Qual è la scala di grado zuccherino per il vino?

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La dolcezza del vino è definita dal residuo zuccherino: un Extra Dry ha tra i 12 e 17 g/l, mentre un Dry oscilla tra 18 e 32 g/l. Il Demi Sec presenta un quantitativo tra 33 e 50 g/l. I vini definiti Dolce superano i 50 g/l di zucchero residuo.

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Oltre il Secco e l’Amabile: Un Viaggio nella Scala della Dolcezza del Vino

La degustazione di un vino è un’esperienza sensoriale complessa, in cui aromi, tannini e acidità si intrecciano in un’armonia spesso sottile e sfuggente. Ma tra gli elementi chiave che definiscono il carattere di un vino, la dolcezza occupa un posto di rilievo, influenzando profondamente la percezione complessiva e la sua abbinabilità con il cibo. A differenza di una semplice distinzione tra “dolce” e “secco”, la classificazione della dolcezza del vino si basa su una precisa misurazione: il residuo zuccherino, espresso in grammi per litro (g/l). Questa misura quantifica la quantità di zucchero che rimane nel vino dopo la fermentazione, determinando così la sua percezione gustativa.

Contrariamente a una credenza diffusa, la categorizzazione non è sempre univoca e può variare leggermente a seconda delle normative regionali o delle interpretazioni produttive. Tuttavia, una scala generalmente accettata permette di orientarsi tra le diverse gradazioni di dolcezza:

  • Extra Dry: Questa categoria, spesso percepita come un paradosso per il nome, indica in realtà vini con una leggera dolcezza residua. La quantità di zucchero si situa in un range compreso tra 12 e 17 g/l. Si tratta di vini secchi, ma con una delicatezza zuccherina che ne addolcisce l’acidità, conferendo una piacevole freschezza. Spesso troviamo vini frizzanti o spumanti classificati come Extra Dry.

  • Dry (Secco): Il termine “secco”, nell’ambito vinicolo, indica un livello di dolcezza minima. Il residuo zuccherino in questi vini oscilla tra 18 e 32 g/l. Questa fascia copre un’ampia gamma di vini, dalla freschezza quasi aspra di alcuni bianchi secchi a quella più corposa di alcuni rossi.

  • Demi-Sec (Abboccato): Passando a vini con una dolcezza più marcata, troviamo la categoria Demi-Sec, o Abboccato. Il residuo zuccherino sale, situandosi tra 33 e 50 g/l. Questi vini presentano un equilibrio tra dolcezza e acidità, con una percezione gustativa più rotonda e armonica. Sono spesso vini che si prestano bene a momenti di convivialità e a dessert non eccessivamente dolci.

  • Dolce: Oltre i 50 g/l di residuo zuccherino, entriamo nel regno dei vini dolci veri e propri. Questa categoria comprende vini con una dolcezza intensa e persistente, spesso ottenuta tramite tecniche particolari come l’appassimento delle uve o la presenza di muffa nobile. La gamma di vini dolci è estremamente vasta, comprendendo vini liquorosi, passiti e vini da dessert, ognuno con le proprie caratteristiche uniche.

È importante ricordare che la percezione della dolcezza è soggettiva e può essere influenzata da altri fattori come l’acidità, il tannino e la temperatura di servizio. Questa scala, pertanto, serve come utile guida di orientamento, ma la vera scoperta della dolcezza di un vino risiede nell’esperienza di degustazione personale. Ogni sorso è un viaggio sensoriale unico, da apprezzare nella sua complessità e individualità.

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