Come portare 3 piatti cameriere?

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Per trasportare tre piatti, dopo aver impugnato i primi due ai lati, si ruota il polso verso linterno (a destra) mantenendo il braccio vicino al corpo e leggermente esteso. Quindi, si appoggia il terzo piatto in posizione parallela al primo.

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L’arte dell’equilibrio: trasportare tre piatti con grazia ed efficienza

Trasportare tre piatti contemporaneamente sembra un’impresa da funamboli, ma con la giusta tecnica, diventa un’azione fluida ed elegante, segno di professionalità per un cameriere esperto. Dimentichiamo l’immagine goffa del dipendente alle prese con un precario equilibrio a rischio crollo; la maestria nel portare più piatti contemporaneamente è un’abilità che si affina con la pratica, ma che poggia su principi fondamentali di biomeccanica e gestione dello spazio.

La chiave sta nell’approccio strategico, che prevede una precisa sequenza di movimenti. Inizialmente, si impugnano i primi due piatti, uno in ogni mano, assicurandosi una presa ferma ma non troppo stretta, evitando così di affaticare inutilmente le dita e di impedire una correzione di posizione in caso di necessità. L’impugnatura dovrebbe essere centrale, evitando di afferrare troppo vicino al bordo, al fine di ottimizzare la stabilità e prevenire scivolamenti accidentali.

A questo punto, il segreto risiede nella rotazione del polso. Non si tratta di un semplice gesto meccanico, ma di un movimento fluido e controllato. Ruotando il polso verso l’interno (verso destra per i destrimani, verso sinistra per i mancini), mantenendo il braccio vicino al corpo e leggermente esteso, si crea uno spazio ottimale per il terzo piatto. Questo movimento, apparentemente semplice, è cruciale per distribuire il peso in modo equilibrato e ridurre al minimo la possibilità di sbilanciamento.

Il terzo piatto va quindi appoggiato con delicatezza, in posizione parallela al primo piatto, appoggiandolo sul palmo della mano che già regge un piatto, sfruttando il sostegno del primo piatto come base di appoggio. La posizione finale deve essere tale da creare una sorta di “triangolo di stabilità”, con i piatti disposti in modo tale che il peso sia distribuito uniformemente e che i punti di contatto siano ben definiti.

Infine, la camminata assume un ruolo fondamentale. Passi piccoli e decisi, evitando movimenti bruschi o accelerazioni improvvise, sono essenziali per mantenere l’equilibrio. La postura eretta, con la schiena dritta, contribuisce a distribuire il peso in modo ottimale, riducendo la tensione muscolare e aumentando la stabilità.

In conclusione, l’arte di trasportare tre piatti non è solo una questione di forza, ma soprattutto di tecnica, equilibrio e consapevolezza del proprio corpo. È un’abilità che si perfeziona con la pratica, ma che, una volta padroneggiata, diventa un segno distintivo di professionalità e grazia nel servizio.

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