Come tenere il bimbo dopo la poppata?
Dopo ogni poppata, tenere il neonato in posizione verticale per circa 15 minuti per facilitare il ruttino. Tuttavia, non è essenziale: alcuni neonati emettono molti ruttini, mentre altri solo sporadicamente.
Il Ruttino Post-Poppata: Un Mito da Sfatare?
La poppata, momento di intimità e nutrimento tra mamma e bambino, è spesso seguita da un rituale quasi sacro: il ruttino. Ma quanto è realmente necessario tenere il neonato in posizione verticale per facilitare l’espulsione dell’aria ingurgitata durante la suzione? La risposta, sorprendentemente, è più sfumata di quanto si possa pensare.
La convinzione popolare vuole che mantenere il piccolo in posizione eretta per circa 15 minuti dopo la poppata sia fondamentale per prevenire coliche e disagi digestivi. Certo, è vero che alcuni neonati ingeriscono aria durante l’allattamento, sia al seno che al biberon, e che questa aria, se non espulsa, può causare fastidio. L’espulsione di aria, appunto il ruttino, è quindi spesso accompagnata da un evidente sollievo nel bambino.
Tuttavia, è importante sfatare un mito: non tutti i neonati hanno bisogno di ruttini frequenti, e la mancanza di un ruttino sonoro non è automaticamente sinonimo di problema. Alcuni bambini sono particolarmente abili nel deglutire l’aria senza che questa rimanga intrappolata nell’apparato digerente. Altri, al contrario, potrebbero espellere aria anche con piccoli borbottii o durante il sonno, senza la necessità di essere tenuti in posizione verticale.
Concentrarsi ossessivamente sul ruttino può, paradossalmente, creare ansia sia nella madre che nel bambino. L’ansia materna può influenzare la produzione di latte e creare una dinamica di stress che si ripercuote sul piccolo. Un bambino agitato durante la poppata ingerirà più aria, rendendo ancora più difficile la ricerca del ruttino perfetto.
In definitiva, l’attenzione dovrebbe essere rivolta al benessere complessivo del bambino. Se dopo la poppata il piccolo appare calmo, soddisfatto e non manifesta segni di disagio come pianto inconsolabile, gonfiore addominale o vomito, non c’è bisogno di insistere sul ruttino. Provare a tenerlo in posizione verticale per qualche minuto può essere utile, ma se non si verifica l’espulsione di aria, è preferibile coccolarlo e cullarlo, offrendogli il conforto del contatto fisico.
In caso di dubbi o se il bambino presenta sintomi di disagio persistenti, è sempre consigliabile consultare il pediatra. Egli potrà valutare la situazione specifica e fornire indicazioni personalizzate, evitando approcci generalizzati che potrebbero essere dannosi o, semplicemente, inutili. Ricordiamoci che l’allattamento e la cura del neonato sono un percorso individuale e personalizzato, e che ogni bambino ha le sue esigenze e ritmi.
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