Quali sono le cause e le varietà di tioli nel vino?

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Composti solforati, i tioli conferiscono aromi intensi al vino, anche a concentrazioni minime. La loro formazione dipende da diversi fattori, tra cui la varietà duva, il processo di vinificazione e il lievito. Diverse tipologie di tioli generano note aromatiche differenti, contribuendo alla complessità olfattiva del prodotto finale.

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Tioli nel Vino: Segreti Olfattivi Nascosti nel Grappolo e in Cantina

I tioli, composti organici solforati, rappresentano una chiave di volta nella complessità aromatica di molti vini. Sebbene presenti in concentrazioni minime, misurabili in parti per miliardo (ppb), il loro impatto olfattivo è tutt’altro che trascurabile, contribuendo a definire il profilo aromatico di un vino con sfumature che spaziano dagli agrumi esotici alla pietra focaia. La loro presenza, e la loro variazione, è una danza complessa tra fattori intrinseci all’uva e interventi del viticoltore e dell’enologo.

Le Cause della Presenza dei Tioli:

La formazione dei tioli nel vino è un processo multifattoriale. Non si generano spontaneamente dal nulla, ma derivano da precursori presenti nell’uva, trasformati poi durante la fermentazione.

  • Varietà dell’Uva: La base di partenza è fondamentale. Alcune varietà, come il Sauvignon Blanc, il Gewürztraminer, il Riesling e certe varietà bordolesi come il Merlot e il Cabernet Sauvignon, sono naturalmente più ricche di precursori tiolici. Questi precursori, spesso legati a cisteina o glutatione, sono inodori fino a quando non vengono liberati. Il potenziale tiolico di un vitigno è determinato geneticamente e può essere influenzato da fattori ambientali come il clima e il tipo di suolo. Ad esempio, un’esposizione solare eccessiva può degradare questi precursori, riducendo il potenziale aromatico del vino.

  • Processo di Vinificazione: Il modo in cui le uve vengono trattate in cantina gioca un ruolo cruciale. La macerazione prefermentativa a freddo (una breve sosta delle uve pigiate a bassa temperatura prima dell’avvio della fermentazione) può favorire l’estrazione di questi precursori dalla buccia. L’utilizzo di enzimi specifici durante la vinificazione può contribuire a liberare i tioli legati a molecole più grandi. La gestione dell’ossigeno è un altro fattore determinante; l’eccessiva ossidazione può ridurre i tioli presenti, attenuando l’intensità aromatica.

  • Lieviti di Fermentazione: I protagonisti indiscussi della trasformazione dei precursori in tioli sono i lieviti. Diversi ceppi di Saccharomyces cerevisiae hanno capacità diverse di produrre e preservare i tioli. Alcuni lieviti, in particolare, possiedono enzimi (come le β-liasi) che sono particolarmente efficienti nel rilasciare i tioli dai loro precursori. La scelta del lievito è quindi una decisione strategica per l’enologo che desidera esaltare o moderare il profilo tiolico del suo vino. La nutrizione del lievito durante la fermentazione, in particolare l’apporto di azoto assimilabile, può influenzare l’attività enzimatica e la produzione di tioli.

Varietà di Tioli e Profilo Aromatico:

Non tutti i tioli sono uguali. La loro struttura chimica determina il loro profilo aromatico, che può variare notevolmente:

  • 3-mercaptoesanolo (3MH): Questo tiolo è spesso descritto con sentori di frutto della passione, pompelmo rosa, bosso (foglia di pomodoro) e maracuja. È uno dei tioli più importanti e caratteristici del Sauvignon Blanc.

  • 3-mercaptoesil acetato (3MHA): Un derivato acetilato del 3MH, anch’esso legato a note di frutto della passione e agrumi esotici. La sua presenza contribuisce alla complessità e all’intensità aromatica del vino.

  • 4-mercapto-4-metil-2-pentanone (4MMP): Questo tiolo conferisce aromi più “minerali”, come pietra focaia, ginestra e ribes nero. È presente in concentrazioni più basse rispetto al 3MH, ma può contribuire a definire la complessità olfattiva del vino.

La combinazione e la proporzione di questi diversi tioli, insieme ad altri composti aromatici, determinano il profilo aromatico unico di ogni vino. Un vino ricco di 3MH e 3MHA sarà più orientato verso note fruttate esotiche, mentre un vino con una presenza più marcata di 4MMP tenderà a mostrare un carattere più minerale e affumicato.

In conclusione, la presenza e la varietà dei tioli nel vino rappresentano un affascinante campo di studio. Comprendere i fattori che influenzano la loro formazione e il loro impatto sensoriale permette ai viticoltori e agli enologi di modulare il profilo aromatico dei loro vini, esaltando la complessità e l’unicità di ogni bottiglia. La ricerca continua in questo campo promette di svelare ulteriori segreti olfattivi e di migliorare la qualità e la tipicità dei vini del futuro.