Perché i bambini autistici mettono tutto in bocca?

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Alcuni comportamenti ripetitivi, come portare oggetti alla bocca, in bambini autistici, non sono finalizzati alla manipolazione degli altri, ma rappresentano auto-stimolazioni sensoriali. Queste azioni, come guardare oggetti da diverse angolazioni o dondolarsi, procurebbero piacere e regolarebbero la stimolazione sensoriale.

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L’Esplorazione Sensoriale attraverso la Bocca: Un Aspetto del Comportamento Autistico

Il disturbo dello spettro autistico (DSA) è caratterizzato da una varietà di comportamenti e peculiarità individuali, spesso raggruppati sotto l’ombrello di “comportamenti ripetitivi e ristretti”. Tra questi, una manifestazione che può destare preoccupazione nei genitori e negli educatori è la tendenza di alcuni bambini autistici a mettere oggetti in bocca. Lungi dall’essere un gesto casuale o, peggio, un tentativo di manipolazione, questo comportamento rientra in una più ampia categoria di azioni auto-stimolatorie, volte a regolare l’esperienza sensoriale del bambino.

Comprendere la radice di questo comportamento è fondamentale per rispondere in modo appropriato e supportare al meglio il bambino. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il portare oggetti alla bocca in un bambino autistico non è solitamente motivato da una ricerca di sapore o da una curiosità esplorativa legata all’età, come nel caso dei neonati. Invece, si tratta spesso di un modo per modulare l’input sensoriale.

Il mondo è un luogo ricco di stimoli, alcuni dei quali possono risultare soverchianti per un bambino autistico. La bocca, con la sua alta concentrazione di recettori sensoriali, offre un’esperienza tattile, gustativa e propriocettiva intensa. Mettere un oggetto in bocca può quindi fornire una stimolazione piacevole e calmante, aiutando il bambino a regolare i suoi livelli di eccitazione. Immaginate, ad esempio, la sensazione di un oggetto liscio e freddo contro le gengive, o la consistenza di un materiale ruvido sulla lingua. Queste sensazioni possono essere particolarmente rassicuranti e contribuire a ridurre l’ansia o lo stress.

Inoltre, il portare oggetti alla bocca può essere una forma di auto-stimolazione, simile ad altri comportamenti ripetitivi come dondolarsi, far girare oggetti, o osservare le mani da diverse angolazioni. Questi comportamenti, che a volte possono apparire bizzarri dall’esterno, sono in realtà strategie che il bambino utilizza per gestire il proprio mondo interiore, trovare un equilibrio e procurarsi un senso di controllo.

È importante sottolineare che la frequenza e l’intensità di questo comportamento possono variare significativamente da bambino a bambino e in base al contesto. Fattori come l’ansia, la noia, la sovra-stimolazione o la sotto-stimolazione possono influenzare la necessità di auto-stimolazione.

Come dovremmo reagire, quindi, di fronte a questo comportamento? Innanzitutto, è fondamentale evitare punizioni o rimproveri, che non solo non risolverebbero il problema alla radice, ma potrebbero anche generare nel bambino un senso di frustrazione e incomprensione. Invece, è importante:

  • Garantire la sicurezza: Assicurarsi che l’ambiente sia privo di oggetti pericolosi o tossici che il bambino potrebbe mettere in bocca.
  • Offrire alternative sensoriali: Fornire al bambino oggetti adatti da mordicchiare o manipolare, come tubi di gomma specifici, palline sensoriali o tessuti con diverse consistenze.
  • Analizzare il contesto: Cercare di individuare le situazioni che scatenano il comportamento, in modo da poter intervenire sull’ambiente o sulla routine del bambino.
  • Consultare professionisti: Collaborare con terapisti occupazionali, logopedisti o psicologi specializzati in DSA per sviluppare strategie personalizzate e affrontare le sfide specifiche del bambino.

In conclusione, il portare oggetti alla bocca nei bambini autistici non è un comportamento senza senso, ma una forma di auto-stimolazione sensoriale che svolge un ruolo importante nella regolazione emotiva e nella gestione dello stress. Comprendere la motivazione sottostante è il primo passo per supportare il bambino in modo efficace e aiutarlo a sviluppare strategie alternative per affrontare le proprie esigenze sensoriali. Con pazienza, comprensione e un approccio individualizzato, è possibile aiutare il bambino a trovare un equilibrio nel suo mondo sensoriale e a raggiungere il suo pieno potenziale.

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