Come capire se bisogna rifare un impianto elettrico?

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Un impianto elettrico datato, antecedente agli anni 90, e soprattutto risalente agli anni 70 o precedenti, presenta elevato rischio di obsolescenza e potenziali pericoli. La sicurezza e lefficienza energetica richiedono una valutazione sulla sua sostituzione.

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Quando l’impianto elettrico grida aiuto: è ora di una ristrutturazione?

L’impianto elettrico di casa è spesso un elemento trascurato, un invisibile lavoratore instancabile che ci fornisce luce, calore e alimenta i nostri dispositivi. Tuttavia, questo silenzioso servitore può nascondere pericoli in agguato, soprattutto se datato. Capire quando è necessario rifare completamente l’impianto elettrico è fondamentale per garantire la sicurezza della propria abitazione e la tranquillità della propria famiglia.

Un impianto elettrico antiquato, risalente agli anni ’70 o precedenti, rappresenta un rischio significativo. Non si tratta solo di un problema estetico, ma di una questione di sicurezza reale. Le normative in materia di sicurezza elettrica si sono evolute significativamente negli ultimi decenni, introducendo nuovi standard per la protezione da sovraccarichi, cortocircuiti e contatti accidentali. Un impianto vecchio, probabilmente privo di dispositivi di protezione differenziale (DPS) moderni e di adeguata messa a terra, espone a pericoli concreti come incendi, scosse elettriche e malfunzionamenti che potrebbero danneggiare gli elettrodomestici.

Ma come capire se la situazione è effettivamente critica? Alcuni segnali inequivocabili dovrebbero far scattare l’allarme:

  • Spinteri o odori di bruciato: Questi sono sintomi evidenti di un guasto imminente. Non bisogna mai sottovalutare questi segnali, che potrebbero preludere a un incendio.
  • Intermittenze frequenti: Luci che si spengono e si accendono, prese che smettono di funzionare, sono tutti campanelli d’allarme che indicano un cablaggio deteriorato o sovraccarico.
  • Scarsa efficienza energetica: Un impianto vecchio potrebbe comportare dispersioni di energia significative, traducendosi in bollette più alte e un maggiore impatto ambientale.
  • Numero insufficiente di prese: La moderna tecnologia richiede un numero maggiore di prese elettriche rispetto al passato. Se si trovano continuamente a corto di punti di alimentazione, è segno di un impianto inadeguato alle esigenze attuali.
  • Cavi scoperti o danneggiati: La presenza di cavi elettrici scoperti o danneggiati rappresenta un rischio immediato di scosse elettriche e incendi.
  • Quadro elettrico obsoleto: Un quadro elettrico con pochi interruttori magnetotermici o privo di differenziali è un chiaro indice di un sistema inadeguato.

Oltre all’età, anche lo stato di conservazione dell’impianto è fondamentale. Anche un impianto relativamente recente potrebbe necessitare di un intervento se sottoposto a interventi improvvisati e non a regola d’arte, o se ha subito infiltrazioni d’acqua o altri danni.

In definitiva, la sostituzione di un impianto elettrico obsoleto è un investimento importante, ma indispensabile per la sicurezza e il benessere della propria abitazione. È consigliabile affidarsi a un elettricista qualificato per una valutazione accurata dello stato dell’impianto e per ottenere un preventivo per la sua eventuale ristrutturazione. La tranquillità di un impianto elettrico sicuro e performante è un prezzo ben pagato rispetto ai potenziali rischi connessi al suo utilizzo in condizioni precarie.