Quanto deve dare un padre per il mantenimento del figlio?

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Lassegno di mantenimento mensile per un figlio raramente scende sotto i 200-250 euro. Per redditi netti tra 1500 e 2000 euro, limporto può variare tra 350 e 500 euro. In caso di più figli, lassegno complessivo aumenta, ma non in proporzione lineare: ad esempio, 400 euro per un figlio e 700 euro per due.

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L’Assegno di Mantenimento per i Figli: Un Diritto, un Dovere, una Questione Complessa

La fine di una relazione sentimentale tra genitori, che siano sposati o conviventi, porta con sé una serie di questioni delicate da affrontare. Tra queste, l’assegno di mantenimento per i figli riveste un’importanza cruciale, definendo la responsabilità economica di ciascun genitore nei confronti della prole. Ma quanto deve dare un padre (o una madre, naturalmente, laddove sia l’altro genitore a versare l’assegno) per il mantenimento del figlio? La risposta, lungi dall’essere semplice e univoca, è influenzata da una pluralità di fattori.

Innanzitutto, è fondamentale comprendere che l’assegno di mantenimento non è una mera concessione, bensì un diritto inalienabile del figlio. Il principio cardine è garantire al minore lo stesso tenore di vita che avrebbe avuto se la famiglia fosse rimasta unita. Questo significa coprire le spese necessarie per l’alimentazione, l’alloggio, l’abbigliamento, l’istruzione, le cure mediche, le attività sportive e ricreative, e in generale, tutto ciò che concorre al suo benessere fisico e psicologico.

La quantificazione precisa dell’assegno è lasciata alla discrezionalità del giudice, che valuta attentamente le circostanze specifiche di ogni caso. Tra i parametri considerati, spiccano:

  • Il reddito di entrambi i genitori: questo è il fattore determinante. Più alto è il reddito del genitore non affidatario, maggiore sarà presumibilmente l’importo dell’assegno.
  • Le esigenze del figlio: l’età del figlio, le sue particolari necessità (ad esempio, se soffre di una malattia o pratica uno sport costoso), le sue abitudini e il suo percorso scolastico influenzano l’ammontare dell’assegno.
  • Il tempo trascorso con ciascun genitore: se il genitore non affidatario trascorre molto tempo con il figlio (ad esempio, in caso di affidamento condiviso con collocamento alternato), l’assegno potrebbe essere inferiore, in quanto contribuisce direttamente al mantenimento durante i periodi di convivenza.
  • La presenza di altre spese straordinarie: oltre all’assegno mensile, spesso è previsto il rimborso di spese straordinarie (ad esempio, cure mediche non coperte dal Servizio Sanitario Nazionale, rette scolastiche private, corsi extrascolastici), da dividere tra i genitori secondo una percentuale stabilita dal giudice.

Sebbene la decisione finale spetti al giudice, esistono delle indicazioni di massima che possono fornire un’idea di cosa aspettarsi. Le linee guida stabiliscono che l’assegno mensile raramente scende sotto i 200-250 euro, anche in presenza di redditi bassi. Per redditi netti compresi tra 1500 e 2000 euro, l’importo può variare tra 350 e 500 euro.

È importante sottolineare che l’assegno complessivo aumenta in caso di più figli, ma non in proporzione lineare. Ad esempio, un genitore potrebbe versare 400 euro per un figlio e 700 euro per due. Questo perché alcune spese (come l’affitto dell’abitazione) sono fisse e non aumentano in modo significativo con l’aumento del numero dei figli.

Al di là delle cifre, è fondamentale ricordare che l’assegno di mantenimento è un strumento per tutelare il benessere del figlio e garantire che possa crescere serenamente, nonostante la separazione dei genitori. È un dovere morale e giuridico che entrambi i genitori devono assumersi con responsabilità e consapevolezza.

Infine, è bene precisare che le cifre indicate sono indicative e possono variare significativamente a seconda delle specifiche circostanze. Per una valutazione precisa del caso concreto, è sempre consigliabile consultare un avvocato specializzato in diritto di famiglia.

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