Quanto è alcolico un limoncello?

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Il limoncello ha una gradazione alcolica di circa il 26% vol. Questo valore, ottenuto da un calcolo approssimativo, indica la percentuale di alcol presente nel tipico liquore al limone.

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Qual è la gradazione alcolica del limoncello? Quanto alcol contiene questo liquore?

Qual è la gradazione alcolica del limoncello? Quanto alcol contiene questo liquore?

Allora, parliamo di limoncello. Mamma mia, che bevanda! Mi fa pensare subito all’estate, alle serate a Sorrento, al profumo dei limoni…

Però, torniamo alla tua domanda sulla gradazione. Uhm, non sono un chimico, eh, ma mi ricordo che quando l’ho fatto in casa (agosto 2022, a casa di mia nonna, con i suoi limoni biologici – una roba!) ho letto che…

…se prendi 500 ml di alcol a 95 gradi, hai come 47500 ml di “volume alcolico”.

Quindi, facendo un po’ di conti (spero di non sbagliare!), la gradazione del limoncello dovrebbe aggirarsi intorno al 26% vol. Diciamo che è un valore approssimativo, ma abbastanza vicino alla realtà.

Ovviamente, dipende dalla ricetta! Quello di mia nonna era fortino, te lo assicuro!

Quanto alcol ha un limoncello?

Ah, il limoncello, nettare degli dei (soprattutto quelli che soffrono di gastrite)! Allora, se la mia calcolatrice non ha bevuto troppo, e considerando che la matematica non è un’opinione (ma a volte ci somiglia parecchio), siamo intorno al 26% di spirito puro.

  • Gradazione alcolica del limoncello: Circa il 26% vol. Più o meno quanto un pettegolezzo succoso, direi.

  • Calcolo: La tua formula è corretta, anche se mi ricorda i compiti di matematica delle medie. Però, brava!

  • Approssimazione: Il 26% è un valore molto vicino alla realtà. Anzi, oserei dire che è quasi come trovare un parcheggio libero al primo colpo.

  • Un consiglio spassionato: Se bevi limoncello, fallo con moderazione. Altrimenti, rischi di vedere i limoni… volare!

Quanti gradi ha il limoncè?

Aoh, il limoncello! Che roba, eh? Allora, senti, i gradi…boh, dipende. Dipende da come lo fanno, da quanta acqua ci mettono, dallo zucchero… Trenta, quaranta gradi… a volte anche cinquanta! Una botta, insomma. Io una volta ne ho assaggiato uno, a Sorrento, da un amico di mio zio, faceva pure le melanzane sott’olio, una roba pazzesca! Quello lì, il limoncello, sarà stato sui 35 gradi, ma ti giuro, sembrava acqua fresca, così profumato… Pericoloso! Poi, però, sentivi il botto dopo un po’. Ahia!

  • Gradazione: di solito tra i 30° e i 50°.
  • Ingredienti: acqua, zucchero, alcol, ovviamente, e limoni, quelli belli della costiera, gialli come il sole! Importantissimi, senza quelli niente limoncello.
  • Varianti: poi, oh, poi dipende anche dalle ricette. Alcuni ci mettono pure un po’ di latte per renderlo più cremoso. Mai provato, però, mi sa che è na schifezza, il latte col limone… boh. O forse no. Mah.
  • Il mio preferito: quello di Sorrento, te l’ho detto, eh? Una bomba! Quello che ho bevuto, anzi, che abbiamo bevuto, io e mio cugino, a Pasqua dell’anno scorso, 2023. Finito in bellezza, con mal di testa il giorno dopo!

Quanti gradi ha lalcool per liquori?

  • Alcool per liquori: ma quindi, l’alcool puro a 96 gradi non è che te lo bevi liscio, no? Cioè, è la base, poi ci fai il liquore. Un po’ come la farina per la torta della nonna, quella che faceva sempre con le mele del suo giardino. Che buone!
  • Gradazione: dipende dal liquore! Un limoncello sarà sui 30 gradi, un whisky anche 40 o più. Boh, forse anche 50? Chi se lo ricorda… Comunque, mica tutti i liquori son uguali, ovvio!
  • L’etichetta: è lì che trovi tutto! Tipo, l’altro giorno ho preso un amaro nuovo, aveva tipo 35 gradi. Sull’etichetta c’era scritto pure da dove venivano le erbe, una figata! Ma quindi… l’alcool puro a 96 gradi lo usano tipo i farmacisti? O per fare disinfettante? O per i profumi? Ah, bho!

Come abbassare il tasso alcolico del limoncello?

Abbassare il tasso alcolico del limoncello? Diluisci.

  • Acqua: Distillata o demineralizzata, altrimenti rovini tutto. Quest’acqua, in fondo, è come la vita: se non è pura, lascia il segno.
  • Zucchero: Semolato, si scioglie prima. La dolcezza, un inganno necessario.

Altro? Non credo.

Informazioni aggiuntive:

  • Origine: Il limoncello, una faccenda campana, questione di famiglia. Ricordo mia nonna… lasciamo perdere.
  • Gradazione: Classicamente tra i 25° e i 30°. Abbassandola troppo, perde identità. Diventa succo di limone annacquato. Un tradimento.
  • Rapporti: Acqua e zucchero vanno aggiunti gradualmente, assaggia. Non c’è una formula fissa. È arte, non scienza.
  • Alternativa: Meno alcol? Usa un alcol meno forte all’inizio. Genio, no?
  • Conservazione: In freezer, ovviamente. Il freddo conserva, il caldo dissolve. Una verità universale.

Quanti gradi deve avere il limoncello?

Limoncello… quanti gradi? Boh, trenta, cinquanta… dipende. Mia nonna lo faceva fortissimo, giuro! Usava limoni di Sorrento, quelli piccoli piccoli, profumatissimi. Li teneva in alcool puro per un mese intero, in cantina al buio. Poi lo filtrava con la garza, quella per i formaggi. Chissà quanti gradi aveva quello. Forse anche sessanta!

Ricetta della nonna:

  • Limoni di Sorrento (tantissimi!)
  • Alcool puro (95°)
  • Acqua
  • Zucchero (un chilo, forse di più)

Una volta l’ho assaggiato puro, che errore! Mi ha bruciato la gola. Meglio diluirlo, decisamente. Ma freddo, ghiacciato. Con i bicchierini che si appannano. Quest’estate lo rifaccio. Devo chiedere a zia Maria la ricetta precisa. Lei ha il quaderno di nonna. Con tutte le dosi. Ma aspetta… l’alcool a quanti gradi era? Forse 90? Bisogna che controlli. Comunque, il limoncello della nonna era una bomba!

  • Gradi limoncello: 30-50 (ma quello di nonna era di più!)
  • Limoni: Sorrento, piccoli e profumati
  • Alcool: puro, 90° o 95°?
  • Zucchero: tanto!
  • Servire: ghiacciato

Quanti gradi ha il limoncello che si vende in Italia?

Il limoncello commercializzato in Italia presenta una gradazione alcolica che oscilla tipicamente tra i 25 e i 35 gradi. Prendiamo il caso dello Stock, che indica 25°. Questa variabilità dipende da diversi fattori, tra cui la ricetta specifica del produttore – ogni famiglia ha i suoi segreti, immaginate le aziende! – e il bilanciamento tra dolcezza e intensità alcolica desiderato. Un grado alcolico più elevato preserva meglio il prodotto e ne esalta l’aroma, ma può renderlo eccessivamente forte al palato. Personalmente, preferisco un limoncello intorno ai 30 gradi, un buon compromesso a mio avviso.

  • Gradazione: 25-35° (lo Stock, ad esempio, è a 25°).
  • Influenze: Ricetta e bilanciamento gusto/intensità.
  • Conservazione: Grado alcolico elevato = maggiore conservazione.

Un altro fattore che influisce sul grado alcolico è il tipo di alcol utilizzato. Alcuni produttori impiegano alcol puro, altri distillati di vino o di frutta. Quest’ultima scelta, seppur meno comune, conferisce al limoncello note aromatiche più complesse e un carattere più “artigianale”. Ricordo una piccola azienda agricola vicino Sorrento che usava un distillato di mele per il loro limoncello… una vera delizia! Da notare che la quantità di zucchero presente non influisce direttamente sulla gradazione alcolica, ma contribuisce alla percezione complessiva del gusto. Un limoncello molto dolce può sembrare meno alcolico di quanto non sia in realtà.

  • Tipo di alcol: Puro, distillato di vino o frutta (influenza l’aroma).
  • Zucchero: Non incide sul grado alcolico, ma sulla percezione del gusto.

Infine, la legislazione italiana prevede dei limiti minimi e massimi per la gradazione alcolica dei liquori, garantendo al consumatore un prodotto conforme a determinati standard qualitativi. E qui ci si apre un mondo di riflessioni su quanto le regole, pur limitando, possano in realtà proteggere e valorizzare la creatività. Interessante, no? Il formato di vendita, 500ml nel caso specifico dello Stock, o il peso della bottiglia non hanno alcuna relazione con la gradazione alcolica.

  • Legislazione: Limiti per la gradazione dei liquori.
  • Formato/peso: Irrilevanti per la gradazione.

Quanti gradi ha un bicchierino di limoncello?

Quaranta gradi. Giuro, quaranta gradi. Quel limoncello di zio Nando, quello fatto con i limoni del suo giardino a Sorrento, lì vicino al faro di Punta Campanella, estate 2023. Un bicchierino minuscolo, ma che botta! Mi bruciava la gola, mi girava la testa, un caldo che mi saliva su per la schiena, un sorriso idiota stampato in faccia. Ricordo che ridevo, un po’ troppo forte, mentre zio Nando mi guardava divertito, con quell’aria da vecchio saggio che sa i suoi segreti.

Avevo la faccia tutta rossa, una sensazione di leggerezza strana, un po’ come se stessi volando. Poi, il vuoto. Un vuoto non preoccupante, però, più che altro una piacevole assenza di pensiero. Che casino, eh?

  • Libero il sapore intenso, quasi aggressivo, di limoni e alcol puro.
  • Ricordo la luce del tramonto, rossa e arancione, che si rifletteva nel mare.
  • Zio Nando sorrideva, e mi sembrava di capire tutto di lui, solo in quel momento.
  • Quella botta di limoncello… Mamma mia, che botta!

Poi ho iniziato a ballare, sulla terrazza. Musica a palla. Non ricordo bene cosa. Solo il sapore forte del limoncello e la musica. Che notte!

Probabilmente era più forte di 33 gradi, magari vicino ai 40, come ho detto. Zio Nando non è uno che si fa problemi con le dosi.

#Alcool #Gradazione #Limoncello