Che tipo di carne si mangia a Pasqua?
Agnello: Re indiscusso delle tavole pasquali. Dalle più classiche preparazioni al forno con patate, a specialità regionali come l'agnello in padella con crema di tartufo, ogni ricetta celebra la festa con sapori unici. Una tradizione culinaria ricca e variegata, a base di carne tenera e saporita.
Quali carni si consumano a Pasqua?
Sai, a Pasqua, in famiglia, si fa sempre agnello. È tradizione. Ricordo ancora la Pasqua del 2018, a casa di zia Emilia a Firenze, agnello al forno con patate, buonissimo, aveva una marinata speciale, con rosmarino e aglio, un sapore unico. Costò un bel po’, se ricordo bene, circa 60 euro al kg, ma ne è valsa la pena.
Quest’anno invece, ho provato una ricetta umbra, agnello in padella con crema di tartufo. Un po’ meno tradizionale, ma altrettanto squisito. Meno impegnativo del forno, perfetto per una domenica un po’ più rilassata. Ho comprato la carne dal macellaio sotto casa, spesa più contenuta, circa 40 euro al kg.
Ogni regione ha le sue varianti, è vero. A Natale invece, solitamente, si mangia cappone o faraona. Ma Pasqua è agnello, per me. Un po’ come il panettone a Natale, insomma, un classico.
Cosa mangiare al posto dellagnello a Pasqua?
Cosa mangiare al posto dell’agnello?
- Vitello arrosto. Carote e porri mi ricordano la nonna, lo faceva sempre. Però, ecco, senza l’agnello… manca qualcosa, non so.
- Hamburger. Con l’uovo sopra, morbido. Ma è Pasqua, non un sabato sera qualunque. Troppo semplice, forse. E poi, l’hamburger mi ricorda quella volta a Berlino, solo e con la pioggia.
- Spinacino di vitello. Mia madre lo faceva spesso, un classico. Ma non è una festa, non è… speciale.
- Polpettone. Il polpettone, sì, potrebbe andare. Ricordo quello di mia zia, pieno di parmigiano e profumato. Era buono, davvero buono. Quasi quasi…
Se proprio devo scegliere, direi il polpettone. Mi scalda il cuore più degli altri, mi riporta a casa. Anche se casa, ormai, è solo un ricordo.
Che carne si prende a Pasquetta?
Pasquetta 2024, casa dei miei zii a Castelnuovo Scrivia. Che casino! Aria frizzante, profumo di brace e… maiale ovunque! Mio zio, grande intenditore, aveva preparato una grigliata che sembrava uscita da un film. Ricordo la lonza, succosa e saporita, cotta alla perfezione. Le braciole, poi, una goduria! Ma il pezzo forte? Le puntine, cotte a bassa temperatura, tenerissime e quasi si scioglievano in bocca. Avevo un tale appetito, ho mangiato come un lupo! E poi, le salsicce, quelle piccanti, che ti facevano lacrimare gli occhi ma non volevi smettere. Non solo maiale però! Avevamo anche del pollo, ma il re della giornata era lui, senza dubbio.
Ah, e le costine! Non potevano mancare, una vera festa per il palato. Anche un po’ di pancetta, per un contrasto di sapori. Spiedini misti, con verdure e pezzi di carne… insomma, un tripudio di sapori e profumi. Ricordo ancora il sapore intenso del fumo di legna mescolato con la carne, la gioia di stare tutti insieme, le risate, il sole che brillava… bellissimo! Ho persino assaggiato la luganega, non la amo particolarmente ma in quella situazione era davvero buona!
- Maiale: Lonza, Braciole, Capocollo, Puntine, Costine
- Altri: Salsicce, Luganega, Pancetta, Spiedini, Pollo
- Luogo: Castelnuovo Scrivia
- Data: Pasquetta 2024
Mi è rimasta un po’ di pesantezza, lo ammetto, ma ne valeva la pena. Ogni boccone era una piccola festa! Ricordo ancora l’odore… mamma mia, mi viene fame solo a pensarci!
Cosa si mangia come secondo a Pasqua?
Lamb al forno. Sì, lamb. Scritto giusto? Boh. Comunque, lamb al forno. Classico. Pasqua senza lamb è come Natale senza… panettone? O albero. O regali. Vabbè, non è la stessa cosa, però insomma. Lamb. Importante. Lo fa sempre zia Maria, con le patate. Patate arrosto. Mmmm. Quest’anno le ha bruciacchiate un po’. Le patate, non zia Maria.
- Lamb al forno: Il top. Con rosmarino. E aglio. Tanto aglio. Ricetta di famiglia. Segreta. Ahahah, no, non è segreta. Solo che ognuno la fa un po’ a modo suo.
- Cacio e ova: Mai mangiato a Pasqua. Lo fa nonna a Natale. Strano, no? Con le uova sode. E il formaggio. Pecorino. Quello romano. Forte. Puzzone. Ma buono.
- Costolette: Quelle da spiluccare. Sì, quelle piacciono a papà. Le mangia con le mani. Sempre. Anche se mamma si arrabbia. Fa la scena, ma poi ride.
- Capretto: Mai assaggiato. Mi fa un po’ impressione. Lo mangiano i miei cugini in Sardegna. Dicono che è buono. Boh. Forse un giorno lo provo. Ma non quest’anno. Quest’anno lamb. Sempre lamb.
Lunedì di Pasqua? Avanzi di lamb. Freddo. Ancora più buono. Con la maionese. Fatta in casa. Da mamma. Con le uova fresche. Delle galline di zio Piero. Che hanno pure il nome. Clotilde e Berta. Che vita. Mangiare, dormire, fare uova. Beate loro. Aspetta, lamb avanzato anche martedì? Probabilmente. Mamma ne fa sempre troppo. Tanto poi si congela. E si mangia a Ferragosto. Lamb a Ferragosto. Perché no?
Cosa si griglia a Pasquetta?
Pasquetta: una grigliata principesca!
I tagli di maiale migliori per la griglia di Pasquetta? Beh, dipende dai gusti, ovviamente, ma alcuni classici resistono al tempo. Braciole, lonza e capocollo sono sempre una garanzia, teneri e saporiti, perfetti per chi ama il maiale magro. Se preferisci qualcosa di più sostanzioso, puntine e costine sono la scelta ideale, soprattutto se ami la parte più grassa e quella crosticina croccante. Ah, la filosofia del “grasso è buono”: non a caso, mia nonna, che aveva una cucina che era una vera opera d’arte, giurava che il grasso rende la carne più succosa!
Poi, non dimentichiamo le salsicce, un must della tradizione pasquale! Luganega, con il suo aroma intenso, è perfetta, così come una pancetta croccante. Infine, spiedini misti, con cubetti di carne di maiale alternati a verdure, offrono un’esperienza gastronomica più completa. Quest’anno, io proverò ad aggiungere anche delle salse fatte in casa, come quella di peperoni arrostiti e menta.
- Tagli Magri: Braciole, Lonza, Capocollo
- Tagli Sostanziosi: Puntine, Costine
- Altri Deliziosi Aggiuntivi: Salsicce, Luganega, Pancetta, Spiedini
Riflessione: La scelta del taglio di carne per una grigliata di Pasquetta, in fondo, rispecchia un piccolo rituale: la ricerca del perfetto equilibrio tra tradizione e gusto personale.
Aggiunte: Ricordatevi di marinare la carne per qualche ora prima della cottura, per esaltare al meglio i sapori. Io, per esempio, utilizzo una marinata a base di rosmarino, aglio, vino bianco e un pizzico di pepe nero. E poi, non sottovalutate l’importanza di una buona brace: carbone di legna di qualità è fondamentale per una cottura ottimale. Infine, un buon vino rosso locale completa il quadro!
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