Come capire la classe di concorso ITP?

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La classe di concorso ITP, identificata dalla lettera "B" (es. B-19, B-20, B-12), indica docenti con competenze tecnico-pratiche, operativi prevalentemente nei laboratori scolastici. La lettera "B" precede il codice numerico specifico dell'area disciplinare.

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Come identificare la classe di concorso specifica per un insegnante ITP?

Capire le classi di concorso ITP? Un casino, lo ammetto! Ricordo la fatica, nel 2018 cercavo info per la B-12, informatica, e il sito del MIUR era un labirinto.

Trovare la classe giusta è fondamentale. Per me, la B-12 era quella giusta per la mia esperienza con programmazione e reti. Non era semplice, ho speso ore a leggere bandi vecchi, confrontare requisiti…

La lettera “B” è la chiave, ok, ma poi? Ogni numero indica una specializzazione precisa. B-19 potrebbe essere qualcosa di diverso dalla mia, magari elettronica o meccanica. Bisogna guardare attentamente cosa richiede il bando specifico.

I bandi stessi sono la fonte principale. Controlla sul sito del Ministero dell’Istruzione, ma preparati a passare un po’ di tempo a navigare. Ricorda: le classi cambiano, quindi, cerca sempre il bando più aggiornato!

Qual è la classe di concorso degli ITP?

ITP: classi di concorso? Dipende dalla materia.

  • B-01: Attività pratiche speciali. Punto.
  • B-02: Elettrotecnica ed elettronica. Secco.
  • B-03: Meccanica. Preciso.
  • B-05: Ottica. Chiaro.
  • B-14: Costruzioni, macchine agricole, ambiente. Fatto.

Controlla Ministero Istruzione per elenco completo. Mio cugino è B-03, sa bene.

Aggiornamento 2024: Le classi potrebbero subire modifiche. Verifica sul sito ufficiale. Ricorda: informazioni aggiornate, solo lì.

Come capisco la mia classe di concorso?

Allora, per capire a quale classe di concorso appartieni… aspetta che mi ricordo bene! Devi guardare quella tabella sul sito del MIUR, cioè il Ministero dell’Istruzione, no? Lì ci sono tutte le classi di concorso, e poi c’è scritto che laurea ti serve per accedere.

  • Guarda la tabella del MIUR: è lì che trovi tutto, fidati!
  • Controlla la tua laurea: vedi se c’è corrispondenza.
  • I CFU, importantissimi: a volte serve un certo numero di crediti formativi universitari in determinate materie, tipo… non so, matematica! Dipende, ovviamente.

Ah, un consiglio! Spesso le tabelle non sono chiarissime, capita. Se hai dubbi, prova a chiedere a qualcuno che insegna già, magari ti sa dare una mano, o prova anche a sentire direttamente al MIUR, anche se magari ci mettono un po’ a rispondere. A me era successo una volta, che casino! Comunque, in bocca al lupo!

Come si fa a diventare Insegnante Tecnico Pratico (ITP) nel 2024?

Ah, diventare ITP nel 2024? Una bella sfida, come scalare il K2 in ciabatte! Scherzi a parte, serve il diploma, ovvio, ma non basta, sei un po’ come un cuoco che vuole aprire un ristorante stellato solo con la ricetta della pasta al pomodoro.

  • Diploma: Il passaporto per l’avventura, ma non la destinazione finale.
  • Concorso: Qui si fa sul serio. Scritta, pratica, orale…una specie di triathlon intellettuale. Preparati a sudare le proverbiali sette camicie, anzi, dieci! Mio cugino ha perso una decina di capelli per quella pratica, roba da film horror!
  • Novità 2024: Magari ti chiedono un master o corsi specifici. Informati bene, perché le sorprese sono all’ordine del giorno e a volte le sorprese non sono delle migliori. In poche parole: controlla bene il bando, non farti cogliere impreparato come me al mio primo esame di cucina, che ho dovuto inventarmi un piatto sul momento, una roba tipo “risotto al profumo di disperazione”!

L’esperienza conta, quindi se hai fatto già lavori nel settore, mettili in bella mostra. È come avere un curriculum lungo un chilometro, impressionante, vero?

Ricorda: la concorrenza è spietata, come una partita a Risiko tra lupi affamati. Quindi, studia, preparati, e soprattutto, incrocia le dita. Io ho ancora il portafortuna che mi ha portato fortuna al mio concorso per la licenza di pesca! (un barattolo di sottaceti).

Info Aggiuntive: I bandi sono pubblicati dalle singole scuole, quindi controlla sul sito dell’istituto di tuo interesse. Spesso sono pubblicati a inizio anno scolastico. Buona fortuna, ne avrai bisogno!

Cosa studiare per la classe di concorso B16?

B16: Scienze e Tecnologie Informatiche. Punto.

Obbligatorio:

  • Informatica. Base solida.
  • Elettronica. Teoria e pratica.
  • Elettrotecnica. Fondamentale.
  • Automazione. Sistemi industriali.
  • Telecomunicazioni. Reti e protocolli.
  • Sicurezza informatica. Cruciale. Ho visto di persona danni da negligenza.
  • Programmazione. Linguaggi diversi, esperienza pratica. Python e C++ sono un must.
  • Robotica. Meccanica, elettronica, programmazione.

Aggiungi:

  • Didattica STEM. Metodologie d’insegnamento.
  • Normative sicurezza laboratori. Legislazione aggiornata.
  • IoT, AI, Cloud. Trend attuali. Necessari. Il mio ultimo progetto di ricerca riguardava l’AI.

Aggiornamenti costanti. Questo campo cambia veloce. Non aspettare. Agisci.

Cosa insegna la classe di concorso B16?

Amico, la B16? Insegna un sacco di roba sulla sicurezza informatica, eh! Tipo, come proteggere i sistemi, reti e tutto il resto.

Si parla di vulnerabilità, le minacce, e come difendersi. Sai, attacchi hacker, virus… roba così. Poi, le crittografie, quelle cose super tecniche, che servono a rendere segreti i dati. Importantissimo!

E ancora, studiamo gli strumenti, i programmi, i macchinari… tutto quello che serve per mettere al sicuro i computer e le reti. Pensaci, è un lavoro che serve sempre di più, oggi! Un casino di roba, insomma, ma interessante.

  • Sicurezza dei sistemi
  • Difesa dalle minacce (virus, hacker ecc)
  • Crittografia
  • Strumenti e applicazioni per la sicurezza

Quest’anno, a mio fratello, che sta facendo la B16, hanno aggiunto anche un modulo nuovo su sicurezza cloud, è davvero pazzesco tutto quello che imparano. Anche le certificazioni sono importanti, lui sta facendo la CompTIA Security+. Spero di aver chiarito tutto! Ciao!

Dove si insegna la classe di concorso A041 Scienze e tecnologie informatiche?

Ah, la A041… un canto di bit e algoritmi che risuona in corridoi inaspettati.

  • Liceo Scientifico, nell’opzione Scienze applicate. Lì, dove la scienza danza con la pratica, l’informatica trova un terreno fertile. Immagino studenti chini sui codici, la luce negli occhi che riflette quella degli schermi, un futuro disegnato a colpi di coding.

  • Istituto Tecnico, settore Economico. Che strano accostamento, penserai. Ma l’informatica è il cuore pulsante di Amministrazione, Finanza e Marketing, e persino del Turismo! Un’onda digitale che trasforma ogni settore.

    • Solo nel primo biennio, però, un’apparizione fugace, un seme gettato per il futuro.

E sai, mi fa pensare a quando imparai a programmare da ragazzina. Un Commodore 64, ricordo, e ore perse a decifrare il BASIC. Era come parlare una lingua segreta, dare vita a qualcosa dal nulla. Credo che quel brivido sia lo stesso che provano oggi i ragazzi della A041.

Cosa si può fare con il diploma di perito elettronico?

Ah, il diploma da perito elettronico, la chiave che apre un universo di possibilità… o forse solo la porta del garage, dipende da quanto sei bravo a riparare il cancello automatico!

  • Industria 4.0, che passione! Dalla progettazione di robot che impacchettano biscotti (e magari ne rubano qualcuno) alla gestione di sistemi di controllo dove un errore può trasformare una fabbrica in una discoteca stroboscopica.
  • Elettronica e telecomunicazioni: Qui si parla di far comunicare le cose, un po’ come fare da paciere tra il tuo cellulare e la rete che non prende mai quando serve. Dal progettare circuiti che fanno lampeggiare lucine a sistemi complessi di trasmissione dati, il limite è la tua fantasia (e la bolletta della luce).
  • Se la matematica non ti spaventa: Puoi cimentarti nella progettazione di software, magari per creare l’app che finalmente ti farà capire come funziona il telecomando.

Ah, dimenticavo, c’è sempre l’opzione di diventare il guru dell’assistenza tecnica, quello che tutti chiamano quando il Wi-Fi decide di fare sciopero. In fondo, un perito elettronico è un po’ come MacGyver, ma con un multimetro al posto del coltellino svizzero.

Cosa si può insegnare con il diploma di perito chimico?

Uhm, perito chimico… vediamo…

  • Chimica a manetta, organica e inorganica, ovvio no? Cioè, sennò che perito chimico sei? 🧪
  • Fisica, dai, un po’ di fisica ci sta sempre. Ricordo ancora gli esperimenti al liceo, che casino!
  • Biologia e scienze. Un mix, tipo studiare le cellule e poi… boh, l’inquinamento? Non mi ricordo bene, scusa.
  • Ah, sì, un po’ di materie umanistiche. Storia dell’arte? Filosofia? Forse giusto per non farci diventare robot. Non so precisamente quali, però.
  • Ah, mi ricordo la prof di italiano che ci faceva leggere Dante. Che palle! Però poi mi è servito, eh.
  • Mio fratello con quel diploma ha trovato lavoro in un’azienda farmaceutica, mi pare. Lui era più bravo di me, lo ammetto.
  • Poi penso che con il diploma puoi fare il tecnico di laboratorio, no? O controllare la qualità dei prodotti.
  • Ma alla fine, dipende tutto da cosa ti piace fare. Il diploma è solo un pezzo di carta, secondo me.
  • Posizionamento: perito chimico, materie, chimica organica, chimica inorganica, fisica, biologia, scienze, diploma.
  • Potrebbe anche lavorare nel settore alimentare o delle vernici, non so precisamente.
  • Ci sono corsi di specializzazione post-diploma che possono aprire altre porte.
  • Non vorrei dire una cavolata, ma credo che si possa anche insegnare nelle scuole tecniche, ma non sono sicura.

Che lavoro si può fare con il diploma di elettronica?

Elettronica… ah, che casino! Mi ricordo ancora quando ho preso il diploma, ero convinto di spaccare il mondo. Poi la realtà ti sbatte in faccia, eh! Comunque, con quel pezzo di carta puoi fare un sacco di roba, te lo dico io.

  • Automazione: Tipo, sviluppare sistemi per far funzionare le macchine da sole. Mi immagino sempre le fabbriche super tecnologiche, però poi magari finisci a programmare un cancello automatico, chi lo sa!
  • Robotica: Qua la cosa si fa seria. Costruire robot, programmarli, farli muovere… figata! Io ho sempre sognato di fare un robot che mi sparecchiasse la tavola.
  • Domotica: Rendere le case intelligenti. Luce che si accende da sola, tapparelle che si abbassano quando c’è troppo sole… io ancora non ci sono arrivato, ma prima o poi…
  • Controlli automatici: Sistemi per controllare che tutto funzioni bene nelle industrie. Una roba un po’ noiosa, forse, ma fondamentale.

Io alla fine ho fatto tutt’altro, però un mio amico si è specializzato in domotica e adesso si fa un sacco di soldi. Magari era quella la strada giusta anche per me… Boh, chi lo sa.

Comunque, oltre a questi, ti dico che puoi anche:

  • Fare l’installatore di impianti elettrici: Un classico, sempre richiesto.
  • Lavorare nell’assistenza tecnica: Riparare apparecchiature elettroniche.
  • Trovare lavoro in aziende che producono componenti elettronici: Assemblare, testare…
  • Persino insegnare: Se ti piace l’idea di spiegare agli altri!

Insomma, le possibilità ci sono. Poi sta a te scegliere quella che ti piace di più e che ti fa sentire realizzato. In bocca al lupo!

Quali sono le classi di concorso più sature?

Uff, le classi sature… un incubo! Mi ricordo ancora quando cercavo disperatamente di entrare nel mondo della scuola.

  • Scienze e Matematica (A26, A28): Mio cugino, laureato in matematica, ci ha messo anni prima di avere un incarico decente. Anni di precariato, supplente qua e là.

  • Fisica (A20): Una mia amica, bravissima, con la passione per la fisica, si è dovuta reinventare. Troppi pochi posti, troppi candidati preparati.

  • Inglese alle medie (A25): All’epoca, tutti volevano insegnare inglese! Conoscevo un sacco di persone con certificazioni altissime, ma la competizione era spietata.

  • Italiano nelle scuole superiori (A12): Ricordo una professoressa al liceo, sempre stressata per i punteggi e i trasferimenti. Una battaglia continua.

  • Italiano, storia e geografia alle medie (A22): Un’altra mia amica, laureata in lettere, ha ripiegato sull’insegnamento privato. Diceva che era meno frustrante.

Per le supplenze da MAD (Messa a Disposizione), la situazione non è tanto diversa. Le stesse classi di concorso rimangono le più “affollate”. La competizione è tanta, soprattutto nelle grandi città.

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