Come ridurre i tempi di lievitazione?

Ridurre i tempi di lievitazione? Eh, chi non vorrebbe?! Aspettare che l’impasto lieviti a volte sembra un’eternità. Tipo quando hai ospiti a cena e vorresti sfornare una bella focaccia fragrante, ma il tempo stringe… Aumentare il lievito è la prima cosa che viene in mente, vero? Funziona, per carità. Ma… c’è un ma. Troppo lievito e il sapore ne risente. Un retrogusto quasi alcolico, che a me personalmente non fa impazzire. Ricordo una volta, avevo fretta, esagerai con il lievito… che disastro! Sembrava quasi di mangiare una pagnotta imbevuta di birra. Mai più!

Ora, io come faccio? Provo ad aumentare il lievito, sì, ma con parsimonia. Un quarto di cubetto in più, massimo. E poi sto lì, a controllare. Lo osservo, quasi fosse una creatura viva. Cresce veloce? Bene, la prossima volta ne metto un po’ meno. Cresce lento? Pazienza, aspetto un po’ di più. Insomma, è un po’ a occhio, a sensazione. Un po’ come quando mia nonna faceva il pane. Non aveva bilance di precisione, ma il suo pane era sempre perfetto.

Ho letto da qualche parte, non ricordo dove, che la temperatura dell’acqua influenza tantissimo la lievitazione. Boh, forse. Io, per non sbagliare, uso acqua tiepida. Né troppo calda, né troppo fredda. E poi copro l’impasto con un canovaccio. Tipo coccolarlo, tenerlo al caldo.

Certo, ci vuole un po’ di pratica. Non è che dalla sera alla mattina diventi un mago della lievitazione. Ma alla fine, quando senti quel profumo di pane caldo che si spande per casa… beh, capisci che ne vale la pena! E tutta l’attesa, anche se a volte sembra infinita, è ripagata. Chi se ne importa se ci vuole un po’ di tempo in più? L’importante è il risultato, no?