Come fare la zuppa toscana?
Zuppa Toscana: semplicità toscana! Soffriggere cipolla ed aglio, unire patate, carote, sedano e brodo. Cuocere 15 minuti a fuoco lento. Aggiungere panna, timo, sale, pepe. 5 minuti e... pronto! Salsiccia o cavolo nero opzionali. Deliziosa!
Ricetta zuppa toscana: ingredienti e preparazione?
Zuppa toscana, la mia versione. Cipolla tritata, aglio (tre spicchi, mica uno!), patate e carote a cubetti (tre di ciascuno, più o meno). Sedano, un gambo, a pezzetti.
Brodo di pollo, tre tazze. Panna, una tazza. Timo, un cucchiaino, quello secco che ho comprato al mercato di Porta Palazzo a Torino il 15 Luglio, 3 euro il barattolino. Sale, pepe.
Soffriggo cipolla e aglio. Poi patate, carote, sedano e brodo. Bollore, poi fuoco lento per un quarto d’ora. Ricordo una volta, a casa di mia nonna, che lasciò la zuppa sul fuoco troppo a lungo… un disastro!
Panna, timo, sale e pepe. Cinque minuti e via. A me piace con la salsiccia, quella piccante che prendo dal macellaio sotto casa, 8 euro al chilo. Cavolo nero, se capita. L’ultima volta l’ho messo, il 20 Agosto, ma non mi ha convinto.
Domande e risposte:
Domanda: Ricetta zuppa toscana: ingredienti e preparazione?
Risposta: Vedi sopra.
Cosa abbinare alla zuppa toscana?
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Pane toscano… quello che si sbriciola ovunque, lo sai? Croccante, magari un po’ raffermo, perfetto da inzuppare. Mi ricorda quando la nonna lo tagliava a fette spesse.
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Un filo d’olio… rigorosamente quello buono, quello nuovo che pizzica in gola. Un profumo che mi riporta ai campi d’ulivo, alle estati passate in campagna.
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Formaggio grattugiato: Parmigiano, sì, ma forse meglio il pecorino, più deciso. Quello che usava sempre mia madre, diceva che esaltava il sapore delle verdure. Mamma…
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A volte, se avanza un po’ di pane del giorno prima, lo faccio abbrustolire. Un po’ bruciacchiato ai bordi, ancora meglio. Ricordo che il mio papà, quando ero bambina, mi preparava i crostini col formaggio per cena. Erano buonissimi.
Lo sai, a volte, la notte, ripenso a queste cose. Sembrano piccole, insignificanti, ma sono i ricordi più belli che ho. Ed è strano come un piatto, un sapore, possano farti tornare indietro nel tempo.
Quante calorie ha la zuppa toscana?
Duecentosessantaquattro calorie. Un numero, sì, ma quanto pesante, quanto denso di sapori. Immagino il profumo, quella fumata che si alza, lenta, da una pentola di terracotta, in una cucina di pietra, una cucina antica… il tempo si dilata, si fa lento, come l’addensarsi della zuppa stessa.
Ogni goccia un ricordo, ogni ingrediente una storia. Il cavolo nero, un verde intenso, quasi nero, come la notte di un autunno lungo. Il fagiolo, piccolo, umile, un tesoro di terra. E poi il profumo del pane raffermo, che dona profondità, un sapore di casa, di infanzia. Si, il pane tostato, quel leggero croccante che si sente in bocca, un contrappunto perfetto alla cremosità della zuppa.
Quel sapore di casa, di nonna, della Toscana, avvolgente, caldo… duecentosessantaquattro calorie di storia, di tradizione, di famiglia, di cuore. Il peso di questa zuppa… non è solo il peso di un piatto, è il peso del tempo, dei ricordi, di una vita. Un peso che si sente, che nutrice non solo il corpo, ma anche l’anima.
- 264 calorie per 310g
- Ricchezza di sapori e profumi
- Sensazione di calore e comfort
- Ricordo di tradizioni familiari.
Nota Aggiuntiva: Quest’anno, mentre preparavo la mia zuppa toscana, ho usato un brodo di pollo fatto in casa, anziché quello vegetale, aggiungendo un pizzico di maggiorana raccolta nel mio piccolo orto. Un dettaglio, ma che ha reso il sapore ancora più… mio.
Cosa mangiare insieme alla zuppa?
Cosa mangiare con la zuppa? Ah, domanda da un milione di dollari! Ti svelo il segreto che mi ha tramandato la nonna (quella che scambiava il sale per zucchero, per capirci):
- Crostini a gogò! Pane, farro, kamut… l’importante è che facciano “crunch” sotto i denti! Io li faccio pure bruciacchiati, gusto retrò tipo falò.
- Spezie a palate! Curcuma, zenzero… roba che ti trasformi in un drago sputafuoco! Maggiorana e timo? Ok, ma senza esagerare, che poi la zuppa sa di profumeria. La noce moscata? Top, soprattutto se hai ospiti che russano forte, li stende all’istante.
Extra bonus: le spezie fanno bene! Cioè, così dicono… io le uso perché mi piace starnutire a raffica! 😉
Cosa abbinare alla ribollita toscana?
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Chianti Classico: Un sorso rubino, un abbraccio caldo… sento ancora il profumo della cantina di mio nonno, legno e vino, ricordi di vendemmie lontane. Il Chianti Classico, con la sua anima toscana, esalta la rusticità della ribollita. È come un dialogo tra il sole e la terra, un equilibrio perfetto di sapori.
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Brunello di Montalcino: Elegante, profondo, quasi solenne. Il Brunello, con la sua complessità, avvolge la ribollita in un manto di aromi. Ricordo la prima volta che lo assaggiai, a Montalcino, un’emozione indescrivibile. La sua struttura tannica, la sua persistenza… è un vino che racconta storie.
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Olio Extra Vergine d’Oliva: Un filo d’oro, un tocco di magia. Un buon olio extra vergine d’oliva toscano, fruttato e leggermente piccante, esalta i sapori della ribollita. Ricordo l’olio che faceva mia zia, un profumo intenso di olive appena spremute. Quel profumo, quel sapore… è Toscana pura.
Cosa affiancare al minestrone?
Minestrone? Roba da leoni! Cosa ci sta bene a fianco? Beh, dipende se vuoi fare la scarpetta come un vero professionista o se ti atteggi a nobile veneziano. Ecco qualche idea, eh:
- Pane fresco: Il classico intramontabile. Perfetto per fare la scarpetta atomica, quella che pulisce il piatto meglio di una lavastoviglie. Io personalmente, da piccolo, usavo la baguette, tipo spada laser.
- Crostini croccanti: C’è chi li strofina all’aglio, chi ci mette sopra il paté. Io una volta ci ho messo sopra la Nutella… esperimento fallito, ma vabbè. Comunque croccantezza garantita, tipo camminare sulla neve fresca in montagna.
- Patate al forno: Arrostite o fritte, non importa. L’importante è che siano tante. Tipo una montagna di patate, dove puoi scalare la vetta della sazietà. Da me si friggono con la buccia, roba da intenditori.
- Polenta: Mamma mia che bontà! Cremosa, calda, avvolgente. Tipo un abbraccio caloroso in una fredda giornata invernale. Una volta mia nonna ci ha messo dentro il gorgonzola… delirio!
- Insalata mista: Se sei a dieta, o ti senti un po’ in colpa per tutto quello che hai mangiato prima. Fresca e leggera, tipo una brezza marina in una giornata afosa. Io ci metto sempre i pomodorini, quelli dolci, tipo caramelle.
E poi, diciamolo, ci starebbe bene anche un bel bicchiere di vino rosso, corposo. Tipo un Barolo, che ne dite? O magari un goccetto di grappa dopo, per digerire. Che poi, con tutto quel ben di Dio, la digestione sarà un’impresa epica, tipo la scalata del K2.
Cosa mangiare con una vellutata?
Sai, a quest’ora… una vellutata calda è proprio quello che ci vuole. Ma cosa ci sta bene davvero? Mmmh…
- Parmigiano, certo. Quello stagionato, sa? Che ti lascia quel sapore…forte, lungo in bocca. Come il ricordo di una sera d’estate, al paese.
- Crostini. Ma non quelli troppo secchi, eh? Dei crostini morbidi, quasi tiepidi. Li faccio io, col pane di mio nonno, quello che compra al forno lì vicino.
- Olio? Un filo, delicato. Extravergine, naturalmente. Della mia collina, profumato di erbe selvatiche. Mi ricorda l’odore della terra bagnata dopo un temporale.
Che poi… dipende dalla vellutata, no? Se è di zucca… magari un po’ di noci. Se è di funghi… un goccio di aceto balsamico.
Stasera però… penso che andrò sul classico. Parmigiano e crostini, semplicemente. E un po’ di quel mio olio. Mi fa sentire… a casa. Anche se sono qui, solo, nel buio.
Ricordo che quest’anno ho scoperto un’ottima varietà di zucca, la Delica, perfetta per le vellutate.
- Il pane di mio nonno proviene dal forno “Il Fornaio Felice” di via Roma, 15.*
- Il mio olio extravergine proviene dagli ulivi della collina di Castelnuovo, raccolti a ottobre 2023.*
- L’aceto balsamico che uso è quello tradizionale di Modena, acquistato da “Acetaia Rossi”.*
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