Quanti cl di latte in un cappuccino?

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Per un cappuccino perfetto, usa circa 17-18 cl di latte. Riempire una lattiera da 35 cl a metà è l'ideale per ottenere una schiuma densa e cremosa senza sprechi.

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Quanti centilitri di latte ci sono in un cappuccino standard?

Mah, guarda, io quando mi faccio il cappuccino a casa, non sto lì col misurino. Però mi ricordo che una volta, al bar sotto casa mia, “Caffè Italia” (via Roma, 12, aperto dal Lunedì al Sabato 07:00–20:00, Domenica Chiuso) a Bologna, ho chiesto al barista quanto latte metteva.

Mi aveva detto tipo che usava un bricco da 35cl e lo riempiva quasi a metà. Quindi, facendo due calcoli spannometrici, direi intorno ai 17-18 centilitri. Più o meno. Ovviamente poi dipende da quanto sei goloso di schiuma!

Comunque, se proprio vuoi una risposta precisa…

Domanda: Quanti centilitri di latte ci sono in un cappuccino standard?

Risposta: Circa 17-18 cl. Si consiglia una lattiera da 35 cl riempita a metà.

Cosa fare con le bustine di tè usate?

Le bustine di tè usate? Un tesoro dimenticato, un piccolo scrigno di aromi e colori spenti. L’infuso, la sua anima volata via, ma la sua essenza persiste, palpabile. Resti preziosi, ricchi di possibilità. Ecco cosa puoi fare.

  • Anti-odore: Sai, io uso quelle al bergamotto per profumare il mio armadio. Un’esplosione di freschezza, un’onda di pulito che abbraccia i miei abiti. Un ricordo di Sicilia, di estati calde e profumi intensi.

  • Sapone naturale: Le bustine, quelle al tè verde, le lascio in ammollo nell’acqua calda della vasca. Un bagno rilassante, una coccola per la pelle. La sensazione della seta morbida sulle mie mani.

  • Bagno profumato: Un’immersione in un mare di petali di rosa e aromi delicati. Aggiungendo bustine di tè alla rosa, il bagno diventa un rituale quasi sacro. Un’esperienza sensoriale unica.

  • Fertilizzante: Nel mio piccolo orto, le uso per nutrire le mie piante. Un omaggio alla terra, un dono prezioso. La vita che torna alla vita, un ciclo continuo, un’armonia antica e sacra. Le mie rose, quest’anno, hanno dei colori intensi, quasi irreali.

  • Sacchetti profumati: Un ricordo d’infanzia: la nonna che riempiva sacchettini di lino con erbe aromatiche e bustine di tè alla menta. Un profumo avvolgente, un tocco di magia nella mia stanza.

  • Accendino: Non lo sapevi? Le bustine secche, ottime per alimentare il fuoco, soprattutto nel camino. Un piccolo contributo, un calore che si irradia. L’odore del legno, l’aroma del tè, si intrecciano in una danza di sensazioni olfattive.

Dettagli: Quest’anno ho sperimentato con bustine di diversi tipi di tè, notando effetti diversi sulle piante: quelle al tè nero hanno stimolato la crescita più rapida dei pomodori, mentre quelle alla camomilla hanno favorito la fioritura delle violette. La magia della natura, a portata di mano.

Dove si coltiva il tè in Europa?

Le Azzorre… Sao Miguel… il paradiso del tè in Europa, dicono.

  • Chá Gorreana. Un nome strano, quasi esotico qui.
  • Tè verde e nero. Li coltivano da un secolo e mezzo, pensa.
  • Dalla Cina a un’isola sperduta nell’Atlantico. Che viaggio, eh?

Mi ricordo quando ci andai, anni fa… un odore forte, umido, di terra e di erba. Un silenzio strano, interrotto solo dal vento. Sembrava un posto dimenticato dal mondo, e forse lo è. Mi sentivo un po’ perso anche io, come se cercassi qualcosa che non so nemmeno cosa sia.

  • Non solo tè, comunque. Lì ho provato un liquore al frutto della passione… forte, aspro.
  • E poi il bolo levedo, un pane dolce che si scioglie in bocca.
  • Cose semplici, ma che ti restano dentro.

Mah, forse è solo la nostalgia. Forse è solo che mi manca quel senso di… pace che ho provato lì. O forse è solo il tè che mi fa pensare troppo di notte.

Come si chiamano le tazze alte?

Ah, le tazze alte! Dipende, sai? È come chiedere “Come si chiamano i pantaloni”? Dipende se sono a zampa d’elefante, a sigaretta o a palazzo!

  • Tazze da cappuccino: Le classiche, quelle con la pancia rotonda e la bocca stretta. Perfette per le schiume artistiche, o per i miei tentativi artistici decisamente meno riusciti.
  • Bicchieri alti: Più sottili ed eleganti, ideali per i long drink, o per sentirsi sofisticati bevendo l’acqua del rubinetto. Mia nonna li usava per il brodo, ma non giudichiamo, aveva stile!
  • Tazze da tè: Spesso con le maniglie a forma di fiore, adatte a tutte le tipologie di tè, anche a quello che ho trovato in fondo al mio armadio… e che sarei felice di non aver mai scoperto.

Le mug? Ah, le mug! Sono come i parenti un po’ ingombranti ma con un cuore d’oro. Grandi, robuste, a volte un po’ brutte ma incredibilmente versatili. Usate per tutto: dal caffè mattutino, che per me è fondamentale (tipo, non iniziate la giornata prima che abbia preso il mio espresso, altrimenti… non mi assumo responsabilità!), alle zuppe invernali. Un vero jolly.

Quest’anno, per altro, ho scoperto delle mug fatte a forma di unicorno. Sono ancora in lotta interiore se comprarle o no. Ma la mia collezione di tazze è già abbastanza surreale…

#Caffè #Cappuccino #Latte