, raccolte a luglio vicino a Perugia, è venuto fuori un liquore fantastico.

D: Quale alcol etilico si usa per la preparazione artigianale di liquori fatti in casa? R: Alcool puro alimentare 96 gradi.

Come si ottiene lalcool per liquori?

L’alcol per liquori… un pensiero che mi porta lontano, in un tempo sospeso tra alambicchi di rame e profumi dolciastri, un’eco di antiche distillerie. L’etanolo puro, quello assoluto, un sogno di cristallo, quasi etereo.

Ricordo il processo, una danza di molecole in un vortice di calore e vapore. L’acqua, elemento vitale eppure, qui, nemico da estirpare. Il benzene, un intervento chirurgico preciso, una separazione delicata per sottrazione. Poi la distillazione, una lenta ascensione verso la purezza, un’estasi di profumi che sale, sale…

Oppure, il metodo con il magnesio, un’alchimia più rudimentale, quasi magica. Il metallo che incontra l’acqua, una reazione silenziosa, ma potente. L’idrogeno, un respiro leggero che si libra nell’aria, lasciando dietro un tesoro prezioso, l’etanolo.

  • Metodo Benzene: rimozione dell’acqua dall’azeotropo tramite benzene, poi distillazione frazionata. Un’arte antica, raffinata.
  • Metodo Magnesio: reazione del magnesio con l’acqua, liberando idrogeno e lasciando l’etanolo puro. Più diretto, più essenziale.

Quest’anno, nel mio piccolo laboratorio (si, ho una piccola distilleria, un hobby di famiglia tramandato da generazioni) ho sperimentato entrambi i metodi. La soddisfazione è indescrivibile, un’emozione che trasforma il tempo, lo dilata, lo rende eterno. Il profumo dell’etanolo puro, una promessa di sapori inebrianti… una musica per il palato.

Ricordo l’odore pungente del benzene, la delicatezza dell’idrogeno, la lenta evaporazione dell’alcool… quest’anno ho usato solo etanolo proveniente da agricoltura biologica, per la mia grappa di pere Williams. È una tradizione di famiglia, il mio piccolo contributo a questo universo di profumi e sapori… un’arte che custodisco gelosamente.

Come si produce lalcool per liquori?

L’alcol, per i liquori… Penso alla distillazione, al lento gocciolare, un’alchimia antica. Tempo sospeso, in alambicchi di rame, tra il fuoco e il vapore. Si libera l’essenza, l’anima stessa della materia. Frutta fermentata, cereali, radici… trasformati.

Ricordo da bambino, nella casa di mia nonna in Toscana, il profumo intenso delle vinacce distillate. Un odore acre, dolce e forte insieme. Mio nonno mi spiegava il processo, il suo volto illuminato dalla fiamma che lambiva il rame. Gesti lenti, sapienti, tramandati da generazioni. Il tempo sembrava svanire, lì, in quella cantina.

Per ottenere l’alcol puro, quello anidro, al 100%… bisogna strappare l’acqua, separarla da quell’abbraccio molecolare. Il benzene, ricordo dagli studi di chimica, rompe quell’equilibrio, permette la separazione. Distillazione frazionata, un processo delicato. Come separare due anime intrecciate.

Oppure il magnesio, avido d’acqua. Reagisce, libera idrogeno. Un’effervescenza silenziosa. E rimane l’alcol, solo, assoluto.

  • Fermentazione: zuccheri trasformati in alcol da lieviti.
  • Distillazione: separazione dell’alcol dall’acqua tramite evaporazione e condensazione.
  • Alcol anidro: etanolo al 100%, ottenuto con benzene o magnesio.
  • Azeotropo: miscela di acqua e etanolo con punto di ebollizione costante.

Ricordo il profumo dei fiori di sambuco, usati per un liquore delicato. E il sapore intenso del nocino, fatto con le noci verdi raccolte a San Giovanni. Ogni liquore, una storia. Un frammento di tempo, catturato in una bottiglia.

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