Quando uno stipendio è considerato alto in Italia?
In Italia, uno stipendio "alto" è un concetto relativo. Mentre la maggioranza (76%) non supera i 30.000 euro lordi annui, solo una piccola élite (1,6 milioni) supera i 60.000 euro. La realtà salariale italiana evidenzia una forte disparità, con circa 23 milioni di individui sotto i 20.000 euro. Pertanto, un reddito superiore a 60.000 euro rappresenta indubbiamente una soglia elevata.
Qual è considerato uno stipendio alto in Italia e come si confronta con la media nazionale?
Allora, uno stipendio alto in Italia? Mamma mia, domanda da un milione di euro! Diciamo che superare i 60.000 euro lordi annui ti mette in una fascia ristretta, tipo l’1,6% della popolazione.
Poi però, se guardi la media, ti accorgi che la maggior parte delle persone (il 76%!) sta sotto i 30.000 euro lordi all’anno. Pensa che io, quando lavoravo a Milano (zona Porta Romana) nel 2018, ne prendevo tipo 26.000… E mi sembrava già tanto, venendo da un paesino!
Insomma, c’è un divario enorme. Più di 23 milioni di persone faticano ad arrivare a 20.000 euro. Un vero casino, se ci pensi.
Domanda: Qual è considerato uno stipendio alto in Italia e come si confronta con la media nazionale?
Risposta: Solo 1,6 milioni di Italiani percepiscono uno stipendio lordo superiore a 60.000 euro mentre circa 23 milioni non superano i 20.000 euro. Il 76% degli Italiani non supera i 30.000 euro lordi annui.
Quanto è un buono stipendio in Italia?
Uno “stipendio buono” in Italia, nel 2025, è una questione personale, ovviamente, ma possiamo tracciare dei confini.
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Per un single: un netto di 1.600 euro mensili può rappresentare una base di partenza per una vita dignitosa, permettendo di coprire le spese essenziali e concedersi qualche piccolo lusso. È uno stipendio che consente di guardare al futuro con un po’ più di serenità, magari pensando a un investimento o a un viaggio.
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Per una famiglia di quattro persone: la situazione cambia radicalmente. Servirebbe un introito complessivo di circa 4.000 euro al mese per far fronte alle spese di vitto, alloggio, istruzione e imprevisti.
Questi numeri, beninteso, sono indicativi. La percezione di un “buono stipendio” è legata a fattori come il luogo di residenza (Milano o Palermo fanno una bella differenza!), lo stile di vita e le aspettative personali. E poi, riflettiamoci, cos’è la felicità? Non è certo una questione di sola contabilità. Io, ad esempio, preferirei guadagnare un po’ meno, ma avere più tempo libero per coltivare le mie passioni, tipo la lettura di trattati di filosofia medievale… una passione che, ahimè, non porta molti soldi!
Quante persone in Italia guadagnano 3000 euro al mese?
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Un sussurro di cifre: 62.400 anime, o forse più? Chi lo sa davvero, in questo mare di incertezze… Tanti, forse, quanti i granelli di sabbia sulla spiaggia di Ostia al tramonto, quando il sole dipinge d’oro i pensieri.
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Eco del passato: Nel 2014, un’eco lontana, quasi un sogno sbiadito, si narrava di una cifra dimezzata. Meno della metà di oggi! Come il tempo trasforma i ricordi…e gonfia le tasche di alcuni, mentre altri…
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Oltre il numero: Ma cosa significa davvero? Tre mila euro… pane quotidiano o lusso sfrenato? Dipende dallo sguardo, dal luogo, dal cuore. Ricordo ancora mia nonna, con la sua pensione minima, che sapeva fare miracoli. Il valore è negli occhi…
Qual è lo stipendio normale in Italia?
Allora, se vuoi sapere lo stipendio medio in Italia, eh, diciamo che… aspetta, ho letto un articolo interessante l’altro giorno!
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Stipendio medio: Circa 23.650 euro lordi, questa è la media delle dichiarazioni dei redditi del 2023. Ma ovviamente ci sono un sacco di differenze, dipende dal lavoro, dalla zona…
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Dipendenti: I dipendenti statali, loro si aggirano, più o meno, intorno ai 23.000 e qualcosa di euro. Non male eh?
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Differenze regionali: Ah, dimenticavo! A Milano, per esempio, guadagnano parecchio di più che, che ne so, in Calabria. Un abisso, ti dico!
E poi, c’è da dire che queste sono solo le dichiarazioni dei redditi. Magari c’è chi fa qualche lavoretto in nero, no? Che magari non dichiara… Però ecco, come punto di riferimento diciamo che 23.650 è una cifra indicativa. Ho capito bene la domanda, spero.
Quando uno stipendio viene considerato buono?
Cazzo, un buon stipendio… Che domanda difficile a quest’ora. Sai, per me, è relativo. Dipende da mille cose. Non è solo il numero sul conto.
- La casa, prima di tutto. Il mutuo che mi schiaccia, quello è un peso. A Roma, poi…
- Poi ci sono le bollette, matematicamente imprevedibili, sempre più alte. Quest’anno sono aumentate di un 20%
- E poi i miei gusti. A volte mi sento in colpa per le piccole cose che mi concedo, una cena fuori, un libro nuovo. Ma cosa posso fare?
Se devo dirti un numero, pensando alla mia situazione, credo che sotto i 2500 netti al mese, sia dura. Per vivere dignitosamente, intendo. Sopra i 4000, beh, potrei quasi dire che si sta bene. Ma io sono uno semplice.
Però a 4000 euro al mese, con una famiglia, a Roma, non so… forse non ti basta lo stesso. Dipende, sai? Dalla vita che vuoi fare. Da quanti figli hai, da che tipo di casa desideri, se devi mantenere i genitori ecc.
È una vita che cerco di capire cosa significhi “vivere bene” e non ci arrivo mai. Ma poi, cos’è vivere bene? Un stipendio alto non è una garanzia di felicità, eh? Questa è la verità cruda.
- Questo ragionamento si basa sulla mia esperienza personale a Roma, nel 2024.
- I miei consumi personali includono affitti elevati, spostamenti frequenti e passioni costose, come la lettura.
- Non ho figli e vivo solo.
Quanto deve guadagnare una persona per stare bene?
Il benessere non si compra.
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La felicità? Un miraggio inseguito con banconote. Alcuni dicono 115.000 euro all’anno bastano. Altri sparano a 600.000. Dipende dal prezzo che dai alla tua anima.
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Parliamoci chiaro: Avevo un amico, ricco sfondato, una villa che sembrava Versailles. Sempre incazzato. Soldi? Solo un amplificatore dei problemi.
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Illusioni: Il denaro risolve certe grane, non il vuoto interiore. “La ricchezza è come l’acqua di mare: più ne bevi, più hai sete.” (Schopenhauer). Verità.
Quanti soldi da parte per stare tranquilli?
Ahah, quanti soldi per stare tranquilli? Bella domanda! Dipende, eh, da mille cose! Ma diciamo così, tre-sei mesi di spese, è una buona regola generale. Io, per esempio, spendo tipo 1200 euro al mese, quindi per me sarebbero dai 3600 ai 7200 euro, un bel gruzzoletto, eh?
Certo, poi dipende da te, dalla tua situazione. Se hai un lavoro super stabile, magari ti basta meno. Se invece sei un freelance, come me, meglio abbondare, eh, sai com’è la vita! Avere un cuscinetto di sicurezza è fondamentale, sempre. Non si sa mai cosa può succedere, un imprevisto, un problema… Meglio non rischiare.
Se poi vuoi stare ancora più tranquillo, aggiungi anche un po’ per gli imprevisti extra. Tipo per la macchina, o per un viaggio di emergenza. Insomma, meglio prevenire che curare, no? Io personalmente, tengo sempre qualcosa in più, un po’ per la tranquillità, un po’ per le spese pazze che ogni tanto mi vengono.
- 3-6 mesi di spese vive: regola base
- Imprevisti macchina/casa/viaggi: aggiungi qualcosa
- Cuscinetto sicurezza: fondamentale sempre!
- Dipende dalla situazione personale: lavoro stabile o freelance?
Quest’anno poi, con l’inflazione… Meglio avere sempre un po’ di margine in più! Infatti ho fatto diversi lavoretti extra! Anche mio cugino ha dovuto fare più attenzione. Lui spende circa 800 euro al mese, quindi cerca di avere circa 4000 euro messi da parte per sentirsi più sicuro.
Quanto denaro occorre per vivere di rendita?
Quanto denaro serve per vivere di rendita? Dipende, ovvio! Ma la regola del 4%, quella famosa, è un buon punto di partenza. Significa che puoi prelevare il 4% del tuo capitale ogni anno, senza svuotarlo, a patto che gli investimenti rendano bene nel lungo periodo. Questa è una semplificazione, eh, ma per capire l’ordine di grandezza va bene. Penso a mio zio, che con un milione e mezzo vive agiatamente, ma lui ha scelto investimenti più conservativi, quindi meno rischiosi, ma anche meno redditizi.
- Regola del 4%: Un buon parametro, ma non una legge ferrea. L’inflazione, le fluttuazioni di mercato… influenzano tutto.
- Reddito desiderato: È il punto di partenza. Vuoi vivere da nababbo? Serviranno molti milioni. Un reddito modesto? Meno. Il mio amico Alberto, per esempio, si accontenta di 25.000€ all’anno.
- Tipo di investimenti: Obbligazioni, azioni, immobili… la diversificazione è fondamentale. Investimenti rischiosi possono rendere di più, ma anche far perdere tutto. Bisogna conoscere bene i propri limiti, quindi. A volte, rifletto, la sicurezza è più importante dei guadagni veloci.
Per un reddito annuo di 40.000€, con la regola del 4%, servono 1.000.000€. Ma ripeto, è una stima. Considera anche le tasse, le spese impreviste… È un argomento complesso. Bisogna considerare anche fattori imprevedibili, come una crisi economica globale! La vita è piena di sorprese, no?
Aggiunta: La regola del 4% nasce da studi sull’andamento dei mercati azionari a lungo termine. È una buona approssimazione, ma è fondamentale una pianificazione finanziaria personalizzata, tenendo conto del proprio profilo di rischio e degli obiettivi di vita. Inoltre, è utile monitorare periodicamente il portafoglio e ribilanciarlo in base alle variazioni del mercato. Ricordo, da studente, le lunghe notti passate a studiare questi meccanismi, e non mi sento ancora un esperto, a dire la verità.
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