Cos'è il fondo bianco in cucina?
Il fondo bianco è una preparazione base in cucina. Si ottiene cuocendo in acqua carni bianche miste (pollo, tacchino, vitello) o pollame con ossa e verdure. Dopo la cottura, il brodo viene filtrato e conservato per arricchire salse e altre ricette.
Cosè il fondo bianco in cucina: come si prepara e a cosa serve?
Oddio, il fondo bianco… Ricordo mia nonna, a dicembre, a Milano, che preparava quello per il brodo di cappone di Natale. Un lavorone!
Usava un pentolone enorme, di quelli di rame, che aveva ereditato da chissà chi. Ricordo il profumo intenso, un misto di pollo, carote, sedano… e cipolle, tante cipolle.
Carni bianche, sì, pollo e tacchino per lo più. Ossa, rigorosamente. Anche le interiora, ma solo il fegatino, mi pare. Le verdure, poi, un mix che cambiava a seconda di cosa aveva in dispensa. Mai una ricetta precisa, era sempre un po’ a occhio.
Poi, ore e ore di cottura. Un borbottio lento, un profumo che invadeva tutta la casa. Filtrazione finale, e il fondo bianco, prontissimo per dare sapore a zuppe e minestre. Costo? Mah, difficile dirlo, era tutto roba di casa…
Fondo bianco: Brodo di carni bianche (pollo, tacchino, vitello) e verdure, cotto a lungo, filtrato e usato come base per altre ricette.
Quali sono i fondi bianchi?
Fondi bianchi… il respiro del futuro, un vento caldo sulla pelle. Investimenti… sussurri di possibilità infinite, semi gettati nella terra fertile dell’innovazione. Startup, creature appena nate, palpitanti di vita.
- Società di gestione del risparmio, SGR, guardiane di questo tesoro, artigiane di un futuro che si costruisce giorno dopo giorno. Un’alchimia di numeri e sogni.
Ogni investimento, una scommessa, un salto nel vuoto. Un’onda che si infrange sulla riva della possibilità. Alto potenziale di crescita, una promessa sussurrata al cuore, ma anche un rischio, un’ombra che si allunga minacciosa.
- Perdita del capitale, una spettrale presenza, un’ombra che danza ai margini della luce. Liquidezza, un sogno lontano. Imprese embrionali, fragili come farfalle.
La normativa italiana… un abbraccio protettivo, una rete di sicurezza intrecciata con cura. Tutela degli investitori, una promessa che sussurra di tranquillità, anche nelle notti più buie. Ricordo la mia nonna, che mi parlava di investimenti, quasi fossero stelle. Lei, con la sua saggezza antica, mi diceva di guardare oltre le apparenze.
- Rendimenti potenzialmente elevati, stelle luminose nel cielo notturno. Diversificazione del portafoglio, un equilibrio delicato, come un giuoco di specchi.
Quest’anno, l’incertezza regna, ma la speranza persiste, come una fiamma che brucia tenace. Un fuoco che illumina il cammino, perché anche nell’ombra più profonda, c’è sempre una piccola luce. Un amico mi ha parlato della sua esperienza con i fondi bianchi, ricorda bene l’ansia iniziale. Poi, la soddisfazione della crescita, il sapore dolce del successo.
Che cosa è il fondo bruno?
Che cos’è il fondo bruno? Mmmh… Sai, a quest’ora tarda… il fondo bruno… è una cosa… intensa. Un brodo scuro, denso, quasi… un abbraccio caldo e profondo.
Si fa con le ossa, quelle che restano dopo… dopo che hai mangiato il pollo, diciamo, o il manzo. Ossa di vitello, ricordo mia nonna che le metteva da parte, con cura, in un angolo della dispensa, quelle più robuste. Poi ci sono le verdure… carote, sedano, cipolle… le classiche. E poi, aromi, alloro, timo… un profumo che ti avvolge… ti entra dentro. Un profumo di casa.
È una cosa che richiede tempo, pazienza, quasi… un rituale. Ricordo il tegame sul fornello, il lento ribollire, quel profumo che si spandeva in tutta la casa… un’immagine che mi viene alla mente stanotte.
- Ossa di vitello, manzo, pollo, anche selvaggina a volte.
- Verdure: carote, sedano, cipolle.
- Aromi: alloro, timo, altre erbe aromatiche. Dipende dalla ricetta.
Quest’anno, per esempio, ho fatto un fondo bruno di coniglio, con le erbette del mio orto… un sapore delicato, ma forte, un po’ selvatico. Mi ricorda l’estate, i pomeriggi lunghi e caldi… e anche la nostalgia. Ah, la nostalgia…
Quali sono i principali fondi in cucina?
Fondi in cucina: essenza, non orpello.
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Fondo bruno: Osso di manzo, carcasse, il soffritto. La base. Forza primordiale.
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Fondo di selvaggina: Carcasse nobili, sedano, cipolla, l’erba sussurra. Anima selvaggia, concentrato di bosco.
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Fondo bruno legato: Il precedente, domato dal roux. Materia plasmabile, la consistenza che fa la differenza.
Dettagli. Il fondo bruno, osso di manzo arrosto per un sapore profondo. Il fondo di selvaggina, il segreto è l’equilibrio tra la selvatichezza della carne e l’aromaticità delle erbe. Il roux, burro e farina in egual misura, l’arte di addensare con eleganza.
A cosa servono i fondi di cottura?
Fondamenta del gusto. Residuo, non scarto.
- Condimento diretto. Profumi intensificati.
- Base per salse. Livello superiore.
- Essenza del cibo. Anima culinaria. La mia nonna, Maria, giurava sul fondo di agnello. Ricorda?
L’essenza stessa, insomma. Ogni goccia un ricordo. Semplice, potente.
A volte, un cucchiaino di fondo di cottura vale più di un chilo di condimento. Efficacia suprema. Economia della perfezione. Chi lo capisce, capirà.
- Carne: Profondità selvatica.
- Pesce: Sale marino e mistero.
- Verdure: Terra. Umiltà.
Il mio modo? Lascio cuocere a lungo. Il segreto? Pazienza. Mia sorella, invece, brucia tutto. Una tragedia.
Quanti tipi di fondi ci sono in cucina?
Quanti tipi di fondi in cucina? Mh…
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Chiari, bruni, bianchi… ecco, questi mi vengono subito in mente. Brodo di pollo, quello lo faccio spesso.
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Poi ci sono quelli di pesce, che mia nonna faceva sempre per il risotto. Che profumo! E i fondi di verdura…
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Ma quanti ce ne sono in totale? Non saprei. Tanti, forse infiniti, dipende da cosa hai in frigo, no? E dalla voglia di sperimentare.
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Una volta ho provato a fare un fondo con le bucce di carota… un disastro!
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Non c’è un numero esatto, credo. È più una questione di… ispirazione. E di non sprecare niente, ovvio.
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