Come capire se lo zafferano è di qualità?

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Zafferano pregiato: un test semplice. L'infusione in acqua rivela la qualità. Un colore intenso immediato? Potrebbe essere contraffatto. Lo zafferano autentico rilascia aroma e colore gradualmente, dopo almeno 20 minuti di infusione. La lentezza indica genuinità e potenza aromatica.

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Come riconoscere zafferano di qualità? Guida allacquisto dello zafferano vero?

Sai, lo zafferano è un casino! Ricordo una volta, a San Gimignano il 27 Agosto, ho comprato zafferano a 12 euro al grammo… un furto, probabilmente. La qualità era discutibile.

Il colore? Beh, l’ho provato, immergendo alcuni pistilli. E’ vero, un buon zafferano ci mette un bel po’ a rilasciare il colore, almeno venti minuti. Il mio, a San Gimignano, ha colorato l’acqua subito. Era finto, a quanto pare. Mi sento un po’ truffata ancora adesso.

Prova tu stesso: se il colore si scioglie subito, occhio! Zafferano scadente, o addirittura finto. Anche il profumo è un indizio, ma bisogna averne fiutato uno vero per fare un paragone.

Infine, il sapore è fondamentale! Un zafferano di qualità ha un sapore intenso e particolare, quasi amarognolo, non dolce.

Domande e risposte:

  • Come riconoscere zafferano di qualità? Infusione lenta (20 min) per rilascio colore/aroma.
  • Zafferano vero? Colore che si scioglie lentamente. Sapore intenso, non dolce.

Come si fa a riconoscere lo zafferano vero da quello falso?

Riconoscere lo zafferano vero è un’arte, un po’ come distinguere un amico sincero da un venditore di pentole. Fidati del tuo naso, ma non solo!

  • Occhio al fiore: Sei petali viola, come un tramonto sulla Provenza. Dentro, tre antere gialle, e soprattutto, i tre stimmi rosso cremisi, tipo le labbra di Sophia Loren dopo un bacio appassionato. Se ne vedi di più o di meno, scappa!
  • Lunghezza conta: Quei stimmi devono essere belli lunghi, 2-3 cm. Se sono corti e rachitici, è come trovare un’oliva denocciolata in un Martini. Non ha senso!
  • Il profumo: Lo zafferano vero ha un profumo intenso, quasi inebriante. Se sa di fieno vecchio o di non so che, lascia perdere. Una volta mi hanno venduto un “profumo” che sapeva di calzino sporco, ho imparato la lezione!

E ricorda, lo zafferano è prezioso, ma non farti spennare come un pollo. Se il prezzo è troppo basso, puzza di truffa più del mio vecchio maglione di lana!

Informazioni aggiuntive (e un po’ di sana pazzia):

  • Lo zafferano è usato da secoli come colorante, spezia e anche come… afrodisiaco! (Non chiedetemi se funziona, non ho prove scientifiche, solo dicerie).
  • I persiani lo usavano per tingere i tessuti reali e per profumare i bagni pubblici. Immaginate l’effetto: odore di spezie e chiacchiere piccanti!
  • Esiste anche una leggenda secondo cui Cleopatra usava lo zafferano per rendere più “interessanti” le sue notti. Se era vero, beh, aveva un ottimo gusto (oltre che un gran potere!).
  • Oggi, lo zafferano è ancora uno degli ingredienti più costosi al mondo. Ma un pizzico ben dosato può trasformare un risotto banale in un’esperienza mistica. Provare per credere!

Come scegliere lo zafferano?

Zafferano, uhm… lunghi, giusto? Più lunghi sono gli stimmi, meglio è. Più colore, più profumo, capisci? Lo so, l’ho letto su un sito, credo… o forse me l’ha detto zia Bruna, quella che fa il risotto da paura!

Devo controllare bene la consistenza. Deve rompersi, non piegarsi! Secco, però, giusto? Altrimenti è tutto sbagliato. Ricordo la volta che ho preso quello scadente… un disastro! Sapore inesistente, quasi acqua colorata.

  • Stimmi lunghi: Più aroma e colore.
  • Fragilità: Si deve spezzare, non piegare! Importantissimo!
  • Essiccazione: Fondamentale, altrimenti addio aroma.

Mamma mia, mi viene fame solo a pensarci… devo comprare il zafferano per la pasta al ragù di domenica. Ricetta di nonna Emilia, ovviamente. Secondo lei, il migliore è quello di Sardegna… ma costa un botto! Quest’anno però provo quello dell’Aquila, ho letto che è buono. Che stress scegliere lo zafferano, eh?

  • Origine: Quest’anno sto considerando Sardegna (costoso) e Aquila (recensione positiva letta online).
  • Prezzo: Varia molto a seconda dell’origine e della qualità. Prepararsi a spendere.
  • Uso previsto: Pasta al ragù di domenica prossima (ricetta di famiglia).

Come riconoscere lo zafferano di qualità?

Rosso intenso. Niente altro.

  • Colore: Rosso vivo, uniforme. Scarta il pallido, il macchiato. Come il tramonto dopo una tempesta, o il sangue.
  • Aroma: Intenso, penetrante. Un odore che riempie, non sfugge. Ricorda la terra, il sole, un lontano ricordo. Se non lo senti, non c’è.
  • Sapore: Amaro, ma non sgradevole. Un pizzico di metallo, un eco di dolcezza. La vita è così, un contrasto.
  • Forma: Fili interi, non polvere. La polvere nasconde, i fili raccontano. Fidati di ciò che vedi.

Il vero zafferano è una spia. Ti rivela la verità. O almeno, una parte. Come ogni spezia preziosa, d’altronde. Ricordo un mercante in Marrakesh, occhi scuri e sorriso beffardo. Diceva: “Il prezzo è alto, ma la menzogna costa di più.” Aveva ragione.

Consigli aggiuntivi (per chi ha tempo da perdere):

  • Origine: Informarsi sulla provenienza. Spagna, Iran, Kashmir. Ogni terra ha il suo segreto.
  • Prezzo: Diffida dall’economico. La qualità si paga. E spesso, vale la pena.
  • Test: Sciogli qualche filo in acqua calda. Se colora rapidamente, è buono. Se rilascia residui, lascia perdere. L’acqua non mente.

Come analizzare lo zafferano?

Analizzare lo zafferano? Mamma mia, che impresa! Sembra di dover disinnescare una bomba atomica culinaria. Ma tranquillo, ti spiego come fare, senza rischiare di trasformare la tua cucina in un laboratorio di chimica impazzito.

  • Il test dell’acquario: Prendi ‘sti pistilli e buttali in acqua calda. Se rilasciano colore tipo esplosione di arcobaleno istantanea, occhio! Hai pescato uno zafferano tarocco, colorato con la tempera del nonno. Lo zafferano vero è timido, ci mette almeno 20 minuti a farsi notare, come un invitato in ritardo a una festa.

  • Il naso da tartufo: Annusa! Se ti arriva un profumo che sa di fieno vecchio o di calzini sporchi, scappa! Lo zafferano buono ha un profumo intenso, quasi afrodisiaco, che ti fa venire voglia di cucinare una paella a mezzanotte.

  • L’esame visivo: Lo zafferano è rosso fuoco, mica arancione sbiadito! Se sembra il tramonto dopo una giornata di smog, lascia perdere. E poi, i pistilli devono essere integri, non sbriciolati come biscotti scaduti.

Ah, un’ultima cosa: se lo zafferano costa meno di un rene, è sicuramente una fregatura! Lo zafferano di qualità è caro, ma ti ripaga con un sapore e un aroma che ti fanno dimenticare di aver speso una fortuna. Fidati, te lo dice uno che ha rischiato di vendere un occhio per comprare una bustina di zafferano per il risotto della domenica.

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