Cosa si porta quando si va a cena da amici?
"Invitati a cena? Opta per un classico senza tempo: una buona bottiglia di vino è sempre apprezzata. Se vuoi stupire, un antipasto sfizioso fatto in casa farà sicuramente colpo e dimostrerà la tua attenzione."
Cosa portare a cena da amici?
Dunque, cena da amici… Che porto? Mi è capitato tipo il 15 Luglio, a casa di Marco, ho portato una focaccia barese presa al forno “Rosticceria” vicino casa mia (7 euro). Sparita in un attimo. Successone.
A volte, tipo il 23 Agosto, da Giulia, ho portato un vassoio di cannoli siciliani. Li avevo presi in quella pasticceria nuova, “Dolcezze di Sicilia”, in via Roma. Costavano un botto, tipo 25 euro, ma ne valeva la pena. Tutti contenti.
Il vino è un classico, sì, ma dipende. Tipo, il 4 Settembre, da Luca, ho portato una bottiglia di Gewürztraminer. Lui è fissato con i vini alsaziani. L’avevo presa all’Enoteca Regionale, 18 euro. Se non sapete i gusti, meglio puntare su qualcosa di più “safe”. Un Chianti Classico, per esempio.
Domande e Risposte:
Cosa portare a cena da amici? Vino, antipasto. Cosa portare per un invito a cena? Dipende dai gusti.
Cosa portare quando si è invitati a cena da amici?
Cosa portare a cena dagli amici? Ah, la domanda da un milione di euro, o meglio, da un milione di antipasti!
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Antipasto: Un piatto sfizioso, eh? Non un semplice sacchetto di patatine, per carità! Pensate a qualcosa di originale, tipo la mia fantastica caprese con pomodorini del mio orto (che quest’anno sono venuti particolarmente gustosi, grazie al concime segreto di nonna Emilia!). Oppure un tortino di zucchine… dipende dai gusti dei padroni di casa, ovviamente. Non vorrete mica fare fiasco con un’allergia al sedano, vero?
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Vino: Il classico, dici? Un po’ scontato, ma sempre apprezzato. Se però volete distinguermi, portate un vino un po’ particolare, non il solito Chianti (che, ammettiamolo, è buonissimo, ma è talmente comune che ormai lo regalano al compleanno!). Quest’anno ho scoperto un ottimo Nero d’Avola siciliano… vi consiglio quello.
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Fiori e regali: Un tocco di classe, ma attenzione! Non regalate fiori finti, sembrate la zia Adele, che odia gli animali e ha tutto finto in casa. E non regalate nulla di troppo personale, a meno che non conosciate veramente bene i vostri amici. Un bel mazzo di fiori freschi, magari quelli che hanno in giardino, fa sempre un figurone. Quest’anno, ho optato per dei tulipani.
Ricordate: l’importante è l’intenzione, ma un po’ di tatto non guasta mai. E se proprio siete indecisi, una scatola di cioccolatini non fa mai male… soprattutto se sono quelli al rum. Ah, quasi dimenticavo: portate anche voi stessi, che siete la parte migliore del pacchetto!
Cosa regalare a degli invitati a cena?
Che palle, organizzare una cena… A volte vorrei evitare tutto questo stress. Ma poi penso ai miei amici, e va bene. Che regalo? Mah…
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Un pacchetto benessere? Troppo scontato, no? L’anno scorso ho regalato un set da bagno alla mia cugina Elena, e non l’ha neanche usato.
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Sottobicchieri? Boh, ho già troppi cassetti pieni di roba inutile. Non è una gran idea.
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Spezie esotiche? Mia sorella ha un’intera dispensa dedicata alle spezie, immagino che ne abbia già abbastanza.
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Il dolce? Non posso, mia zia è allergica alle mandorle e io sono una frana a fare torte.
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Foto Polaroid? Idea carina, ma dovrei avere una Polaroid…e non ce l’ho.
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Una lightbox? Troppo hipster per i miei gusti, sarebbe fuori luogo.
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Libro di ricette? Potrebbe piacere a qualcuno, ma non so a chi. Quella di nonna Emilia con le ricette di famiglia è l’unica che uso.
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Accessori da cucina? Forse un bel tagliere in legno? Lo so, è un po’ banale, ma almeno è utile.
Mi sa che alla fine opterò per un buon vino. Almeno quello è sicuro che piaccia a tutti. O forse… niente regalo. Solo buona compagnia. Questo è importante, almeno per me. Non voglio sembrare troppo insistente, ecco perché sono indeciso. È sempre difficile trovare il regalo giusto.
Cosa portare quando si va a casa di qualcuno?
Vino. Mi viene in mente subito il vino. Un rosso, forse. O un bianco frizzante, se è estate. Ricordo una volta, da Marco, portai un Chianti. Avevamo bevuto fino a tardi, parlando di musica… bei tempi.
Dolci. Anche i dolci sono una buona idea. Biscotti fatti in casa, se ho tempo. Una volta ho provato a fare una crostata di mele per la cena da Giulia. Era venuta… Beh, diciamo passabile. Giulia però era stata contenta lo stesso.
Salatini. Patatine, olive, noccioline. Cose semplici. A volte bastano per accompagnare un bicchiere di vino e due chiacchiere. Con Luca, di solito, prendiamo un sacchetto di patatine e guardiamo le partite.
Spritz, Martini, Bitter. Per un aperitivo. Ricordo una sera, da Sara, avevamo preparato degli Spritz. Lei aveva un terrazzo con vista sul mare. Che ricordi…
Cioccolatini. Se non conosco bene le persone, meglio qualcosa di più formale. Una scatola di cioccolatini va sempre bene. L’ultima volta ho portato dei Baci Perugina da i genitori di Elena. Speravo di fare bella figura… chissà.
Biscotti, dolcetti confezionati. Un’alternativa ai cioccolatini. Deve essere qualcosa di elegante, confezionato con cura. Non come quella volta che portai dei biscotti sbriciolati a casa di… meglio non pensarci.
Fiori. Un bel mazzo di fiori. Freschi, ovviamente. A mia madre piacciono le rose rosse. Glie ne porto sempre un mazzo per il suo compleanno.
- Amici: Vino, dolci fatti in casa, salatini, spritz, martini, bitter.
- Conoscenti: Cioccolatini, biscotti/dolcetti confezionati, fiori.
Cosa portare a una famiglia che ti ospita?
Allora, cosa porto a ‘sta famiglia che mi sfama? Mica posso arrivare a mani vuote, no? Sembrerei un pidocchio.
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Cosa golosa: Qualcosa che fa gioia al palato, tipo un salame che canta, o una torta talmente buona da far resuscitare i morti. Un pensiero dal tuo territorio che urla “Sono speciale!” tipo un’arancia di Sicilia. Quest’anno ho portato una marmellata di fichi fatta dalla zia Pina, roba che fa miracoli!
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Qualcosa per la casetta: Un soprammobile che non faccia piangere i muri. Un quadro astratto che sembri un gatto spiaccicato o una pianta grassa che non muore neanche se la dimentichi nel Sahara. L’anno scorso ho regalato un vaso a forma di fenicottero rosa… un successone!
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Se ci sono i marmocchi urlanti: Libri con figure che si muovono (se li hai, usati vanno benissimo), oppure un gioco che li tenga impegnati per almeno 10 minuti (missione impossibile, lo so!). Poi, pennarelli, colori… insomma, roba che i genitori odieranno!
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Rinforzi: Vino buono (mai dire di no!), cioccolata per la suocera (arma di distruzione di massa!), sapone che profuma di bosco (per coprire gli odori molesti) o candele per creare l’atmosfera giusta (se poi scatta l’incendio, beh, pazienza!).
Un consiglio? Porta sempre qualcosa di inaspettato, tipo un cavatappi a forma di alpaca o un set di posate per mangiare il kiwi. L’effetto sorpresa è assicurato! E poi, sorridi sempre, anche se ti offrono la trippa! 😉
Che cibo portare a cena da amici?
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Tacos. Scelta ovvia. Pratici, modificabili. Salsa piccante fondamentale. Ho imparato a farla da mia nonna, peperoncini direttamente dal suo orto. Un sapore che non dimentichi.
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Insalata finocchi e arance. Fresca, pulita. Acida, dolce. Contrasto interessante. Meglio agrumi di stagione. Quest’anno ho trovato delle arance rosse siciliane eccezionali.
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Muffin salati. Versatili. Formaggio e speck, spinaci e ricotta. Infiniti. Li preparo con farina integrale, più digeribile. Una volta ho sbagliato le dosi, disastro completo.
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Involtini primavera. Leggeri, esotici. Salsa agrodolce immancabile. Quella confezionata è chimica. La faccio io, zenzero fresco e aceto di riso. Un segreto.
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Baba ghanoush. Melanzane affumicate, tahina, aglio. Intenso. Si spalma sul pane. Perfetto con pita calda. La ricetta me l’ha data un amico libanese. Autentica.
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Polpette. Classico. Sugo di pomodoro. Piacciono a tutti. Le mie sono con carne macinata, pangrattato, uovo. E un pizzico di noce moscata. Ricetta di famiglia.
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Samosa. Triangolini di pasta fritta. Ripieni di patate e piselli speziati. Caldi, croccanti. Li ho scoperti in un viaggio in India, due anni fa. Esperienza indimenticabile.
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Paté di olive. Semplice, efficace. Olive nere, capperi, acciughe. Sul pane. Con un bicchiere di vino. Preferisco un Nero d’Avola siciliano. Corposo, elegante.
Il successo di una cena non si misura solo dal cibo. L’atmosfera, la compagnia, contano di più. A volte basta poco. Un sorriso, una parola. Il resto è superfluo. Eppure, il cibo è un linguaggio. Racconta storie. Trasmette emozioni. Unisce le persone. O le divide.
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