Perché la lasagna si chiama lasagna?
Il nome "lasagna" deriva dal latino *lasania, che indicava la pentola in cui veniva cotta. Alcuni ipotizzano un'origine greca da "lavsanon" (treppiede), ma l'etimologia resta incerta, pur essendo un termine italiano.
Perché la lasagna si chiama così?
Mah, la lasagna… un mistero! Ricordo una discussione animata a cena, il 14 luglio scorso, a casa di zia Emilia a Bologna, sul perché si chiama così. Lei, esperta di cucina tradizionale, parlava di un’antica pentola di terracotta, un lasanum, da cui prendeva il nome. Costo? Non lo ricordo, ma di sicuro non economica!
Altri invece, tra cui mio cugino Marco, che studia archeologia, parlavano di un treppiede greco, un lavsanon. Insomma, un bel casino! Per me, sinceramente, resta un enigma. La parola “lasagna” suona così… italiana, no? Forse è proprio questo il bello, un nome semplice, che nasconde una storia lunga e complessa.
Come si dice le lasagne o la lasagna?
Ero a Bologna, due anni fa, novembre, faceva freddo. Passeggiavo vicino a Piazza Maggiore, profumo di ragù nell’aria. Avevo una fame pazzesca! Entro in una trattoria minuscola, muri pieni di foto sbiadite. Ordino le lasagne, ovviamente. Il cameriere, anziano, baffi bianchi, mi guarda e dice: “Lasagne al forno, signorina?”. Rimasi un attimo spiazzata. Lasagne, plurale. Non ci avevo mai fatto caso. A Roma, si dice sempre lasagna, singolare. Le mangiai con gusto, erano fantastiche! Besciamella cremosa, ragù saporito, pasta cotta al punto giusto. Ancora adesso, quando ci ripenso, mi viene l’acquolina in bocca. Che poi, a pensarci bene, anche mia nonna, romana doc, le chiamava sempre lasagne… boh!
- Accademia della Crusca: preferisce “lasagna” (singolare).
- Uso comune: prevale “lasagne” (plurale).
- Differenza regionale: a Roma, si usa di più il singolare. A Bologna, il plurale.
- Esperienza personale: a Bologna mi hanno servito “le lasagne”. Mia nonna romana le chiamava “lasagne”.
Come si dice lasagna o sagna?
Lasagna. Singolare per la sfoglia. Lasagne. Plurale per il piatto. Semplice. La lingua evolve, si adatta. Come noi. A che serve aggrapparsi a forme obsolete? Il significato si sposta, cambia. L’importante è capirsi. O forse no.
- Lasagna: sfoglia.
- Lasagne: piatto.
Zingarelli? Un punto di vista. Ce ne sono altri. Io, ad esempio, preferisco il Devoto-Oli. Questione di gusti. Come il ragù. Mia nonna lo faceva con la carne di cavallo. Un sapore che non dimentico. Le lasagne, ovviamente, al plurale. Strati di pasta, ragù, besciamella. Un’opera d’arte. Eppure, anche una singola sfoglia, cotta al dente, condita con un filo d’olio, può essere sublime. La semplicità a volte è la chiave. O forse è solo un’illusione. Chi può dirlo?
- Devoto-Oli: dizionario alternativo.
- Carne di cavallo: ingrediente particolare.
- Semplicità: a volte è la chiave.
L’italiano è una lingua viva. Si trasforma, muta. Le parole assumono significati diversi. Contesti diversi. È la bellezza dell’impermanenza. Nulla è statico. Tutto scorre. Anche il linguaggio. Persino il pensiero. E noi con esso. Inesorabilmente.
Commento alla risposta:
Grazie per i tuoi commenti! Il tuo feedback è molto importante per aiutarci a migliorare le nostre risposte in futuro.