Come si apparecchia con i sottopiatti?
L’arte dell’apparecchiatura: il sottopiatto, un’eleganza discreta ma essenziale
Il sottopiatto, spesso sottovalutato, è in realtà un elemento fondamentale dell’apparecchiatura di una tavola elegante. Più di un semplice supporto, esso definisce lo stile, contribuisce all’estetica e, soprattutto, garantisce la funzionalità di tutto il servizio. La sua posizione, apparentemente semplice, cela in realtà una sottile ma importante regola d’arte.
La posizione corretta del sottopiatto non è dettata da un mero capriccio estetico, ma dalla funzionalità e dalla fluidità del servizio. A 2-3 centimetri dal bordo del tavolo, e sempre equidistante dagli altri sottopiatti, il sottopiatto definisce un’area personale per ciascun commensale. Questa distanza, calibrata con precisione, evita un’eccessiva concentrazione visiva e contribuisce a mantenere un’armonia generale.
La sua presenza costante, per tutto il corso del pasto, è un segno di attenzione e di cura. Il sottopiatto non viene rimosso durante il servizio, ma rimane in posizione fino alla conclusione del pranzo o della cena. Solo allora, una volta terminato il pasto, sarà rimosso, lasciando spazio a un nuovo inizio.
Questa scelta di lasciare il sottopiatto in tavola per l’intero servizio è in perfetto accordo con la filosofia di un’apparecchiatura impeccabile. Essa permette di mantenere un’estetica coerente e di garantire praticità e ordine. La tovaglia, i piatti, i bicchieri e i posate, tutti ruotano attorno a questo elemento, il sottopiatto, che fungendo da fondamento, crea un’immagine equilibrata e piacevole.
Il segreto, dunque, risiede non solo nella posizione esatta, ma anche nella percezione complessiva. Un sottopiatto ben posizionato, unita a un’attenta scelta dei colori e degli stili, contribuisce a creare un’atmosfera di raffinatezza e eleganza, rendendo l’esperienza culinare non solo gustosa, ma anche esteticamente soddisfacente.
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