Come si calcola il tempo di decompressione?

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Il tempo di decompressione dipende dallassorbimento di gas inerti durante la risalita. Si calcola la differenza di pressione (es. 7-3,1 bar), si divide per due, e si moltiplica per il tempo di risalita, ottenendo un valore parziale di assorbimento. Questo valore indica la necessità di decompressione, ma non ne determina direttamente il tempo.

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Il calcolo del tempo di decompressione: un mito da sfatare

L’idea che il tempo di decompressione si possa calcolare con una semplice formula, come quella che talvolta circola, basata sulla differenza di pressione divisa per due e moltiplicata per il tempo di risalita, è una pericolosa semplificazione. Sebbene accenni ad un principio fondamentale, ovvero la relazione tra variazione di pressione, tempo di esposizione e assorbimento di gas inerti, questa formula è assolutamente insufficiente e potenzialmente fatale per pianificare una risalita in sicurezza. Fornisce solo un’idea molto grezza dell’accumulo di azoto, ma ignora completamente i fattori cruciali che determinano la reale necessità e durata delle soste decompressive.

Il processo di decompressione è estremamente complesso e governato da numerosi fattori interconnessi. La formula semplificata menzionata considera solo la differenza di pressione e il tempo di risalita, trascurando completamente elementi fondamentali come:

  • Profondità e durata dell’immersione: Immersioni più profonde e prolungate comportano un maggiore assorbimento di azoto nei tessuti.
  • Tessuti coinvolti: Il corpo umano è composto da tessuti con diversa permeabilità e capacità di assorbimento dei gas inerti. Alcuni tessuti si saturano più velocemente, altri più lentamente. La decompressione deve tener conto dei tempi di desaturazione di tutti i compartimenti tissutali.
  • Miscela respirata: L’utilizzo di miscele diverse dall’aria, come il nitrox, influenza l’assorbimento di azoto e quindi i tempi di decompressione.
  • Temperatura dell’acqua: L’acqua fredda favorisce l’assorbimento dei gas inerti.
  • Sforzo fisico: L’aumento del metabolismo durante l’immersione accelera l’assorbimento di azoto.
  • Fattori individuali: La sensibilità alla decompressione varia da persona a persona, influenzata da fattori come età, stato di salute e idratazione.

Per calcolare correttamente il tempo di decompressione è indispensabile utilizzare tabelle decompressive riconosciute o, ancora meglio, computer subacquei, che monitorano costantemente la profondità, il tempo di immersione e altri parametri, elaborando in tempo reale il profilo di decompressione più sicuro.

Diffidate da formule semplicistiche e affidatevi sempre a strumenti e procedure validate dalla comunità subacquea. La sicurezza in immersione dipende dalla corretta gestione della decompressione, un processo complesso che non può essere ridotto ad un calcolo approssimativo. La vostra vita potrebbe dipendere da questo.