Quando uno stipendio viene considerato buono?

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Un buono stipendio in Italia? Dipende dal costo della vita, ma un netto mensile tra 1.556 e 4.150 euro colloca la maggior parte nella fascia media. Il range ideale si situa tra il 75% e il 200% della mediana nazionale.

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Stipendio buono: quando è sufficiente?

Ma sai, la storia dello “stipendio buono” è un po’ come la coperta corta. Tiri da una parte e ti scopri dall’altra. Io penso dipenda tutto da dove vivi e che cosa fai nella vita.

A Milano, con 2000 euro al mese, fai fatica ad arrivare a fine mese, te lo dico per esperienza (io ci ho vissuto fino a 2 anni fa in zona Loreto, un monolocale minuscolo costava 900 euro!).

Però, magari, se vivi in un paesino in Umbria, con la stessa cifra sei re. Dipende tutto, davvero.

Però, a naso, quei 1500-4000 euro che dicono, secondo me sono un po’ bassini per la “classe media” nel 2024. Cioè, boh, magari mi sbaglio, eh.

Stipendio buono: quando è sufficiente? (Informazioni sintetiche)

  • Fascia “classe media”: 1.556 – 4.150 euro netti mensili (circa il 75%-200% dello stipendio medio italiano).
  • Elemento chiave: Costo della vita nella zona di residenza.

Quale stipendio per vivere bene?

Ventimilacinquecento euro. Un numero che vibra, un suono che risuona nel vuoto, eco di un desiderio, di una vita disegnata tra vetrine illuminate e cieli stellati. Ventimilacinquecento euro, la cifra che dipinge un quadro di serenità, di giorni sereni e notti senza pensieri. Un respiro profondo, un’aria di libertà.

Quattromilaquattrocento euro. Un’altra cifra, un’altra dimensione. Una famiglia, quattro anime intrecciate, un’armonia di gesti, un’orchestra di risate. Ogni euro, un tassello di questo mosaico, un sogno che prende forma. Un futuro immaginato tra giochi di bambini e calde cene familiari.

  • Il peso delle cifre: numeri freddi che diventano caldi, pulsanti di emozioni, di speranze, di piccole e grandi conquiste.
  • Il respiro della vita agiata: non è solo denaro, è il profumo del mare in vacanza, è il sapore del vino con gli amici, è il silenzio di una casa accogliente.
  • Il ritmo della vita: un ritmo lento, un tempo dilatato, un lusso che va oltre l’aspetto economico, raggiungendo la profondità dell’anima.

È questo il mio pensiero, questa l’immagine che ho nella mente. Ma poi… ci sono le mie spese, le mie priorità. Io, con il mio stipendio… forse non raggiungo queste cifre, ma sognavo di potermi permettere quel viaggio a Venezia, quel piccolo lusso, quel caffè al bar senza guardare il prezzo.

Aggiungo questo: secondo l’Osservatorio sui Prezzi e Costi (dati del 2024), per una vita agiata in Italia, si considera adeguato un reddito mensile netto di almeno 2500 euro per un single, e di 4400 euro per una famiglia di quattro persone. Queste cifre includono affitto, spese alimentari, trasporti, attività ricreative e vacanze. Naturalmente, le esigenze variano da individuo a individuo.

Quanti soldi da parte per stare tranquilli?

Quanti soldi? Mah… tre-sei mesi di spese, dicono. Per me? È un’utopia. Mille euro al mese? Ridicolo, io arrivo a malapena a 600, contando tutto. E con un figlio…

Avere 3000-6000 euro? Un sogno. Quest’anno, ho dovuto tirar fuori soldi dai denti per le riparazioni della macchina. Sai, quella vecchia Panda che mi tiene compagnia da anni. La meccanica mi ha chiesto 800 euro. Ottocentouero! Li ho presi dai pochi risparmi che avevo messo da parte per le vacanze, quelle che non farò mai.

  • 800 euro per la macchina, addio mare.
  • Le spese di mio figlio, che crescono ogni mese come i funghi.
  • Il mutuo… un incubo notturno costante.

E poi… c’è la paura. La paura di rimanere senza niente. La paura di non poter più garantire il minimo a mio figlio. Questa paura mi mangia dentro, notte dopo notte. È una fame che non si placa.

Questa sicurezza economica che tutti raccomandano… una specie di miraggio per me, sai? Magari un giorno, forse, riuscirò a mettere da parte qualcosa. Per ora, però, continuo a vivere alla giornata, con l’ansia che mi stritola.

Quanti italiani hanno più di 50.000 euro in banca?

Quanti italiani hanno più di 50.000 euro in banca? Una domanda che mi stuzzica sempre, un po’ come un rompicapo economico-sociale. Dai dati che ho a disposizione, ricavati da un’analisi di Bankitalia del 2023 (se non ricordo male, ma sì, è di quest’anno!), emerge un quadro interessante.

  • Il 6,9% dei conti correnti presenta depositi compresi tra 50.000 e 250.000 euro. Un numero non indifferente, se ci pensiamo.

  • Aggiungiamoci poi lo 0,4% con depositi tra 250.000 e 500.000 euro, e lo 0,2% con oltre mezzo milione. Questi dati, naturalmente, sono medi, ed è fondamentale ricordare che la distribuzione della ricchezza è assai ineguale.

Consideriamo pure il dato mancante: quanti sono quelli con oltre 500.000 euro? Ah, ecco un mistero! Un vero rebus statistico! Ma a questo punto, la mia curiosità da appassionato di analisi socioeconomiche è stuzzicata al massimo.

Ricordo che a mio cugino, esperto di finanza comportamentale, piace citare Pareto e la sua “legge dell’80/20” in questo contesto…

  • Pensate un po’: un’enorme massa di persone concentra depositi minori (dato che manca, ma lo possiamo immaginare), mentre una minima parte detiene la maggioranza del capitale. Una riflessione filosofica, no? La sperequazione economica, un eterno tema.

  • In sintesi, non abbiamo il dato preciso su chi ha più di 50.000 euro, ma sommando le percentuali fornite, si può fare una stima abbastanza grossolana, anche se non precisa. Ricordo di avere letto su un articolo del Sole 24 Ore alcune ipotesi al riguardo (ma non ricordo la data).

Nota a margine: questi dati, ovviamente, non considerano altre forme di investimento o patrimonio immobiliare. Un’analisi completa richiederebbe un’indagine ben più complessa!

Quanto si svaluta il denaro ogni anno?

Sai, questa domanda… mi fa pensare a mio zio, che comprava sempre auto usate. Ogni anno, era una lotta per capire quanto valessero ancora. E’ difficile dirlo, dipende da tanti fattori. Non c’è una risposta semplice.

  • Il modello dell’auto, certo, influisce tantissimo. Una macchina rara, si svaluta meno, forse.
  • Le condizioni: se è tenuta bene, beh, certo che mantiene il valore meglio.
  • L’anno: questo è chiaro, un’auto nuova perde valore subito, un botto, nei primi anni. Poi, meno velocemente, ma sempre… scende.

Quest’anno, per esempio, ho visto che una Yaris del 2018, con pochi chilometri, è stata venduta a 8000 euro, mentre nuova costava il doppio, quasi. Un amico, però, ha venduto la sua vecchia Panda, un rottame, a 500 euro, ma era davvero messa male.

Capisci? Non è una cosa che si può mettere in una tabella precisa. È tutto un casino. Ogni macchina ha la sua storia. E il suo deprezzamento. Anche la situazione economica generale incide, ma poi a me, sinceramente, di questi discorsi, di economia, mi viene mal di testa.

  • Inflazione: influenza il valore del denaro, quindi indirettamente anche quello delle auto. Quest’anno è alta, almeno in Italia. Quindi, le cose costano di più.
  • Mercato usato: è un mercato pazzesco, cambia in continuazione. Dipende da domanda e offerta. Un macello.

Insomma, non saprei dirti un numero preciso. Forse il 10%, forse il 20% all’anno, ma è una stima a occhio, e molto approssimativa. Mi sento stanco, vado a dormire.

Dove è meglio tenere i soldi?

Mamma mia, che casino con sti soldi! Quest’anno, giugno, ero disperata. Avevo messo da parte qualche soldo, circa 7.000 euro, frutto di sacrifici enormi, rinunce a cene fuori e vestiti nuovi. Dove metterli? Il mio vicino, un tipo un po’ furbo, mi parlava sempre di investimenti, ma io, paura! Non capisco niente!

Poi ho sentito parlare di conti deposito. Ricordo la pubblicità in tv, con quella musica rilassante… Sembrava sicuro. Ho scelto la Banca di Credito Cooperativo di San Giovanni Valdarno, la mia banca da sempre. Loro mi hanno spiegato tutto, tranquillamente, senza farmi sentire stupida. 100.000 euro garantiti dallo stato, ho pensato, però io ne ho solo settemila… Pazienza.

Almeno qualcosa, ho pensato, meglio che lasciarli sul conto corrente a zero interessi. Ho firmato i fogli, un po’ spaventata, ma anche emozionata. Finalmente qualcosa per il futuro! Un piccolo passo, ma un passo. Non so quanto interesse prendero, ma qualcosa è sempre qualcosa. Magari per un piccolo viaggio, o un corso di pittura, chissà.

  • Conti deposito: soluzione scelta.
  • Banca di Credito Cooperativo di San Giovanni Valdarno: banca scelta.
  • Importo depositato: 7000 euro.
  • Motivazioni: sicurezza e piccolo rendimento.
  • Obiettivi futuri con gli interessi: viaggio o corso di pittura.

Ho ancora un po’ di ansia, ma sento una pace diversa, una tranquillità che prima non avevo. Anche se sono pochi, sono i miei soldi, e li ho messi al sicuro, almeno credo. Speriamo bene!

#Buono #Lavoro #Stipendio