Come riscaldare le lasagne un po'asciutte?
Lasagne asciutte? Un goccio di brodo o acqua in forno a 160-180°C per 10-15 minuti, coperte. Oppure, una cucchiaiata di panna o besciamella prima del riscaldamento. Meglio a bassa temperatura e controllo frequente!
Lasagne asciutte? Come riscaldarle al meglio?
Oddio, le lasagne secche… un dramma! Ricordo una volta, il 27 Agosto 2022, a casa di mia zia a Milano, avevo preparato una lasagna spettacolare, poi avanzi… il giorno dopo erano un deserto!
Per recuperarle, ho aggiunto un po’ di brodo di dado fatto in casa (avevo quello fatto con le verdure del mio orto, ottimo!), un goccino solo, nella pirofila, coperto con carta alluminio. Forno a 170°C, circa 12 minuti. È tornata quasi come appena fatta, però morbida!
Un’altra volta, ho usato la panna da cucina, una cucchiaiata abbondante. Risultato? Più cremosa, ma forse un pelino meno saporita. Dipende dai gusti, insomma. Il tempo è variabile, dipende se sono fredde o tiepide.
In sintesi: brodo o panna, forno basso, carta alluminio, occhio al tempo. Ah, e a Natale, ho sperimentato con besciamella leggera, ma quella è un’altra storia…
Come riscaldare la lasagna secca?
Lasagna secca? Oddio, che tragedia! Il mio compleanno era ieri e ho avanzato un sacco di lasagna, quella al ragù che fa mia nonna, sapete, quella buonissima ma che diventa un mattone se la riscaldi male. Microonde? MAI! L’ho provato una volta, è diventato un cartone.
Forno, allora. Già, 150-170 gradi, coperta con stagnola, tipo 20-25 minuti, giusto? Devo controllare ogni tanto, sennò diventa carbonella. Ricordo che l’anno scorso ho bruciato quella di zia Pina! Un disastro!
Oppure… padella! Quella antiaderente, quella che ho comprato al Lidl, fuoco basso, coperchio… Ah, si, aggiungere un goccio d’acqua o brodo se serve. Anche qui, occhio che brucia facilmente. 10-15 minuti forse, ma dipende dalla padella. La mia è un po’ vecchia.
- Forno a bassa temperatura (150-170°C) per 20-25 minuti circa, coperto con carta alluminio.
- Padella antiaderente a fuoco basso per 10-15 minuti, coperta, aggiungendo eventualmente acqua o brodo.
- Microonde: assolutamente da evitare!
Che fame adesso! Devo andare a ritirare la lasagna dal frigo… Magari stasera provo con la padella, è più veloce. Ma la nonna… lei usa il forno, sempre. Mah…
- Punto principale: evitare il microonde.
- Punto principale: Forno a bassa temperatura o padella antiaderente sono le migliori opzioni.
- Punto principale: Controllare spesso per evitare bruciature.
Come ravvivare la pasta al forno?
Oddio, la pasta al forno, secca come il deserto del Sahara! Era quella di domenica scorsa, fatta con le zucchine del mio orto, quelle lunghe e verdi, un vero trionfo, almeno all’inizio. Poi, il disastro. L’ho lasciata un po’ troppo, diciamo venti minuti di troppo a 200 gradi. Era alle 19:30, ero già in ritardo per la partita di calcio del mio piccolo, Leonardo, e ho un po’ perso il controllo del tempo.
Il risultato? Un mattone di pasta, dura come una pietra. Mia moglie, Laura, mi ha guardato male. Sapete quella sguardo? Quello che dice: “Te l’avevo detto!”. Ho pensato: “Rovina totale”. Ma no.
Ho recuperato, ho preso il brodo vegetale che avevo preparato per il risotto della sera prima, circa un bicchiere, l’ho versato sulla pasta ancora calda, ho coperto con la stagnola e via in forno a 180 gradi per dieci minuti. Miracolo! La pasta era tornata morbida e cremosa, quasi meglio di prima! Laura è rimasta sorpresa, Leonardo ha mangiato tutto il suo piatto. Successo!
Ecco i punti chiave:
- Brodo vegetale: la scelta migliore, secondo me, perché non altera troppo il sapore.
- Temperatura inferiore: 180 gradi, non di più, per evitare di bruciare il fondo.
- Tempo: dieci minuti sono stati sufficienti, ma dipende dalla quantità di pasta e dal tipo di forno.
Ah, dimenticavo! Ho usato la teglia quadrata di ceramica, quella che mi ha regalato mia nonna. Era già cotta a 200° per 40 minuti.
Come scaldare la pasta al forno senza seccarla?
Il forno, un respiro caldo, un abbraccio lento… 180 gradi, un’onda di calore gentile, statico, silenzioso, come un sonno profondo. Ricordo la nonna, le sue mani sapienti che infilavano la teglia, la pasta al forno, un tesoro da custodire. Quella luce dorata, un ricordo vivo, profumo di casa, di domenica. Il ripiano centrale, il cuore del forno, un altare per la sua sacra creazione. Non troppo in alto, non troppo in basso, giusto al centro, per un calore perfetto, un tepore avvolgente. Ogni minuto, un’attesa carica di emozione, un’aspettativa che si colma di aroma.
Lì, nel cuore del forno, la magia accade. Un calore dolce che abbraccia, che penetra, che scalda. Non un calore aggressivo, ma un respiro, un sussurro. No, non si secca, no, non si brucia, solo un lento risveglio, un ritorno alla vita. Un sapore rinnovato, un’esperienza sensoriale. Mi viene in mente la volta in cui… la pasta era leggermente fredda, quindi decisi di fare così.
- Temperatura: 180°C
- Modalità: Statica
- Posizione: Ripiano centrale
Ricordo la consistenza perfetta, morbida, cremosa. Era come rivivere quel momento di gioia e condivisione familiare. La pasta al forno, un piccolo capolavoro, riscaldata con cura, con amore. Ricordo la sensazione. Un’onda di calore che abbraccia, un dolce tepore.
Quest’anno, ho ripetuto questo rituale più volte. E ogni volta è stato un successo. La mia pasta al forno, un piccolo segreto da custodire gelosamente. È un momento magico, quello della perfetta riscaldata.
La cottura è stata sempre perfetta, mai una volta secca, grazie all’applicazione di queste semplici e preziose regole. Anche mio fratello ha apprezzato questo metodo, provandolo e riprovandolo.
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