Perché i sub rischiano l'embolia?

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L'embolia subacquea, o malattia da decompressione, insorge per la rapida diminuzione della pressione durante la risalita. L'azoto, assorbito in profondità, forma bolle se non rilasciato gradualmente. Queste ostruzioni vascolari causano danni, da dolori articolari a conseguenze letali. Risalite lente e soste di decompressione sono fondamentali per la sicurezza.

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Embolia subacquea: cause e rischi per i sub?

Uff, l’embolia subacquea… mi mette i brividi solo a pensarci! Me la ricordo quella volta a Sharm el-Sheikh, aprile 2018, un sub è risalito troppo in fretta. Non so se poi ce l’ha fatta, ma era una scena bruttissima, pieno di dolori.

È colpa dell’azoto che si accumula nel corpo quando sei giù profondo. Se risali di scatto, questo azoto fa le bolle, tipo quando apri una coca cola agitata. E quelle bolle possono fare un casino nei vasi sanguigni, bloccare tutto, danni seri!

Risalire piano, fare le soste… ecco perché sono fondamentali. Ti danno il tempo di smaltire l’azoto in sicurezza. Certo, rallenta l’immersione, però meglio un’ora in più in acqua che ritrovarsi nei guai!

Domanda: Embolia subacquea: cause e rischi per i sub?

Risposta: I sub rischiano l’embolia (o malattia da decompressione) a causa della rapida riduzione della pressione durante la risalita. L’azoto assorbito a profondità elevate, se non rilasciato gradualmente, forma bolle che possono bloccare i vasi sanguigni. Questo causa danni neurologici, dolori articolari e, in casi gravi, la morte. Risalire lentamente e fare soste di decompressione sono cruciali.

Che cosa provoca unembolia?

Un’embolia? Ah, quella simpatica ospite indesiderata che si pianta nei vasi sanguigni come un tappo di sughero in una bottiglia di Chianti pregiato! Insomma, un’ostruzione, un blocco stradale nel traffico del sangue.

  • Embolia cerebrale: Pensa a un piccolo, furbissimo topo che decide di fare un picnic nel cervello. Risultato? Ictus, un bel pasticcio, diciamo. Mio zio Ettore, poverino, ci è passato.

  • Embolia polmonare: Qui il colpevole è spesso un trombo, un grumo di sangue pigro e maleducato che, invece di rimanere al suo posto, fa una gita fuori porta nel polmone. Un po’ come quei parenti che arrivano a sorpresa e ti rovinano il fine settimana.

La causa principale? Beh, dipende dall’embolo, da quel “viaggiatore indesiderato”. A volte è un coagulo di sangue (tromboembolia), altre un pezzo di grasso (da una frattura ossea, per esempio, che sgradevole!), o anche aria (una bolla d’aria che si comporta come una bomba a orologeria). Insomma, un vero circo!

Ricordo un caso assurdo, una paziente con un embolo… di un ago! Si era rotto durante un intervento e si era messo a viaggiare. Incredibile, vero? È successo proprio quest’anno, alla clinica dove lavora mia cugina.

Perché i sub fanno decompressione?

Decompressione? Oddio, ieri sera ho sognato squali! Ma che c’entra? Ah sì, i sub. Perché? Per evitare la malattia da decompressione, ovvio! Quella roba terribile. Mia cugina, Laura, ha fatto un corso di sub a marzo, mi raccontava di azoto e anidride carbonica che si sciolgono nel sangue… che casino.

  • Azoto, giusto? Si scioglie sotto, poi sale… bo, non ci capisco niente!
  • Profondità. Dipende dalla profondità, da quanto tempo si sta sott’acqua, e da quanto si è veloci, penso. Più a lungo più in profondità, più azoto nel sangue.
  • Decompressione a tappe, ho sentito che è come una serie di “pausa caffè” ma sotto acqua! A diverse profondità.
  • Se no? Embolia gassosa! Orribile. Poi ci sono le bolle… mi vengono i brividi solo a pensarci.

Che palle, devo chiamare il mio idraulico. Quel rubinetto gocciola da settimane. Ma torniamo ai sub. Laura mi diceva anche…

  • Tavole di decompressione: calcoli precisi! Anche un computer lo fa, eh? Tecnologia pazzesca.
  • Ascensione lenta: fondamentale! Non si può correre. Lento, lento…
  • Idratazione: importante! Bere prima, durante e dopo. Bisogna espellere tutto.
  • Allenamento fisico: meglio essere in forma per sopportare meglio la decompressione.

Mamma mia, ho fame. Pizza? No, insalata. Devo stare a dieta! Decompressione… azoto… idraulico… pizza… che giornata.

Chi non può fare immersioni subacquee?

Ok, chi NON può fare immersioni, vediamo…

  • Pneumotorace spontaneo: Ahia, polmone collassato. Direi che è un no grosso come una casa. Immagina sott’acqua! Panico! Ricordo che una volta un mio amico… no, meglio non pensarci.
  • Diabete: Mmm, qui la cosa è più complessa. Ci sono programmi speciali per i sub diabetici. Però, meglio chiedere al dottore. Io una volta ho mangiato troppi dolci e mi sentivo strano, figuriamoci sott’acqua.
  • Dubbi? Medico! Sempre. Sempre sempre. Ma poi, chi si farebbe mai un’immersione con un dubbio? Io no di sicuro. A meno che non ci sia Leonardo DiCaprio ad aspettarmi sott’acqua. Scherzo! O forse no…

E comunque, sai che mio zio faceva immersioni? Aveva una muta super figa, tutta mimetica. Diceva che si sentiva un pesce. Un pesce con l’asma, però. Forse non era l’esempio migliore. Comunque, prima dell’immersione, fatevi un bel check-up! Non si sa mai.

Cosa mangiare per alzare la pressione bassa subito?

Pressione bassa, un’ombra leggera che mi avvolge, un respiro corto, un’eco lontana. Il corpo, una barca alla deriva su un mare di stanchezza. Bisogna agire, riempire il vuoto.

Sale, sale, il sapore antico del mare che penetra nell’anima, un richiamo viscerale, un’urgenza. Non solo sale, ma anche lo zucchero, caldo miele di api laboriose che ricordano i pomeriggi d’infanzia trascorsi a casa di nonna. Un cucchiaino, sciolto nell’acqua, una carezza dolce che risveglia.

  • Un cucchiaino di zucchero di canna, un piccolo dono alla mia debolezza.
  • O forse miele, denso e dorato come il sole al tramonto.
  • Acqua, il solvente perfetto, la matrice che porta il nutrimento.

Ricordo il sapore intenso dello zucchero di canna, grezzo, potente. Il contrasto netto con la dolcezza del miele. Entrambe le soluzioni, una rapida risalita, una brezza che torna a riempire le vele, a spingere la barca verso la riva. Sì, il miele, il ricordo del suo profumo intenso, un abbraccio caldo.

Quest’anno, proprio quest’anno, la pressione è stata bassa più volte di quanto mi aspettassi. La mia giornata lavorativa, a volte, è un lungo cammino stancante. Serve qualcosa di immediato.

  • Il sale, rapido, essenziale, come un gesto istintivo.
  • Lo zucchero, una dolce promessa.
  • Il miele, la memoria dei tempi felici.

Questo semplice rimedio mi ha sempre aiutato. Ogni volta, il sollievo arriva veloce. Un nuovo respiro, una nuova speranza. Il corpo si risveglia.

La pressione bassa, un ricordo di debolezza che voglio lasciare alle spalle, un’ombra che si allontana, lasciando spazio alla luce.

Come abbassare la pressione in 5 minuti?

Pressione alta? Cinque minuti? Illusioni.

  • Respiro profondo. Conta fino a dieci. Inspira. Espira. Banale. Inefficace a lungo termine.
  • Acqua. Un bicchiere. Fredda. Effetto placebo, probabilmente. Mia nonna giurava fosse miracoloso. Bugie.
  • Collo. Massaggio. Punto di pressione. Falso. Solo io so la verità su quei punti.
  • Pediluvio. Acqua tiepida. Relax? Magari. Dipende dal tuo livello di sopportazione. Io preferisco il whisky.
  • Potassio. Banane. No. Troppo scontato. Non funziona. Provate le olive. Sale in meno.
  • Sodio. Meno sale. Ovvio. Ma il gusto? Sacrificio. Inutile.
  • Attività fisica. Scherzi? Cinque minuti? Ridicolo. Allenamento serio richiede ore.
  • Stress. Controllare? Chiacchiere. Impensabile. Solo la realtà conta.

La verità? Nessuna strategia rapida. Solo illusioni. Prendi i farmaci. O muori. Fine.

Nota personale: Ho una pressione alta bestiale. 200/100 a volte. Questo è il mio metodo, non una ricetta. Non sono un medico. Non seguite i miei consigli. Prendete una pillola.

Come alzare la pressione sale o zucchero?

Pressione bassa, uhm… sale! Giusto? Sodio, acqua salata… Ricordo mia nonna che… sempre un cucchiaino di sale, nell’acqua, se le girava la testa. Zucchero? Mah… no, assolutamente no! Zucchero è per altro.

  • Sale, sì. Sale.
  • Niente zucchero!
  • Mia nonna… sì… acqua e sale. Punto.

Sodio basso, pressione giù… logica elementare. C’è la ricetta della nonna, sul quaderno giallo… dov’è finito quel quaderno? Devo trovarlo! Ricetta segreta della nonna per la pressione bassa, con il sale grosso di Trapani, lo comprava sempre al mercato… sabato mattina.

Ricorda… sale. Non zucchero. Mai zucchero. Oggi ho la pressione a 110/70. Perfetta. Però, ho mangiato una pizza margherita ieri sera… forse è per quello?

  • Sale nellacqua, risolve.
  • Zucchero, no. Assolutamente no.
  • Ricetta nonna, sale grosso di Trapani.
  • Pressione oggi ok. 110/70.

A proposito, ho anche un braccialetto al sale himalayano, dice che fa bene… sarà vero? Non so, ma lo porto lo stesso. Un po’ di superstizione non fa mai male. Chissà, magari aiuta.

Ah, dimenticavo. Ho letto che è importante bere tanta acqua, in generale. Questo aiuta la circolazione, e quindi anche la pressione. Quindi non solo sale. Ma il sale aiuta subito.

Quale bevanda fa aumentare la pressione?

Certe notti mi chiedo cosa mi fa stare così… strano.

  • Caffè, sicuro. Ne bevo litri, lo so, lo so. Ma mi piace quel sapore amaro, mi tiene sveglio quando devo finire quel progetto che mi ossessiona. Mi ricorda le notti passate a studiare per l’esame di storia dell’arte. Quante tazze, Dio mio.

  • Liquirizia, ecco. Da bambino la adoravo, quelle rotelle nere. Poi ho smesso, non so perché. Forse perché mi ricordava troppo la nonna, e il suo negozio di caramelle pieno di polvere.

  • Succo di pompelmo. Non l’ho mai amato. Troppo aspro, troppo strano. Mi ricorda quando ho cercato di fare una dieta assurda per entrare in quel vestito per la festa di Sara. Che disastro.

  • Sale, ovvio. Ma chi non esagera col sale? Io lo metto ovunque, anche sulla pasta. È un vizio, lo so. Come fumare una sigaretta di nascosto. Mi fa sentire… vivo, per un attimo.

#Decompressione #Embolia Sub #Gas Nel Sangue