Quali sono i vini fermentati?

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I vini fermentati, o meglio rifermentati, mantengono i residui dei lieviti dopo la seconda fermentazione. Questo processo, chiamato sur lie o col fondo, crea vini frizzanti, torbidi e con depositi sul fondo, conferendo loro caratteristiche uniche.

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Oltre le bollicine: un viaggio nel mondo dei vini fermentati “sur lie”

Il vino, nettare degli dei, è un universo di profumi, sapori e metodi produttivi. Tra questi, la rifermentazione in bottiglia, o “sur lie”, rappresenta una nicchia affascinante, che regala vini dalla personalità spiccata e complessa. Non parliamo semplicemente di vini frizzanti, ma di un’esperienza sensoriale a tutto tondo, che coinvolge vista, olfatto e palato in un gioco di contrasti e sfumature.

A differenza dei vini “tranquilli”, i vini fermentati “sur lie”, o “col fondo”, conservano i lieviti residui della seconda fermentazione, che avviene direttamente in bottiglia. Questo processo, lungi dall’essere un difetto, è un elemento distintivo che dona al vino caratteristiche uniche. I lieviti, depositandosi sul fondo, continuano ad interagire con il vino, rilasciando sostanze aromatiche complesse e donando una texture cremosa e avvolgente.

La torbidezza, spesso presente in questi vini, è un segno tangibile di questa interazione, un marchio di autenticità che testimonia la naturalità del processo. Non lasciamoci ingannare dall’aspetto velato: è proprio in questa “imperfezione” che risiede la magia dei vini “sur lie”. I depositi sul fondo, lungi dall’essere un elemento sgradevole, contribuiscono alla complessità aromatica, conferendo note di pane, lievito e crosta di pane.

Ma quali sono i vini che subiscono questo particolare processo? Non solo alcuni spumanti metodo ancestrale, ma anche vini bianchi, rossi e persino orange wine possono essere vinificati “sur lie”. Pensiamo ad esempio al Col Fondo Prosecco, un’interpretazione antica e affascinante del celebre spumante veneto, o a certi vini bianchi della Loira, che grazie a questa tecnica acquisiscono una struttura e una complessità uniche.

Degustare un vino “sur lie” è un’esperienza che va oltre la semplice bevuta. È un viaggio sensoriale che inizia dall’osservazione della torbidezza e dei depositi, prosegue con la scoperta di profumi complessi e sfaccettati, e culmina con un’esplosione di sapori in bocca, dove la frizzantezza si fonde con la cremosità e la persistenza aromatica. Prima di servirlo, è consigliabile ruotare delicatamente la bottiglia per rimettere in sospensione i lieviti, in modo da apprezzare appieno la ricchezza e la complessità di questi vini unici. Un’avvertenza: una volta stappata la bottiglia, è preferibile consumarla entro breve tempo per godere al meglio delle sue caratteristiche organolettiche.

In conclusione, i vini fermentati “sur lie” rappresentano un’alternativa intrigante ai vini tradizionali, un invito a scoprire un mondo di sapori e profumi autentici, frutto di un processo produttivo antico e rispettoso della natura del vino. Un’esperienza sensoriale che vale la pena di provare, per lasciarsi conquistare dalla magia del “col fondo”.