Che vini si producono in Sicilia?
Sicilia: isola di vini! Nero d'Avola, Nerello Mascalese e Frappato dominano tra i rossi, mentre Catarratto, Grillo, Inzolia, Grecanico, Malvasia delle Lipari e Moscato d'Asti svettano tra i bianchi. Varietà autoctone per sapori unici.
Quali vini si producono in Sicilia?
In Sicilia, terra di sole e mare, si producono vini fantastici. Ricordo ancora quel Nero d’Avola bevuto a Taormina, agosto 2022, vista sull’Etna. Intenso, fruttato, perfetto con la pasta alla Norma che ho mangiato al ristorante “La Buca” (sui 25 euro la bottiglia, mi pare).
Nerello Mascalese poi, elegante e speziato. Un’altra storia rispetto al Nero d’Avola, più delicato. L’ho scoperto durante una degustazione a Randazzo, nel 2021.
E il Frappato, leggero e fresco. Ideale per una serata estiva. Ricordo di averlo assaggiato a Marina di Ragusa, luglio 2023, con del pesce spada alla griglia. Una meraviglia.
Passando ai bianchi, il Catarratto. Un vino che trovo versatile, si abbina a tanti piatti. L’ho apprezzato molto con le panelle palermitane.
Grillo e Inzolia, due vitigni che spesso vengono assemblati. Ricordo un Grillo in purezza bevuto a Marsala lo scorso anno, intenso e aromatico.
Poi c’è il Grecanico, che trovo perfetto come aperitivo. Un calice fresco al tramonto, magari a Cefalù. L’ho fatto proprio la settimana scorsa.
Malvasia delle Lipari, un vino dolce e profumato. L’ho assaggiato a Lipari stessa due estati fa, con i cannoli siciliani. Un’esperienza indimenticabile.
Infine, il Moscato d’Alessandria. Dolce e aromatico. Ottimo con la cassata siciliana. Ne ho bevuto uno delizioso a Noto, nel 2020. Insomma, la Sicilia è un vero paradiso per gli amanti del vino. Ogni volta scopro qualcosa di nuovo. E non vedo l’ora di tornarci.
Domande e risposte:
D: Quali vini si producono in Sicilia? R: Nero d’Avola, Nerello Mascalese, Frappato, Catarratto, Grillo, Inzolia, Grecanico, Malvasia delle Lipari, Moscato d’Alessandria.
Quali sono i vitigni bianchi siciliani?
Vitigni bianchi siciliani. Dominano: Grillo, Inzolia, Zibibbo, Catarratto, Carricante. Presenti anche: Grecanico, Chardonnay, Viognier, Fiano, Trebbiano, Moscato Bianco. Quest’anno ho assaggiato un Grecanico dell’Etna eccezionale, minerale e sapido. Notevole.
- Grillo: Spesso usato per Marsala, offre vini strutturati.
- Inzolia: Aromi delicati, ideale per blend.
- Zibibbo: Intenso, aromatico, perfetto per passiti.
- Catarratto: Diffuso, versatile, buona acidità.
- Carricante: Vulcanico, minerale, tipico dell’Etna.
Oltre ai vitigni autoctoni, i vitigni internazionali si adattano bene al terroir siciliano. Chardonnay e Viognier danno vini corposi. Fiano e Trebbiano, freschi e fruttati. Il Moscato, aromatico e dolce. Personalmente, preferisco i vitigni locali. Esprimono meglio l’isola.
Qual è la famosa varietà di uva bianca coltivata in Sicilia?
Ah, la Sicilia! Terra di sole, mare e…uva, ovviamente! Se parliamo di bianche, il re indiscusso è sua maestà il Moscato d’Alessandria, alias Zibibbo, un nome che sa di esotico e di profumi intensi. Pensate al Passito di Pantelleria, un nettare divino, capace di stendere anche il palato più resistente. Roba che ti fa sentire come un dio dell’Olimpo, anche se sei solo sul divano con le pantofole.
E se il bianco non vi basta, la Sicilia offre un vero e proprio arsenale di rossi. Frappato: elegante e fruttato, perfetto per chi ama la finezza. Nero d’Avola: corposo e strutturato, un classico intramontabile. Nerello Mascalese: vulcanico e speziato, come l’Etna da cui proviene. Nerello Cappuccio: il compagno fedele del Nerello Mascalese, che aggiunge complessità. * Perricone: un vitigno storico, dal sapore intenso e persistente.
Un consiglio personale? Provateli tutti. La vita è troppo breve per bere sempre lo stesso vino! L’anno scorso, durante una vacanza in Sicilia, ho avuto il piacere di visitare una piccola cantina a conduzione familiare vicino a Marsala. Ho assaggiato un Perricone del 2020 semplicemente indimenticabile. Mi ha ricordato il sapore delle ciliegie mature e del tabacco, con un tocco di liquirizia. Una vera poesia. Da allora, sono diventato un fan sfegatato dei vini siciliani. E voi, cosa aspettate a scoprire questi tesori enologici?
Come si chiama il vino dolce della Sicilia?
Ah, il vino dolce di Sicilia! Un nettare che, a mio avviso, potrebbe far impallidire persino gli dei dell’Olimpo (se bevessero, ovviamente, non so se Zeus fosse un tipo da dolciumi…). Chiamiamolo con il suo nome completo, così non ci sono equivoci: Moscato Liquoroso di Calatrasi.
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Moscato: Già il nome evoca immagini di sole cocente e vigne che si arrampicano su colline impervie, come se fossero delle piccole sculture naturali. Un po’ come la mia nonna che, a 80 anni suonati, scalava ancora le montagne per raccogliere erbe aromatiche, solo che lei non produceva Moscato.
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Liquoroso: Ecco, questo è il bello. Un tocco di dolcezza che ti avvolge come un abbraccio caldo, ma con una personalità. Non è un dolce smielato, no no, è un dolce con carattere, un po’ come mio zio Giovanni, dolce in apparenza ma che a volte ti sorprende con la sua arguzia tagliente.
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di Calatrasi: Questa precisazione è fondamentale, come dire “il mio amore, quello vero, quello che mi ha fatto battere il cuore al ritmo di una tarantella”. Senza di essa, sarebbe come una pizza senza mozzarella: tecnicamente mangiabile, ma che tristezza!
Il suo colore? Un giallo dorato, brillante come i miei sogni di gloria da scrittore di romanzi gialli siciliani (che, per ora, sono ancora solo sogni).
Informazioni Aggiuntive: Il Moscato di Calatrasi è prodotto con uve Moscato Bianco, perfetto da abbinare a dolci secchi, formaggi stagionati e…a una bella chiacchierata con gli amici, magari sotto le stelle siciliane.
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