Perché le lasagne si chiamano così?

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La lasagna, dal latino làganum (floscio/molle), ha origini greco-romane. La sua forma attuale è diversa dalle antiche varianti, di cui oggi resta solo il nome.
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L’Eredità Linguistica delle Lasagne

In cucina, come in ogni aspetto della cultura umana, il linguaggio riveste un ruolo fondamentale. Ci permette di condividere ricette, tramandare conoscenze culinarie e dare un nome alle deliziose pietanze che creiamo. Nel caso delle lasagne, il loro nome rivela un ricco retaggio storico che risale alle radici greco-romane della nostra civiltà.

Il termine “lasagna” deriva dal latino “làganum”, che si traduce in “floscio” o “molle”. Questo nome riflette la consistenza morbida e flessibile delle antiche versioni delle lasagne, molto diverse dalle lasagne strutturate e a strati che conosciamo oggi.

Gli storici del cibo credono che le prime lasagne fossero una forma di pasta piatta e sottile, simile agli attuali nastri di pasta. Queste lasagne sottili erano solitamente condite con formaggio, erbe e a volte carne. Con il passare del tempo, le lasagne hanno iniziato ad assumere forme diverse, come fogli arrotolati, maniche aperti e ravioli quadrati.

Nonostante le variazioni della forma, il nome “lasagna” è rimasto costante. Ciò suggerisce che il nome sia diventato così profondamente radicato nella cultura culinaria italiana da sopravvivere alle modifiche nella ricetta stessa.

L’odierna lasagna, con i suoi strati alterni di pasta, formaggio, salsa e carne, è un’evoluzione delle sue antiche controparti. Tuttavia, il nome “lasagna” continua a collegarci a quelle origini culinarie, ricordandoci la lunga storia e l’evoluzione di questa deliziosa pietanza.

In conclusione, il nome “lasagna” è un testimonio dell’eredità linguistica e culinaria dell’Italia. È una parola che ha unito le culture attraverso i secoli, collegandoci alle antiche tradizioni gastronomiche che hanno plasmato la nostra cucina moderna.