Ci saranno troppi medici tra 10 anni?

Troppi medici tra dieci anni? Mah, a dirla tutta, questa cosa mi lascia un po’ così, un nodo allo stomaco. Leggevo queste previsioni, sai? E mi sono venute in mente mille cose. Da una parte, è bellissimo, davvero, vedere tanti ragazzi che scelgono Medicina, che sognano di aiutare gli altri. Ricordo mia cugina, che fatica ha fatto, quanti sacrifici! E adesso, a vederla lì, con il camice bianco… mi commuovo ancora. Un lavoro così, che ti riempie il cuore, no?

Ma dall’altra… la prospettiva di una marea di laureati in cerca di lavoro, mi fa venire i brividi. Pensare a tutti quei giovani, pieni di entusiasmo, magari con debiti enormi sulle spalle… che poi magari non trovano nemmeno un posto, è devastante. Non so, forse sono troppo sensibile. O forse sono solo preoccupata. Cosa succederà? Troveranno tutti un lavoro dignitoso? E se no?

Magari, dico, magari basterebbe investire di più in certi settori, no? Sarebbe stupendo, ad esempio, potenziare le medicine complementari, o la telemedicina, chissà. Magari indirizzare i ragazzi verso specializzazioni più richieste, invece che farli tutti finire a fare gli specialisti in cardiologia, che già ce ne sono a bizzeffe. Qualcuno mi diceva che in certi paesi, tipo la Germania, c’è una specie di “quota” per ogni specializzazione, un meccanismo per gestire l’afflusso. Non so quanto sia vero, eh, l’ho sentito dire.

È un peccato, un vero peccato, sprecare tutto quel talento, tutta quella dedizione. Perchè se ci pensi, sono anni di studio, di sacrifici, di notti insonni… e poi? Il rischio è che finisca tutto nel nulla, che questi ragazzi si ritrovino a fare altro, magari lavori che non li appassionano, lavori che non valorizzano le loro capacità. Che spreco, no? Che rabbia… dovrebbero trovare una soluzione, davvero.