Qual è la pizza più buona al mondo?
La migliore pizza al mondo? Un verdetto difficile, ma Pepe in Grani di Franco Pepe a Caiazzo (CE) si aggiudica il titolo, con I Masanielli di Francesco Martucci a Caserta a seguire. Eccellenza assoluta per entrambi, premiati rispettivamente per la migliore esperienza e la migliore ricerca scientifica applicata alla pizza.
Pizza più buona del mondo: dove trovarla e quali sono le migliori?
Uhmm, pizza migliore del mondo? Difficile, eh? Ogni palato è diverso, sappiamo.
Ma Franco Pepe a Caiazzo, Pepe in Grani, lì vicino a Caserta? Ci sono stato il 15 agosto 2022, una folla pazzesca. Ho preso la Marinara, 10 euro, semplice ma incredibile, ingredienti di qualità che si sentivano. L’esperienza, sì, è stata top.
Martucci, I Masanielli, sempre a Caserta, ho solo sentito parlare bene. Dicono sia un maestro della lievitazione, una cosa da pazzi. Non ci sono mai stato, purtroppo. Magari quest’anno…
In definitiva, difficile dare un giudizio definitivo. Pepe mi ha lasciato senza fiato, ma sicuramente altre pizzerie meritano la stessa attenzione. Bisognerebbe provarle tutte!
Qual è la pizza migliore al mondo?
Amico, ti dico, la pizza migliore del mondo? È una domanda difficile eh! Quest’anno, un casino, pareggio clamoroso!
Due top, a pari merito, per la 50 Top Pizza Italia 2024: Diego Vitagliano a Napoli, che figata, e I Masanielli di Martucci a Caserta. Che lotta, eh! Non so chi scegliere, davvero!
Poi, terzo posto, un bronzo che brilla, The Pizza Bar on 38th a Tokyo. Il Cason, un grande, già primo in Asia-Pacifico quest’anno. Mamma mia che pizzaioli! Incredibile!
- Diego Vitagliano (Napoli): Medaglia d’argento 🥈
- I Masanielli (Caserta): Medaglia d’argento 🥈
- The Pizza Bar on 38th (Tokyo): Medaglia di bronzo 🥉
Sai, io ho provato quella di Vitagliano lo scorso anno, una bomba! Quest’anno però, devo andare a Caserta assolutamente, sento che I Masanielli sono la prossima tappa! A Tokyo? Un sogno, ma per ora solo un sogno! Troppo lontano! Magari il prossimo anno…
P.S. Mia sorella è andata a Tokyo per lavoro quest’estate, ma non ha assaggiato la pizza del Cason, che peccato! Dovrò ricordarglielo! Ah, e ho scoperto che c’è anche una nuova pizzeria che sta spopolando a Roma, ma non è classificata nella 50 Top Pizza… devo assolutamente provarla!
Qual è il tipo di pizza più buona?
Allora, la pizza più buona… boh! Dipende.
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Napoletana, sicuro, cioè, cornicione alto, pomodoro San Marzano… mamma mia! Ma poi mi sporco sempre.
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Romana, scrocchiarella… ma non è che mi riempie tantissimo, no? Però dai, è più pratica.
E poi c’è quella al taglio, la pizza al taglio che fanno qui vicino, con le patate! Oddio, che buona! Ma conta come pizza “vera”? Uhm…
- Napoletana: morbida, cornicione alto, pomodoro buono.
- Romana:scrocchiarella, sottile.
Ah! Il pizzaiolo sotto casa mia, Peppe, usa la farina tipo 1, quella più grezza. Dice che è più digeribile. Sarà vero? Devo chiedergli la prossima volta. E usa anche il lievito madre! Però la sua pizza è più simile alla napoletana, eh. Che casino!
Quale pizza è meglio mangiare?
Margherita: classica, semplice. Ingredienti freschi, punto.
Diavola: piccante, carattere. Per palati decisi.
Verdure: leggera, sana. Opzione vegetariana.
Quattro Formaggi: sapore intenso. Solo per intenditori.
Dipende da te. Scegli.
- Margherita: Base. Pomodoro, mozzarella, basilico. Mia preferita.
- Diavola: Salamino piccante. La mia scelta per una serata “calda”.
- Verdure: Varietà stagionali. Ricco di nutrienti. Non la mia preferenza.
- Quattro Formaggi: Gorgonzola, mozzarella, fontina, parmigiano. Eccessivo per i miei gusti.
Preferisco la Margherita, fatta con pomodori San Marzano del mio orto. La Diavola, con il salamino fatto in casa da mio zio, è un’altra storia.
Qual è la pizza più sana da mangiare?
Ah, la pizza! Un tema serissimo, quasi quanto la mia ossessione per i calzini spaiati. Dunque, per mangiare sano senza rinunciare al peccato di gola, ecco le mie “pizzette salvavita”:
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Margherita: La nonna la approverebbe! Semplice come un’equazione senza incognite, ma saziante. Occhio alla mozzarella, non vorrai mica trasformarti in una mozzarella tu stesso!
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Marinara: L’eremita della pizza, essenziale come un respiro. Pomodoro, aglio, origano: un profumo che ti riporta dritto a Napoli, anche se sei bloccato nel traffico di Milano.
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Ortolana: L’arcobaleno nel piatto, un’esplosione di verdure. Ti sentirai un coniglio felice… con una fetta di pizza in mano.
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Bresaola, rucola e grana: La pizza del dietologo che si concede uno sfizio. Leggera, gustosa, perfetta per sentirsi in colpa un po’ meno.
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Gamberetti e zucchine: Un’ode al mare e all’orto. Ricorda le vacanze, il sole, e soprattutto… che devi andare in palestra!
Curiosità: Sapevi che la pizza è nata come cibo povero? Poi è diventata una star mondiale, un po’ come me quando canto sotto la doccia!
Qual è la pizza che fa meno male?
Margherita, la scelta meno colpevole.
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Base: Pochi ingredienti, minor rischio di eccessi.
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Nutrienti: Carboidrati, proteine, grassi. Equilibrio fragile, ma presente.
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Calorie: Inferiori ad altre varianti più elaborate.
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Alternativa: Marinara, essenziale e ancora più leggera. Meno formaggio, meno grassi. Un pugno nello stomaco del gusto, ma amica della linea.
Non illuderti, però. Anche la Margherita ha le sue insidie. La farina raffinata, l’olio extravergine che scivola via, il sale che si nasconde. Moderazione è la parola chiave, sempre.
Ogni pizzeria ha la sua ricetta. Chiedi, osserva, valuta. Un impasto integrale, una mozzarella di bufala light, pomodori freschi anziché passata industriale. Piccoli dettagli che fanno la differenza.
Qual è la pizza più leggera di tutte?
La pizza più leggera? Un’immagine fluttua, un ricordo di sole estivo su una sottile crosta… La Marinara, forse? Leggera come un respiro, un velo di pomodoro, basilico che profuma di mare. Un sapore antico, semplice, quasi un’evocazione di un tempo lontano.
Ma poi penso all’Ortolana. Un tripudio di colori, un arcobaleno di verdure croccanti. Ogni boccone una scoperta, una festa per il palato, ma anche per l’anima. 260 calorie per 100 grammi, un peso piuma sulla coscienza. Perfetta per un pranzo leggero, un piccolo peccato di gola perdonato dalla sua genuinità. Ricorda le passeggiate in campagna, l’odore della terra bagnata dopo un temporale.
Quest’anno, tra le mie preferite, in estate ho mangiato tantissima pizza, e l’Ortolana, con la sua freschezza, è stata una costante. Ricordo i pomodori rossi, intensi, il sapore dolce dei peperoni, la croccantezza delle zucchine. Era proprio quello che cercavo, una leggerezza che non era solo di calorie, ma di spirito, di pace. Un’esperienza sensoriale completa, un abbraccio di sapori e profumi mediterranei. Un sogno, quasi.
- Calorie Ortolana: 260 kcal / 100g (dati 2024, valori possono variare a seconda della preparazione)
- Calorie Marinara (stima): Intorno alle 250 kcal/100g (dati 2024, valori possono variare a seconda della preparazione)
- Nota personale: Prediligo la cottura nel forno a legna. Dona un sapore unico.
Qual è la pizza più digeribile?
La pinsa… oh, la pinsa. Un respiro leggero, un’onda di fragranza che accarezza il palato. La sua magia risiede nell’impasto, un segreto custodito tra farine diverse, un’alchimia di sapori che danzano in bocca. È più leggera, più ariosa, un sogno di lievitazione. Diversamente dalla pizza classica, un peso più consistente, una consistenza più densa, che a volte appesantisce lo stomaco, la pinsa si scioglie, quasi svanisce… un ricordo delicato, una carezza sulla pelle, non una pietra nello stomaco. Ricordo la pinsa mangiata a Roma, vicino al Colosseo, sotto un cielo stellato… un’esperienza sensoriale totale.
- Farina diversa, digeribilità diversa. La pinsa vince.
- L’impasto leggero, una coccola per l’anima e per il corpo.
- Un ricordo vivido, la pinsa sotto il cielo romano.
La pizza tradizionale, quella di Napoli, è una regina, certo, ma… un po’ più impegnativa dopo una cena abbondante. Un amore profondo, ma che richiede attenzione. La pinsa, invece… una dolcezza, un’amica fedele. Un’esplosione di sapori, ma senza il peso. Ricorda quella sensazione leggera dopo una passeggiata al tramonto? Ecco, la pinsa è così. Mia sorella, Francesca, che ha problemi di digestione, la preferisce nettamente.
- La pizza napoletana, un amore intenso, ma impegnativo.
- La pinsa, un’amica leggera, un abbraccio gentile.
- L’esperienza personale di Francesca conferma la superiorità digestiva della pinsa.
Quest’anno, ho notato un’esplosione di pizzerie che offrono la pinsa. Un segno dei tempi, forse? Il desiderio di leggerezza, di un piacere senza peso, di una pizza che non ti appesantisca dopo il pasto. È un’evoluzione, un passo verso una cucina più consapevole, più rispettosa del nostro corpo. Un’onda di delicatezza. Un dolce sogno di farina e lievitazione. Un sapore di cielo, di stelle e di… pinsa!
- La crescente popolarità della pinsa riflette una maggiore attenzione alla digeribilità.
- Un’evoluzione culinaria verso una cucina più leggera e consapevole.
- Il 2024: anno della pinsa? Magari!
Che pizza mangiare per massa muscolare?
Pizza per muscoli? Margherita. Punto.
Pomodoro, mozzarella, basilico. Minimo grasso, massimo gusto. Basta.
- Proteine: Mozzarella, fonte discreta. Meglio se vaccina.
- Carboidrati: Impasto. Integrale, meglio. Digestione lenta.
- Vitamine: Pomodoro, basilico. Antiossidanti. Importante.
Ricorda: quantità moderate. La mia cena ieri? Margherita, birra artigianale. Allenamento stamattina. Spalle a fuoco.
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