Cosa succede se emetto fattura dopo i 12 giorni?

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Lemissione tardiva di una fattura, oltre i 12 giorni consentiti, comporta linclusione del documento in una liquidazione IVA successiva a quella originariamente prevista. Questo sfasamento temporale può alterare i calcoli IVA mensili o trimestrali.

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L’effetto domino della fattura emessa oltre i 12 giorni: impatto sulla liquidazione IVA e gestione aziendale

L’emissione delle fatture è un pilastro fondamentale della contabilità aziendale, e rispettare i termini di legge è cruciale per evitare spiacevoli conseguenze. La normativa italiana, in linea generale, stabilisce un termine di 12 giorni per l’emissione della fattura a partire dalla data di effettuazione dell’operazione. Ma cosa accade se questo termine viene superato? Le implicazioni, apparentemente banali, possono innescare un effetto domino con ripercussioni significative sulla gestione aziendale e, soprattutto, sulla liquidazione dell’IVA.

Il ritardo nell’emissione della fattura, oltre il dodicesimo giorno, comporta l’obbligo di includere il documento nella liquidazione IVA di un periodo successivo a quello in cui l’operazione è stata materialmente eseguita. Immaginiamo, ad esempio, una vendita effettuata il 20 marzo: la fattura dovrebbe essere emessa entro il 1° aprile. Se per qualsiasi ragione (errori amministrativi, dimenticanze, ritardi nella chiusura delle pratiche interne) la fattura viene emessa il 10 aprile, essa non potrà più essere inclusa nella liquidazione IVA di marzo. Dovrà, invece, essere inserita nella liquidazione IVA di aprile, con ovvie ripercussioni sulla contabilità.

Questo sfasamento temporale, apparentemente piccolo, può avere conseguenze importanti:

  • Alterazione dei flussi di cassa: Il ritardo nella fatturazione si traduce in un ritardo nell’incasso del credito. Questo può creare disagi, soprattutto per le piccole e medie imprese con liquidità limitata.

  • Difficoltà nella pianificazione finanziaria: La mancata inclusione della fattura nella liquidazione IVA prevista comporta una minore previsione dei ricavi e, di conseguenza, una minore precisione nella pianificazione finanziaria aziendale.

  • Complicazioni nella gestione dell’IVA: Lo spostamento della fattura in una liquidazione IVA successiva complica la gestione complessiva dell’IVA, rendendo più laboriosi i calcoli e aumentando il rischio di errori. Questo può portare a sanzioni amministrative nel caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.

  • Problemi di archiviazione e tracciabilità: La dispersione delle fatture tra diverse liquidazioni IVA può rendere più difficile la gestione dell’archivio documentale e la tracciabilità delle operazioni.

  • Rischio di contestazioni: In caso di controlli, l’Agenzia delle Entrate potrebbe contestare il ritardo nella fatturazione, imponendo sanzioni amministrative e interessi di mora.

In conclusione, la puntualità nell’emissione delle fatture non è solo un aspetto formale, ma una pratica fondamentale per una corretta gestione aziendale. Organizzare efficientemente i processi interni, implementare sistemi di controllo e monitoraggio delle scadenze, e investire in software di fatturazione automatizzati sono strumenti essenziali per evitare le spiacevoli conseguenze derivanti dall’emissione di fatture oltre i 12 giorni consentiti. La prevenzione, in questo caso, è la migliore cura.