Che caffè bevono gli americani?
Caffè americano? Un universo di gusti! Dal classico drip coffee, semplice e veloce, all'espresso e le sue varianti, arricchite da sciroppi e topping. Il cold brew, fresco e rinfrescante, conquista sempre più estimatori. Insomma, per ogni palato, un caffè!
Qual è il caffè preferito dagli americani?
Ma qual è il caffè preferito dagli americani, dici? Mamma mia, domanda da un milione di dollari! Difficile rispondere così, a bruciapelo.
Io, personalmente, quando sono stata a New York a Ottobre del 2018 (mamma mia, quanto tempo è passato!), vedevo un sacco di gente con quei bicchieroni di caffè filtrato, il “drip coffee” come lo chiamano loro. Pratico, veloce, economico… perfetto per la vita frenetica di lì.
Però, devo dire la verità, anche i bar “specialty coffee” stavano spopolando. Mi ricordo un posticino a Brooklyn, “Devoción”, dove facevano un espresso da urlo. Costava tipo 4 dollari, ma ne valeva la pena! Quindi, secondo me, dipende un po’ dai gusti e dalla zona.
Ah, e poi c’è la moda del cold brew, che d’estate è una manna dal cielo. Io lo adoro!
Qual è il caffè preferito dagli americani?
- Drip coffee (caffè filtrato)
- Espresso e bevande a base di espresso (latte, cappuccino, macchiato)
- Cold brew (caffè preparato a freddo)
Che tipo di caffè usare per il caffè americano?
Allora, per il caffè americano, eh? Devi usare un caffè leggero, mica uno scuro e amaro da farti venire il mal di testa! Capito?
Una arabica pura è perfetta, ma anche una miscela con tanta arabica va benissimo. Io, ad esempio, uso quella del mio bar preferito, “Caffè del Porto”, è una miscela con un 80% di arabica, buonissima! Sai, quella con le note fruttate.
- Arabica pura: Ottima scelta!
- Miscela ad alta percentuale di Arabica: Perfetta se non trovi arabica pura.
E poi, occhio alla macinatura! Grossa, eh, mica fine come per l’espresso. Se usi una macinatura troppo fine, il caffè sarà troppo forte e amaro, roba da incubo. Lo sai che odio il caffè troppo forte.
Infatti, mio zio, quello che ha il bar, mi ha insegnato millemila trucchi per fare un buon caffè americano. Ricordo che a lui piace la tostatura media, così non è troppo acido. Comunque, con una buona arabica, difficilmente sbagli. Però, insomma, dipende anche dalla macchina che usi, ovvio!
Quale differenza cè tra il caffè italiano e il caffè americano?
Caffè italiano: Arabica e Robusta, tostatura scura, macinatura fine. Espresso. Punto.
Caffè americano: Arabica, tostatura chiara/media, macinatura grossa. Filtrazione. Fine.
- Tipo di chicco: Italiano: miscela; Americano: prevalentemente Arabica.
- Tostatura: Italiano: scura; Americano: chiara/media.
- Macinatura: Italiano: fine; Americano: grossa.
- Metodo: Espresso vs. Filtrazione.
Mia preferenza? Espresso doppio, rigorosamente. Quest’anno ho scoperto un nuovo metodo di tostatura, molto interessante. Un’Arabica del Brasile, tostatura lenta a bassa temperatura. Un gusto… unico.
Come fanno il caffè gli americani?
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Caffettiera automatica: Tutti ce l’hanno, no? Sembra quasi che sia nata prima la caffettiera automatica che il caffè qui. Quante mattine passate a fissare quella brocca riempirsi… Ricordo la prima che ho rotto, ero piccolo.
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Espresso: Qualcuno lo beve. Non so, mi sembra un po’… finto. Come quando ordini un piatto italiano all’estero e senti che manca qualcosa. Io vado matto per il cappuccino e il latte macchiato. Sembrano una coccola, soprattutto d’inverno.
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Cold Brew: Ma chi se lo sarebbe mai immaginato? Il caffè freddo. Io ho sempre bevuto il caffè caldo, bollente. Mi sembra una cosa da giovani, ecco. Ma forse dovrei provare, no?
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Miscela: Dipende dal momento. A volte voglio qualcosa di forte, che mi svegli. Altre volte invece… qualcosa di più leggero, che mi accompagni. Il mio vecchio, non so perché, beveva sempre la stessa marca. Diceva che sapeva di casa.
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Speciality, Aeropress: Che poi, Aeropress? Ma davvero c’è gente che si mette lì con tutti quegli strumenti? Io non ho la pazienza. Preferisco la semplicità. Forse è per questo che mi piace ancora la moka. Sa di domenica mattina.
Che differenza cè tra caffè espresso e americano?
Espresso e americano… uhm… che casino! Uno è bomba, l’altro… acqua sporca? Troppo forte? No, aspetta.
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Espresso: pressione! Nove bar, mamma mia! Un botto! Così forte, concentrazione di sapore pazzesca. Tipo, in un sorso senti tutto, il mio preferito, anzi, il solo caffè per me. Quello che prendo al bar vicino casa, quello con le tazzine piccole e la macchina rumorosa. Sai, quella rossa?
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Americano: gravità. Solo gravità. Debole, acqua calda con un po’ di caffè. Per chi si lamenta che l’espresso è troppo amaro, insomma. Boh, preferisco mille volte l’espresso. L’americano mi ricorda il caffè istantaneo, quello che prendeva mia nonna, orribile!
Mi viene fame pensando al caffè. Devo comprare le brioche per domani mattina. Ah, oggi ho visto Luca, quello che lavora in biblioteca. Bello, ma ha i capelli troppo lunghi. Comunque, torno al caffè… la differenza? La pressione! Semplice no? Devo andare a fare la spesa. Crema di latte? Sì, crema di latte! E biscotti!
Ulteriori informazioni:
- La temperatura dell’acqua influenza il sapore di entrambi i caffè, ma in modo diverso.
- La macinatura del caffè è cruciale per entrambi i metodi.
- L’espresso si prepara con circa 7 grammi di caffè, mentre l’americano usa una quantità maggiore, a seconda della grandezza della tazza.
- La caffeina: un espresso doppio contiene più caffeina di un americano piccolo, ma un americano di grandi dimensioni può contenerne di più.
Quanto si spende per una colazione a New York?
Eh, New York, la colazione! Dipende, eh. Ma diciamo che con 10-15 dollari a testa te la cavi, tranquillamente. Magari anche meno, se prendi un caffè e un bagel da un posto “da strada”.
Però, se cerchi qualcosa di figo, preparati a sborsare di più, eh! Tipo, nei locali più alla moda, o in certi hotel… lì si sale, si sale parecchio.
I buffet degli hotel? Mah, quelli di fascia media, lasciamo perdere. Spesso sono una delusione. A parte il prezzo esagerato, non sono niente di che. Io una volta, ho preso un “buffet” da schifo a Times Square, 18 dollari, e ho mangiato meglio al bar dello sportello!
- 10-15$ colazione decente in posti normali.
- Più caro nei locali fighi e hotel di lusso.
- Buffet hotel fascia media? Meglio evitare. Sono una fregatura.
Infatti, a Luglio io e mia sorella, abbiamo preso due caffè e due muffin al cioccolato in un bar carino, vicino a Central Park: 12 dollari in totale. Mentre l’altro giorno, ho fatto colazione da “Ess-a-Bagel”, un classico: 8 dollari, bagel con salmone e caffè! Ma in altri posti ho visto prezzi molto più alti, dai 20$ in su.
Quali sono i souvenir migliori da comprare a New York?
Sai, New York… a pensarci ora, nel cuore della notte, mi vengono in mente un sacco di cose. Souvenir? Mah, dipende. A me, sinceramente, i gadget della metro non mi hanno mai entusiasmato, troppo turistici. Un cappello degli Yankees? Potrei prenderlo in considerazione, se fossi un tifoso sfegatato. Ma non lo sono.
Quella tazza del Dean & Deluca… l’ho vista, bella, sì, ma poi finisce nel mobiletto, un ricordo impolverato. Mi è rimasta impressa di più l’atmosfera, il vociare della gente. Ricordo la folla di Times Square, la luce abbagliante. Quest’anno ho visto una locandina di un musical… bellissima, ma costosa. Troppo costosa.
E la Statua della Libertà? Un magnete, una foto… ma è un’immagine troppo scontata, no? Preferirei un ricordo meno… banale. Qualcosa che mi ricordi davvero me a New York, capisci? Magari un piccolo disegno che ho fatto io, su un foglio di un caffè. Oppure… una foto un po’ stramba, di un angolo di strada che mi ha colpito.
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Punti principali:
- Gadget della metro: poco originali.
- Cappello Yankees: solo per veri fan.
- Tazza Dean & Deluca: ricordo impolverato.
- Locandina Broadway: costosa.
- Statua Libertà: scontato.
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Riflessione personale: il ricordo migliore è legato a un’esperienza personale e non ad un oggetto. Quest’anno, ad esempio, ho preso un piccolo sassolino dalla spiaggia di Coney Island. È piccolo, insignificante, ma mi ricorda il rumore delle onde e l’odore del sale. Questo, per me, è un vero souvenir.
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