A cosa fa bene il tiramisù?

Quante volte mangiare il tiramisù?

Tiramisù? Una volta a settimana. Sostituisce la colazione. Biscotti, fette, cereali…irrilevanti. Non dopo i pasti. Zuccheri, grassi, calorie. Glicemia alle stelle. Scelte. Conseguenze.

• Frequenza: Settimanale.
• Momento: Colazione.
• Alternativa a: Dolci da colazione.
• Motivo: Controllo glicemico.

Il piacere effimero. Un attimo sul palato, un secolo sui fianchi. Io lo preferisco al caffè, amaro come la vita. La domenica. La Bocchino consiglia moderazione. Come se la vita non fosse già abbastanza moderata. A volte, due cucchiai. Rischio calcolato.

Dove si mangia il tiramisù più buono del mondo?

Sai, a quest’ora… pensandoci, il tiramisù più buono? Quello brasiliano, quest’anno. L’ho letto, una cosa incredibile. Una brasiliana ha vinto, ha pianto, una scena pazzesca. Mi ha colpito, non so, una cosa semplice, un dolce, eppure… una tale emozione.

A pensarci bene, io adoro il tiramisù, ma il mio preferito rimane quello della nonna Emilia, con quel caffè forte, amaro, che ti sveglia il palato a mezzanotte. Quello sì che era un sapore autentico, di casa. Questo brasiliano… devo provarlo. Ma non sarà mai come quello della nonna.

• Vincitrice 2023 Tiramisù World Cup: Brasile.
• Emozioni: lacrime di gioia della vincitrice.
• Confronto personale: preferisco il tiramisù della nonna Emilia.
• Desiderio: assaggiare il tiramisù brasiliano vincitore.

Mi sento stanco, devo andare a dormire. Queste notti… sono lunghe e piene di pensieri inutili. Forse domani lo cerco, questo tiramisù brasiliano. Magari, chissà, mi ricredo. Ma dubito.

Dove è tipico il tiramisù?

Treviso. Punto. Tireme su, dialetto. Poi Tiramisù. Fine Ottocento. Niente di speciale. Una dolcezza, come tante. O forse no. Chi può dirlo davvero? La memoria è fragile. Un’invenzione, un caso, un bisogno. Come tutto.

• Origine: Treviso.
• Nome: Da Tireme su (dialetto trevigiano).
• Periodo: Seconda metà Ottocento.

Il dolce si diffonde, prende piede. Diventa un classico. Perché? Forse il contrasto. Amaro, dolce. Cremoso, friabile. Come la vita. Illusione di consistenza. Poi si scioglie. Resta poco. Un ricordo. Un sapore. A Treviso, lo sanno.

• Diffusione: Nazionale, poi internazionale.
• Ingredienti: Savoiardi, caffè, mascarpone, uova, zucchero, cacao.

Ho assaggiato il tiramisù a Treviso, nell’estate del ’97. Tavolino all’aperto. Piazza deserta. Caldo. Il dolce era freddo. Perfetto. Un attimo di pace. Prima del caos. Del ritorno. Del niente. Come sempre. Alcuni dicono sia afrodisiaco. Storie. Contano i dettagli. La consistenza. Il sapore. Il momento.

• Caratteristiche: Dolce al cucchiaio, freddo.
• Varianti: Numerose, con aggiunta di liquori, frutta, etc.

Dove è nato il tiramisù a Treviso?

A Treviso, ovvio! Ma non pensate che sia nato in un laboratorio super tecnologico, eh! È spuntato fuori, come un fungo dopo un temporale, al ristorante “Alle Beccherie”, nel 1970. Loly Linguanotto, un nome che sa di torta e di magia, lo ha inventato e, puff, successo planetario! Un vero colpo di fulmine, come quando incontri l’amore della tua vita (o almeno quello della tua pancia!).

• Anno: 1970 (giuro, non è una data di nascita casuale!)
• Luogo: Ristorante Alle Beccherie, Treviso. Non era un posto fighetto, ma di quelli con la tovaglia a quadretti che ti fa sentire a casa.
• Artefice: La mitica Loly Linguanotto. Un’eroina dimenticata dalla storia, ma non da me!

Il tiramisù? Un’esplosione di gusto, una bomba di dolcezza che ha conquistato il mondo. Ricorda quel primo bacio? Ecco, più o meno la stessa sensazione. Magari senza la parte del livido sul collo. Mio zio, gran mangione, dice che era meglio quello che faceva mia nonna, ma chi se lo ricorda più?

• Diffusione a macchia d’olio, una vera epidemia di dolcezza. Prima Treviso, poi tutto il Veneto, poi… beh, sapete come va a finire, no?

Oggi tutti lo fanno, ma il vero tiramisù? Quello nasce lì, a Treviso, tra le mura di quel ristorante storico. Ancora oggi, a pensarci, mi viene un languorino… Dovrei proprio andare a Treviso a mangiarmene una bella porzione, giusto per fare una ricerca…scientifica, ovviamente!

Quanti giorni è buono il tiramisù?

Ah, il tiramisù! Un’opera d’arte che scompare più velocemente dei miei buoni propositi a gennaio!

• Quanto dura? Se lo tieni a -18°, dura un’eternità… o quasi. Tipo, mesi! Ma poi devi scongelarlo.
• Scongelamento: A temperatura ambiente, balla balla in 3-4 ore è pronto. In frigo? Una dodicina d’ore, come Cenerentola che aspetta il principe.
• Una volta scongelato: Qui casca l’asino! Tre giorni in frigo a +4°. Ma seriamente, chi lo fa durare così tanto?! Io lo spazzolo in mezza giornata, manco il tempo di dire “caffè”.

Consigli extra, eh!

• Non ricongelare mai! Diventa una mappazza informe, tipo i miei capelli dopo una notte insonne.
• Se lo fai tu, usa ingredienti freschissimi! Mascarpone di qualità, savoiardi croccanti… altrimenti, che tiramisù è?!
• E se avanza (ma ne dubito fortemente!), coprilo bene con la pellicola, che non prenda odori strani dal frigo. Non vorrai un tiramisù al gusto di gorgonzola, vero? Bleah!