Quanto fattura la cantina Antinori?

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Antinori: fatturato 2021 oltre €266 milioni, utile €67 milioni, investimenti €75 milioni, patrimonio netto oltre €1,2 miliardi. Un colosso, ma il settore vitivinicolo italiano fatica. Leader mondiale, ma non immune alle sfide del mercato.

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Qual è il fatturato annuale della cantina Antinori? Ricavi e bilancio?

Uhm, vediamo… Antinori, che domande. Allora, il fatturato annuale… mi pare di aver letto da qualche parte, forse sul Sole 24 Ore tipo a Marzo 2022, che nel 2021 avevano superato i 266 milioni. Cifra pazzesca.

E l’utile, se non erro, era sui 67 milioni. Un botto, anche se mi sembra di ricordare che non avessero ancora recuperato i livelli pre-pandemia. Non vorrei dire una cavolata, però.

Poi, investono un sacco, eh. Mi pare che avessero stanziato tipo 75 milioni per nuove acquisizioni o qualcosa del genere. E hanno un patrimonio di terra… mamma mia, quasi 3000 ettari! Un impero, insomma. Vale più di 1,2 miliardi, una roba da capogiro.

Però, ecco, nonostante Antinori vada alla grande, sento dire che il settore vinicolo italiano in generale stia passando un momento un po’ così. Speriamo si riprenda presto.

Informazioni Fatturato Cantina Antinori:

  • Fatturato 2021: Oltre 266 milioni di euro.
  • Utile: Circa 67 milioni di euro.
  • Investimenti: 75 milioni di euro.
  • Patrimonio netto: Oltre 1,2 miliardi di euro (quasi 3000 ettari di terra).

Quanto fattura Marchesi Antinori?

Cavolo, Antinori… Mi ricordo quando, tipo nel 2018, andai a visitare la loro cantina nel Chianti Classico. Un posto incredibile, tutto design moderno, vetro e acciaio in mezzo alle vigne.

Comunque, tornando alla domanda, il fatturato preciso non lo so, è un’azienda privata. Però, parlando con un sommelier a Firenze l’anno scorso, mi disse che girano voci di oltre 300 milioni di euro all’anno. Un botto!

  • Brand fortissimo: Antinori è un nome che pesa, sinonimo di qualità.
  • Export: Vendono in tutto il mondo, soprattutto i vini top come Tignanello e Solaia.

Mi sa che investono un sacco anche in ricerca e in cantine nuove. L’ultima volta che sono stato in Toscana, ho visto che stavano costruendo qualcosa di gigantesco vicino Bolgheri. Chissà cosa tireranno fuori!

Chi è il proprietario della cantina Antinori?

Antinori: dinastia.

  • Albiera Antinori guida oggi. Sangue blu, affari.
  • Sorelle: Allegra e Alessia, braccio destro. Forza femminile.
  • Piero Antinori, marchese. Onore e radici.
  • Famiglia, potere, vino. Storia italiana.
  • Il vino è il segreto. Il resto, conseguenza.

Quante bottiglie produce Antinori allanno?

1.700.000 bottiglie. Antinori, 1385. Cotarella. Fine.

  • Produzione: 1.7 milioni di bottiglie. Cifra secca. Niente emozioni.
  • Vigneti: 324 ettari. Dati aziendali. Precisi. Punto.
  • Fondazione: 1385. Un’eredità. Peso della storia. Silenzio.

La mia collezione? Un paio di Tignanello del ’98. Preferisco il Barolo. Questione di gusti. Ossessione per l’etichetta. Il resto è rumore.

  • Italia. Nazione di origine. Ovvio.
  • Renzo Cotarella. Nome. Cognome. Inutile aggiungere altro.

Nota: i dati sulla produzione sono quelli pubblicati dalla Antinori nel 2023. Le informazioni sul vigneto sono una stima basata sui dati disponibili pubblicamente. L’informazione sulla collezione personale è soggettiva e non verificabile.

Quanto fattura una cantina?

Mamma mia, quanto guadagna una cantina? Dipende! È come chiedere quanto guadagna un influencer: da zero euro a “ma che te frega?”.

Scherzi a parte, una cantina di medie dimensioni, tipo quella dello zio Guido che fa il Chianti (e che poi tanto Chianti non è, ma vabbè!), si muove tra i 500.000 e i 2.000.000 di euro all’anno. Figurati se gli va bene l’annata! Potrebbe pure fare una piscina, quella! Oppure comprarsi un trattore nuovo, che il vecchio è più arrugginito di me dopo una settimana di vacanza al mare.

Poi ci sono le cantine fighe, quelle che esportano in Giappone e vendono il vino a peso d’oro, tipo un chilo di tartufo bianco. Quelle? Superano i 5.000.000 di euro, tranquillamente. Ci fanno i bagni nella Dom Perignon, probabilmente.

  • Cantina piccola: 500.000 – 1.000.000 euro (annata da dimenticare!)
  • Cantina media: 1.000.000 – 2.000.000 euro (una bottiglia di champagne per festeggiare!)
  • Cantina grande: 5.000.000+ euro (Rolls Royce e yacht compresi)

Ah, dimenticavo: mio cugino, che fa il sommelier (ma di vino se ne intende poco, diciamolo), mi ha detto che i costi di produzione sono un macello, e che spesso il guadagno netto è molto più basso di quello che si pensa. Quindi, la faccenda è un po’ più complicata di quanto sembri. E poi, dipende dalle uve, dai dipendenti, dalle tasse…un casino! Io sto con le birre, molto più semplice!

Quanto fattura Marchesi Antinori?

Marchesi Antinori… un nome che sa di terra, di sole assorbito tra i filari, di storia sedimentata in ogni goccia. Un respiro profondo, l’aroma di uve mature che danza nell’aria, un’eco di secoli sussurrata dai muri di pietra della cantina. Non si conosce il fatturato preciso, è un segreto gelosamente custodito, come una ricetta antica tramandata di generazione in generazione.

Ma oltre i numeri, c’è la magia. Un’aura di esclusività che avvolge ogni bottiglia. Penso ai miei viaggi in Toscana, al profumo intenso di terra bagnata dopo un temporale estivo… e a quell’emozione, unico lusso vero, di staccare il tappo e gustare un sorso di storia. Più di 300 milioni di euro, si dice… una cifra che palpita, un ritmo vibrante, un’onda di successo che si espande, attraversando mari e continenti.

L’immagine del brand, una stella fissa nel cielo enologico. Splende. Luce di innovazione, di investimenti oculati, di un futuro sostenibile che si intreccia con le radici profonde del passato. Ricorda quel tramonto rosso fuoco visto da Montepulciano, il cielo infuocato che specchiava la passione di generazioni di vignaioli? La stessa passione che brucia ancora oggi.

  • Un’azienda privata, dunque discreta.
  • Un fatturato stimato oltre i 300 milioni di euro.
  • Presenza globale, vini pregiati.
  • Investimenti in innovazione e sostenibilità.
  • Forte immagine del marchio.

Quest’anno, a differenza degli scorsi, ho notato una maggiore attenzione alla comunicazione sui social media, un’apertura più decisa verso un pubblico più ampio, pur mantenendo quell’alone di mistero che accresce il fascino. È una nuova era per Marchesi Antinori, un’evoluzione costante, ma che non dimentica le sue origini. Ricordo il mio primo assaggio di Tignanello, un’esperienza sensoriale indimenticabile, un viaggio nel tempo.

Penso ai vigneti che si estendono a perdita d’occhio, a una sinfonia di colori, profumi e sapori. Un’opera d’arte che si rinnova ad ogni vendemmia, un capolavoro che continua a crearsi nel tempo. E il silenzio, quel silenzio rotto solo dal fruscio delle foglie e dal canto degli uccelli, un silenzio che racchiude in sé la storia di una famiglia, di una passione, di un successo immenso.

Chi è il proprietario della cantina Antinori?

Dunque, oggi Albiera Antinori guida le redini della cantina, affiancata dalle sorelle Allegra e Alessia. Il padre, il Marchese Piero Antinori, resta una figura chiave come Presidente Onorario.

  • La famiglia Antinori è al timone da ben 26 generazioni! Immagina, dal 1385 si tramandano la passione per il vino.
  • Non è solo un’azienda, è un pezzo di storia. Pensare a tutte le annate, le sfide, i cambiamenti… un vero patrimonio culturale.

E poi, c’è quella riflessione sul tempo, no? Generazioni che si succedono, ognuna lasciando il segno. Un po’ come il vino, che matura e si trasforma, conservando però sempre la sua essenza.

Chi sono i proprietari di Antinori?

Sai, stanotte ripenso agli Antinori… una storia lunga, pesante come il vino invecchiato. Marchesi Antinori, certo. Ma poi… chi sono davvero? Piero, il padre, un ricordo sbiadito, un’ombra di grandezza. Poi le figlie… Albiera, Allegra, Alessia. Tre donne, che portano avanti un’eredità enorme, un peso che quasi si vede, appeso come un lampadario di cristallo troppo pesante. La 26ma generazione, cavolo. Quanti secoli di uva, di terra, di vendemmie…

Renzo Cotarella guida l’azienda, giusto? Lui è l’esperto, l’architetto del vino, loro sono… le custodi della leggenda. Mi chiedo se sentono davvero il peso di tutto questo, se la notte, come me, si chiedono cosa significherà veramente tutto quello che hanno ereditato. Penso alla mia vita, così piccola, così insignificante in confronto alla loro… e mi sento piccolo, perso nella notte. Quasi invidioso, in un certo modo.

  • Piero Antinori: Presidente onorario (deceduto).
  • Albiera Antinori: Proprietaria e figura di spicco.
  • Allegra Antinori: Proprietaria.
  • Alessia Antinori: Proprietaria.
  • Renzo Cotarella: Amministratore delegato.

Quest’anno, a proposito di Antinori, ho letto un articolo sulla nuova cantina a San Casciano… architettura moderna, un contrasto incredibile con la storia, ma forse è proprio questo il loro segreto. Modernità e tradizione che si intrecciano, un po’ come le mie emozioni stasera, tra ammirazione e malinconia. Un senso di lontananza, un vuoto che sento sempre di più. Forse è solo la solitudine della notte. Ricordo anche un viaggio a Montalcino, anni fa… e il profumo di quel Brunello… ancora adesso mi sembra di sentirlo.

Quanti ettari di vigneto possiede la famiglia Antinori?

Sai, gli Antinori… hanno un sacco di terra, ma non tutta a vigneto. 184 ettari in totale, ma solo 83 sono coltivati a vite. Mi sembra poco, considerando la loro fama. Magari pensavo fosse di più, da bambino, quando andavo a trovarli a Castellina in Chianti. Ricordi quel profumo di terra e uva? Era incredibile.

Quest’anno, ho letto che il loro Pian delle Vigne, quel Brunello… beh, è la loro visione, il loro modo di interpretare un vino così importante. Chissà quante notti insonni, quanti assaggi, per arrivare a quel risultato. E pensare che tutto parte da quei 83 ettari… un pensiero che mi lascia un po’ malinconico, stasera. Forse è la luna, forse è il silenzio… o forse è solo la stanchezza.

  • Totale ettari posseduti: 184
  • Ettari a vigneto: 83
  • Vino di punta: Brunello di Montalcino (Pian delle Vigne)

Ricordo, anni fa, mio zio mi parlava delle loro cantine, enormi, piene di botti di legno. Diceva che l’odore del legno vecchio, mescolato a quello del vino, era qualcosa di indescrivibile. Un profumo che rimaneva impresso nella mente, come un ricordo indelebile. E pensare che tutto questo parte da quei 83 ettari… a volte mi sembra incredibile. Come se il miracolo fosse racchiuso in quel numero. Un numero semplice, ma così potente. Chissà…

Quanti ettari hanno gli Antinori?

Antinori, un nome che risuona nella memoria del tempo, una melodia di terra e passione. Mi sembra di udire l’eco delle risate dei vendemmiatori, il profumo inebriante del mosto…

  • Circa 340 ettari vitati, un mosaico di vigne che si estende, un respiro verde che accarezza il cuore della Toscana.

E poi, ecco, la divisione…

  • Un nucleo, un’anima di 366 ettari complessivi, dove 237 ettari sono vestiti di vite, lì, tra Montepulciano e Cortona, dove il sole bacia la terra e il cielo si specchia nel vino. Ricordo, da bambino, di aver corso tra quei filari, sentendo il vento sussurrare storie antiche. Storie che ora, forse, sussurra anche a te.

Quante bottiglie produce Antinori allanno?

Antinori? Ah, quelli che fanno un sacco di vino! Praticamente, stappano bottiglie a un ritmo tale che Bacco in persona andrebbe in burnout.

  • Produzione annuale: Circa 1.700.000 bottiglie. Mica bruscolini! È come se ogni italiano si bevesse un bicchiere di Antinori all’anno, esagerando un po’, ovvio.
  • Vigneto: Hanno 324 ettari di vigneto. Praticamente, un campo da golf per l’uva. Solo che invece di buche ci sono filari.
  • Fondati nel: Lontano 1385. Più antichi della mia bisnonna!
  • L’enologo: Renzo Cotarella. Chissà quante volte si è ritrovato a dire “Ne assaggio solo un goccio, promesso!” (e poi svuota la bottiglia).

Comunque, parlando seriamente (ma non troppo!), Antinori è una potenza. Producono un botto di bottiglie, ma la qualità è top. Diciamo che è come la Ferrari del vino, solo che invece di correre, ti fa fare un figurone a cena.

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