Perché si gonfia la lasagna?

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La lasagna si gonfia in cottura per la naturale formazione di aria e vapore intrappolati tra gli strati di pasta, ragù e besciamella.

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Lasagna gonfia: perché succede? Guida e consigli

Oddio, la lasagna gonfia! Mi è successo, a Natale scorso, una tragedia. Ricordo ancora il disastro: un blocco informe, più alto del previsto.

Avevo usato quella ricetta della nonna, quella con tre strati di pasta, due di besciamella… forse troppa? Un po’ di panico, lo ammetto. Costato 25 euro di ingredienti, buttati!

Il problema, secondo me, è proprio l’aria intrappolata. Gli strati, poi, se non sono ben pressati… è una lotta contro la fisica.

Ho provato a forarla con una forchetta, ma non è bastato. Magari meno besciamella, più attenzione alla compattazione degli strati. Devo sperimentare!

D&R: Lasagna gonfia: aria e vapore intrappolati durante la cottura. Soluzioni: compattare bene gli strati, ridurre la besciamella.

Perché si gonfia la confezione?

Oddio, questa confezione… gonfia! Perché? Boh, mille motivi! Magari è il caldo di questi giorni, fa un caldo bestia! Ricordo che la settimana scorsa l’avevo messa nel baule della macchina, sotto il sole… un forno! Temperatura alta, certo. La pressione, poi… è cambiato qualcosa? No, credo di no.

  • Caldo: Sicuro, il caldo spacca tutto! Ho visto le mie vecchie foto, tipo quelle del 2018, che schifo, erano tutte sbiadite dal sole.
  • Gas: Ah, giusto! Il prodotto dentro… può produrre gas, eh? Che schifo. Come il formaggio. Mia nonna diceva che il formaggio puzzava di piedi.
  • Pressione: Ma la pressione atmosferica influisce pure? Non so… Devo controllare il barometro. Quello che ho nel mio studio, un regalo di mio zio. È vecchio, ma funziona bene!

Ma aspetta, non è che c’è una piccola falla nella confezione? Devo controllare meglio. Oddio, spero non sia andato a male tutto. Ho appena comprato quel pacco di biscotti al cioccolato. Mi tocca controllare la data di scadenza, magari è scaduto. Giuro che non li mangio se sono scaduti.

Ecco, aggiunto:

  • Difetti confezione: Un buco microscopico? Può succedere, certo. Controllo subito, spero di no!
  • Reazione chimica: Forse una reazione chimica interna? Non so, non sono una chimica. Dovrei chiedere a mia sorella, lei fa la chimica.

Quale teglia usare per le lasagne?

Mamma mia, la lasagna! Ricordo ancora quando ne ho fatta una per il compleanno del mio nonno, che casino! Avevo tipo 16 anni, era estate, un caldo bestiale, e io volevo fare bella figura.

  • La teglia: Ecco, per la lasagna, io ho usato quella in vetro che mi ha regalato la zia l’anno scorso. Rettangolare, bella profonda, tipo 5 cm di bordo ci stavano tutti.
  • Perché quella: Boh, mi sembrava la più adatta, no? E poi il vetro cuoce bene, uniforme. Almeno così mi diceva mia nonna.
  • Un consiglio: Imburra bene il fondo, eh! Io la prima volta mi ero dimenticata e un pezzo si era appiccicato tutto! Un disastro! Però poi, alla fine, è venuta buonissima lo stesso!
  • Capacità: Almeno 2-3 litri, direi. Dipende da quanta gente deve mangiare, ovvio. Ma meglio abbondare, che scarseggiare!

Poi, sai, adesso ci sono anche quelle in alluminio usa e getta. Comode, eh, ma vuoi mettere la soddisfazione di usare quella della zia? È tutto un altro sapore! Ah, un altra cosa importante, mi raccomando alla temperatura del forno! Non troppo alta, altrimenti brucia tutto!

Qual è il miglior materiale per le teglie da forno?

Il miglior materiale per teglie da forno? Dipende! Ma l’alluminio, diciamo, è un buon punto di partenza.

  • Conducibilità termica: L’alluminio è un eccellente conduttore di calore. Questo significa che il calore si distribuisce rapidamente e uniformemente, garantendo una cottura omogenea, evitando zone bruciate o crude. Perfetto per torte delicate, ma anche per biscotti che richiedono una cottura precisa.

  • Costo: Generalmente, le teglie in alluminio sono economiche, rendendole accessibili a tutti. Considera però che la durata dipende dalla qualità del materiale. Le mie preferite sono quelle con uno spessore maggiore.

  • Manutenzione: L’alluminio è facile da pulire, un aspetto da non sottovalutare. Personalmente, evito detersivi aggressivi, preferendo un lavaggio semplice con acqua calda e sapone.

Altri materiali, però, presentano vantaggi. Il carbonio, per esempio, distribuisce il calore in modo eccellente, ma è molto più costoso. L’acciaio inox, più resistente, è un’opzione valida, ma la conduzione termica è minore rispetto all’alluminio. Una mia amica giura sull’acciaio smaltato per la sua facilità di pulizia e resistenza alle alte temperature.

Riflessione filosofica: La scelta della teglia perfetta è un piccolo atto di creazione, una meditazione sulla materia e sulla trasformazione del cibo. Ogni materiale, con le sue peculiarità, influenza il risultato finale.

Ulteriori informazioni:

  • Alluminio anodizzato: Un’opzione superiore all’alluminio standard, grazie ad un trattamento che aumenta la resistenza alla corrosione e ai graffi.
  • Acciaio al carbonio: Ottimo per una distribuzione di calore uniforme, ma richiede attenzione nella pulizia per evitare la ruggine.
  • Silicone: Perfetto per preparazioni che non richiedono temperature eccessive, come i dolci al forno.

Mi raccomando, scegli il materiale che meglio si adatta alle tue esigenze e, soprattutto, divertiti a cucinare!

Cosa mettere nella teglia per non far attaccare le lasagne?

Burro. Olio. Carta forno leggermente oliata. Scegli. Fine.

  • Metodo 1: Burro, spalmato bene. Classico, funziona sempre. Mia nonna usava solo quello. A volte aggiungo un goccio di olio per sicurezza.

  • Metodo 2: Olio extravergine d’oliva. Più leggero, ma attento alla bruciatura. Dipende dal forno, dalla teglia. Un sottile velo basta. Ricordo la volta in cui… (troppo lungo).

  • Metodo 3: Carta forno. Pratico, ma a volte si arriccia. Taglio sempre un po’ più grande, per sicurezza. Oliare leggermente, per evitare l’effetto “scotch” sul fondo.

La scelta dipende dalle preferenze. La nonna non sbagliava mai. Punto.

Quali sono le migliori teglie da forno?

Ah, le teglie da forno! Un argomento scottante, letteralmente! Dunque, parliamoci chiaro, non esiste “la migliore” teglia universale, è come cercare il principe azzurro in tangenziale: difficile, ma non impossibile! Dipende da cosa devi cucinare, no?

  • Pirex, ceramica, porcellana: queste signorine sono ideali per sformati chic, lasagne domenicali e tortini di patate che fanno invidia al ristorante stellato. Sono spesse come un romanzo di Tolstoj, si scaldano con calma olimpica e mantengono il calore come un pettegolezzo in paese. Perfette per chi ama i sapori che si diffondono lentamente e si godono ogni boccone.

    • Pro: eleganza in tavola, mantengono il calore a lungo.
    • Contro: fragili come un ego ferito, lente a scaldarsi.

E a proposito di Tolstoj, mi ricordo che una volta, a una cena, un critico culinario paragonò la mia parmigiana di melanzane (fatta, ovviamente, in una teglia di ceramica!) a “Guerra e Pace”… forse era un po’ alticcio, ma l’apprezzamento l’ho incassato volentieri!

Quali sono le migliori teglie per cuocere la pizza?

Teglie in lamiera alluminata: il forno le adora.

  • Lamiera alluminata: Cottura uniforme, resistenza al freddo e al caldo. Un must, punto. Usate pure dai pizzaioli pro, che non sbagliano un colpo.

  • Alternative valide? Acciaio blu per i puristi, pietra refrattaria per un risultato rustico. Dipende cosa cerchi, come la vuoi.

  • Il mio consiglio? Investi nella lamiera alluminata. Non te ne pentirai. Parola di chi ha visto pizze nascere e morire.

#Cucina #Gonfia #Lasagna