Che differenza c'è tra Prosecco e Metodo Classico?

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Il Prosecco, generalmente, non è prodotto con il Metodo Classico, che prevede la rifermentazione in bottiglia. Invece, usa il Metodo Charmat.
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Prosecco e Metodo Classico: due spumanti, due mondi

Prosecco e Metodo Classico sono due denominazioni che, pur evocando l’immagine di bollicine frizzanti, rappresentano due approcci vitivinicoli differenti, con conseguenze dirette sul gusto e sulla complessità del risultato finale. La principale distinzione, spesso trascurata, risiede nel metodo di produzione dello spumante.

Mentre il Metodo Classico, patrimonio riconosciuto a livello internazionale, si fonda sulla seconda fermentazione in bottiglia, il Prosecco, in generale, si avvale del Metodo Charmat. Questa differenza, apparentemente tecnica, ha un impatto significativo sul profilo organolettico del prodotto.

Il Metodo Classico, più laborioso e costoso, prevede una rifermentazione in bottiglia, dove i lieviti trasformano lo zucchero residuo in anidride carbonica. Questo processo, che dura mesi, permette al vino di sviluppare una complessità aromatica, una maggiore finezza e una persistenza dei profumi, spesso descritti come più “complessi” e “sfumati”. La bottiglia, in questo caso, non è solo un contenitore, ma un elemento fondamentale del processo di maturazione. L’affinamento in bottiglia, sotto pressione, consente un’integrazione tra il vino base e le bollicine, permettendo la creazione di uno spumante più strutturato e caratterizzato da una maggiore persistenza.

Il Metodo Charmat, invece, si basa su una seconda fermentazione in vasche di acciaio inox di grandi dimensioni. Questo processo, più rapido e quindi più economico, consente di produrre grandi quantità di spumante. La rifermentazione avviene sotto controllo, ma senza l’affinamento prolungato in bottiglia tipico del Metodo Classico. Il risultato è un vino spesso più immediato, fresco e fruttato, con una minore complessità aromatica, e una persistenza inferiore. Spesso, il carattere “più fresco” e “più facile” del Prosecco Charmat lo rende adatto ad un consumo più immediato e versatile.

La distinzione tra i due metodi non si limita al processo produttivo. Influisce anche sulla tipologia di uve utilizzate e sul territorio di provenienza. Il Metodo Classico, con le sue esigenze di affinamento, spesso si concentra su uve particolari che offrono una gamma aromatica più ampia e complessa. Il Prosecco, invece, ha una definizione più ampia delle uve consentite, adattandosi a diverse tipologie di terroir.

In definitiva, la scelta tra Prosecco e Metodo Classico dipende dalle esigenze del consumatore. Chi ricerca uno spumante strutturato, complesso e dalla lunga persistenza sceglierà il Metodo Classico. Chi preferisce uno spumante fresco, fruttato e di facile beva, potrebbe apprezzare il Prosecco, prodotto principalmente con il metodo Charmat, nonostante la denominazione spesso inglobi, impropriamente, anche vini prodotti con il Metodo Classico. La chiave sta nella consapevolezza delle differenze, per poter apprezzare a pieno le peculiarità di ogni tipo di spumante.