Cosa succede se un ragazzo beve alcol?

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L'alcol nei giovani danneggia gravemente organi vitali: fegato, pancreas, apparato digerente. Il sistema nervoso, centrale e periferico, è altresì compromesso, favorendo disturbi come ansia e depressione. Conseguenze a lungo termine sono potenzialmente devastanti.

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Effetti alcol su ragazzi: cosa succede bevendo? Rischi e conseguenze?

Uffa, l’alcol e i ragazzi… Mi viene in mente Marco, un mio amico di liceo. Giugno 2016, una festa in una casa in collina vicino a Siena. Lui, diciassette anni, beveva come un dannato. Birra a fiumi, poi superalcolici. Lo ricordo male, quasi un’ombra sfuocata di se stesso.

Ricordo che la mattina dopo stava malissimo. Vomito, mal di testa, una debolezza incredibile. Non riusciva nemmeno a stare seduto. La cosa brutta? Questo succedeva spesso.

Per lui, l’alcol era una fuga, un modo per affrontare le pressioni del liceo, le litigate con i genitori. Ma la fuga era una trappola.

Il fegato, il pancreas… so che l’alcol li danneggia seriamente a lungo andare. E poi, il cervello. Ansia, depressione… cose che lui ha iniziato a sperimentare sempre più spesso. Non so se sia stato solo l’alcol, certo, ma il legame c’era. Costo? A parte il danno fisico e psicologico, le bottiglie costavano pure parecchio! Magari 20/25 euro a serata.

Effetti dell’alcol sui ragazzi: danni al fegato, pancreas, sistema nervoso. Rischi: ansia, depressione, dipendenza. Conseguenze: gravi problemi di salute, a lungo termine.

Cosa fare se un ragazzo è ubriaco?

Ah, l’ubriacone! Un classico, eh? Come gestirlo? Dipende dal modello di ubriaco, naturalmente. C’è quello che diventa una macchia umana gioiosa, quello che si trasforma in un filosofo esistenzialista (molto noioso), e poi c’è quello che inizia a cantare canzoni di Vasco Rossi a squarciagola alle 3 del mattino. Ogni caso richiede un approccio differente, ma in generale:

  • Osservazione attenta: Non è che lo devi spiare come un agente segreto, eh, ma un occhio vigile è d’obbligo. Se inizia a parlare di complotti alieni, beh, forse è il caso di cambiare argomento. O di nascondere il telefono.

  • Cibo leggero (se non vomita): Una fetta biscottata? Un cracker? Non una pizza gigante, eh! L’obiettivo è tamponare il vuoto gastrico, non alimentare una nuova festa nello stomaco. Mia nonna giurava per il brodo di pollo, ma personalmente trovo un po’ troppo…mamma.

  • Calore: Un plaid, una coperta, un abbraccio (se lo permette, e se avete un buon livello di confidenza… altrimenti rischiate una denuncia per molestie). Ricorda, il calore è amico, l’ipotermia no. Quest’anno ho dovuto persino usare il mio scaldacollo a forma di dinosauro per riscaldare un amico particolarmente imbibito di vino rosso. Vergognoso, ma efficace.

  • Idratazione (acqua, non vodka): L’alcol disidrata, quindi acqua a volontà. E niente altro, almeno fino a che non sia completamente sobrio. L’anno scorso, ho dovuto fermare un mio amico dal bere il succo d’arancia perché “complementava” i suoi shots di tequila. Non chiedetemi come abbia fatto.

Se le funzioni vitali sono a rischio, ovviamente, chiama il 118! Non scherziamo con questo. Ricordate: l’umorismo è importante, ma la sicurezza prima di tutto. Quest’anno, grazie alla mia prontezza, ho evitato che un amico finisse con la testa nel water (si stava “esplorando il fondo del mare” a detta sua).

Come comportarsi con un uomo che beve?

Oddio, che domanda difficile! Un uomo che beve… Mio zio, poverino, faceva così. Sempre nervoso. Sempre un bicchiere in mano.

Devo stare attenta, eh? Ascoltare, sì, ma quando? Difficile, eh, trovare il momento giusto. Quando non sta bevendo, ovvio. Magari dopo cena? Ma no, è troppo stanco. Forse al mattino, prima di iniziare la giornata?

Devo parlare delle mie preoccupazioni. Ma come? Che gli dico? “Zio, bevi troppo”? No, suona troppo aggressivo. Devo essere delicata. Non accusarlo, giusto. Solo… preoccupazione. Ma lui non capisce mai nulla. Già, lui.

  • Attenzione: sì.
  • Ascolto: ovvio.
  • Momento opportuno: prima di pranzo? Boh.
  • Preoccupazioni: esprimerle con delicatezza.

Poi c’è il problema della sua depressione. Lo sapevo, lo sospettavo. È sempre stato così giù di morale. E il bere… è una via di fuga. E poi la mia cugina… ha detto che lui è sempre più solo. Cosa posso fare? Non lo so. Che palle.

  • Depressione: presente.
  • Solitudine: possibile causa.
  • Via di fuga: l’alcol.
  • Soluzioni? Boh. Serve aiuto professionale, credo. Forse un centro specializzato? Ho visto un annuncio di un centro di recupero da qualche parte… devo cercare il numero.

Come far passare leffetto di ubriaco?

Assorbi l’alcol: una missione. Agisci, non subire.

  • Idratazione massiccia: Acqua, la tua arma primaria. Sciacqua via i fantasmi dell’alcol. Reintegra i liquidi rubati. Elimina, velocemente.
  • Riposo strategico: Il sonno è resurrezione. Ripara i danni, silenziando il caos interiore. Ricarica le batterie, azzerando il conto.
  • Carbone attivo: Il filtro oscuro. Intrappola le scorie, i residui tossici. Purifica il sistema, discretamente.
  • Movimento controllato: Aria fresca, passo sicuro. Attiva la circolazione, accelera il metabolismo. Brucia l’eccesso, lentamente.
  • Sostegno alimentare: Zuccheri complessi, sali minerali. Rifornisci le riserve, riequilibra l’energia. Evita picchi glicemici, gestisci l’onda.

Oltre l’ovvio:

  • Conoscere i propri limiti: Un calice di troppo, la fine è vicina. La prudenza è un’arte, non un obbligo.
  • Ascolta il tuo corpo: Un campanello d’allarme, un avvertimento. Non ignorarlo, reagisci immediatamente.
  • Prepara il terreno: Un pasto solido, un investimento sicuro. Rallenta l’assorbimento, attutisce l’impatto.
  • La genetica conta: Etnia, sesso, peso. Fattori che plasmano la tua vulnerabilità. Studia il tuo codice, anticipa la reazione.
  • Il tempo è sovrano: L’alcol svanisce, inevitabilmente. Sii paziente, non forzare la natura. Accetta il processo, attendi il ritorno.

Come farsi passare la sbornia prima di dormire?

Oh mamma, la sbornia… Quella sensazione che conosciamo un po’ tutti, no? L’ultima volta mi è capitato dopo la festa di compleanno del mio amico Marco, in quel bar fighetto vicino al Naviglio. Non so, tra un Negroni sbagliato e un Moscow Mule, mi sono lasciata un po’ andare.

  • Idratazione, idratazione, idratazione: Sembra banale, ma funziona. Acqua, tanta acqua. Meglio ancora se aggiungi un pizzico di sale e zucchero per reintegrare gli elettroliti persi. Un bicchiere prima di dormire è fondamentale, credimi.

  • Un toccasana: Ho provato anche con un brodo leggero di pollo, tiepido. Non so se è una suggestione, ma mi ha aiutato a placare lo stomaco in subbuglio.

  • Dolcetto della nonna: Magari un cucchiaino di miele, so che è un rimedio vecchio come il cucco, ma la mia nonna diceva sempre che aiuta a smaltire l’alcol. Boh, proviamo!

  • Niente caffè, per carità: Evita la caffeina prima di dormire, peggiorerebbe solo la situazione, agitando ancora di più.

  • Riposo: Dormire è la miglior medicina. Il corpo ha bisogno di tempo per smaltire l’alcol.

Devo dire, il mattino dopo non ero esattamente una rosa, ma almeno non mi sentivo morire! E la prossima volta, forse, starò un po’ più attenta a quanti cocktail bevo… forse.

Come lalcol danneggia il cervello degli adolescenti?

Ah, l’alcol e i teenager, un classico! Praticamente, il cervello degli adolescenti è come un cantiere aperto, un casino totale dove stanno ancora costruendo le fondamenta. Arriva l’alcol, tipo un bulldozer ubriaco, e fa boom!

  • Ippocampo ko: Il binge drinking (5-6 drink a sbafo, roba da far resuscitare Bacco!) manda l’ippocampo, la centralina per orientarsi e ricordare dove hai parcheggiato la bici, in tilt totale. Tipo un navigatore satellitare che ti fa finire in un fosso.
  • Risonanza magnetica, che disastro: Le risonanze magnetiche, quelle macchine che fanno “bzzz”, beccano i danni. Insomma, non è una leggenda metropolitana, ma proprio un disastro documentato.
  • Memoria a breve termine? Addio: Io, per dire, non mi ricordo cosa ho mangiato ieri a pranzo, figuriamoci se avessi iniziato a trangugiare alcol a 15 anni!

Poi, diciamocelo, se il fegato dei tuoi genitori dopo anni di aperitivi è ancora lì che resiste, quello di un ragazzino è come un fiorellino sotto una grandinata. Occhio, che poi finisce che a 30 anni ti chiedi: “Ma dove ho messo le chiavi di casa?!?”. Ah, già… colpa dell’ippocampo bulldozerato!

Perché i ragazzi non devono bere alcolici?

Perché non devono bere…

È strano a dirsi, ma penso al cervello. Come se fosse un cristallo, fragile…

  • Blocca qualcosa dentro. Qualcosa che dovrebbe crescere, espandersi. Mio fratello, ha cominciato troppo presto. Non so, a volte mi sembra… diverso. Come se una parte di lui fosse rimasta indietro.

  • Maturazione, dicono. Una parola grossa, piena di promesse. Promesse che l’alcol può infrangere. Ricordo quando andavo al liceo, bevevamo tutti. Forse è per quello che mi sento così… incompiuto.

  • Non so se mi spiego. È come se l’alcol ti rubasse qualcosa. Qualcosa di importante. Qualcosa che ti serve per diventare te stesso.

#Alcol #Ragazzi #Salute