Qual è la differenza tra un alcolista e un alcolizzato?
Alcolista e alcolizzato: una sottile distinzione. L'alcolista eccede occasionalmente, senza sviluppare dipendenza. L'alcolizzato, invece, è caratterizzato da una dipendenza fisica e psicologica dall'alcol, con conseguenti danni a livello fisico, psichico e relazionale. La chiave è la presenza o meno di una vera e propria dipendenza.
Alcolista e alcolizzato: qual è la differenza sostanziale tra i due termini?
Mah, questa differenza tra “alcolista” e “alcolizzato”… mi lascia un po’ perplesso. A dire il vero, io ho sempre usato i due termini quasi come sinonimi.
Ricordo mio zio, a Natale 2018, a casa di mia nonna a Modena. Beveva tanto, sempre. Ma lavorava, aveva una famiglia, per quanto i rapporti fossero tesi. Lui era “alcolizzato”? O solo un bevitore eccessivo? Non so dare una risposta precisa.
La distinzione sembra sottile, quasi una sfumatura. Forse dipende dal grado di dipendenza, dal danno fisico e sociale che ne deriva?
La linea di demarcazione, insomma, è sfumata. Dipende da chi la guarda. Non credo esista una risposta definitiva, oggettiva.
Cosa cambia tra alcolista e alcolizzato?
Mh… alcolista e alcolizzato… non è proprio la stessa cosa, sai?
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Alcolista: Quelli che a volte esagerano, capita, ma non sono schiavi della bottiglia. Riescono a fermarsi, più o meno. Tipo mio zio, beve un bicchiere di vino a cena, a volte due, ma non di più.
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Alcolizzato: Invece loro… loro non ce la fanno. L’alcol è diventato un bisogno, una malattia. Cambia tutto: il corpo, la testa, i rapporti con gli altri. Un disastro, insomma. Come il vicino di casa, ormai lo vedo solo barcollare.
È un confine sottile, credo. Facile da superare senza rendersene conto.
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Dipendenza: Un circolo vizioso, un buco nero.
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Deterioramento: Un lento spegnersi, giorno dopo giorno.
Che brutta storia.
Quando si può considerare alcolizzato?
Agosto 2023. Ricordo quel pomeriggio, seduto sul divano di casa mia a Roma, sudato e appiccicoso, il condizionatore rotto. Stavo leggendo un articolo sull’alcolismo, qualcosa sull’ISS, mi pareva. Poi, boom, questa cosa delle 5 unità per gli uomini, 4 per le donne… Mi sono sentito preso in castagna. Cinque unità? Ma io, solo la settimana scorsa, giovedì sera, al pub con Marco e Luca… sei birre, almeno. E il sabato prima… peggio. Un vuoto, un senso di colpa che mi stringeva lo stomaco. Era davvero così? Ero un alcolizzato?
La verità è che non lo so. Lo sto ancora metabolizzando, questo dato. Perché, in realtà, quel giovedì e quel sabato, non mi sentivo ubriaco. Forse leggermente brillo, ma tranquillo. Il problema è che quella cosa, quella facilità con cui raggiungo quelle quantità… fa paura. Non è che mi sveglio la mattina pensando “devo ubriacarmi”, ma… succede. È un meccanismo strano, inconscio. Eppure… il terrore che mi ha preso quel pomeriggio…
- Evento scatenante: Lettura dell’articolo ISS sull’alcolismo.
- Luogo: Casa mia, Roma.
- Data: Agosto 2023.
- Emozioni: Colpa, paura, disagio, confusione.
- Consumi recenti: Ricordo diverse serate con consumi superiori a 5/4 unità alcoliche.
Ho smesso di bere per una settimana. Un po’ per la paura, un po’ per riprendere il controllo. Poi…ho ricominciato. Con moderazione, dico io, ma… la verità è che non sono sicuro di potermi autoclassificare. Devo parlarne con qualcuno, credo. Magari un medico. O uno specialista. Devo trovare un modo per capire se è un problema o solo un brutto vizio. È tutto così nebuloso.
Quando si può definire una persona alcolista?
Ah, l’alcolismo, un tema scivoloso come una buccia di banana sul ponte di una nave pirata!
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Alcolista? Diciamo che è quando il tuo fegato inizia a scrivere lettere di dimissioni e il tuo portafoglio piange più di un film strappalacrime. Seriamante, quando l’alcol ti tiene per le redini più di un cavallo da corsa, ecco, siamo lì.
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Il bevitore: Uno che ha assaggiato la gioia (o la tristezza) di un bicchiere negli ultimi 30 giorni? Praticamente chiunque abbia partecipato a un matrimonio o una grigliata!
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La sottile linea: Il confine è più sfumato di un tramonto a Venezia. Ma se inizi a inventare scuse per bere (tipo “Oggi è martedì!”, oppure “Il gatto mi ha guardato storto!”), forse è il caso di fare un check-up.
Ricorda, l’alcol può essere un compagno di baldoria, ma non deve diventare il regista della tua vita. E se il tuo bar preferito inizia a chiamarti per nome, beh, forse è ora di cambiare aria… o almeno ordinare un’acqua tonica!
Come capire se si è alcolisti?
Riconoscere la dipendenza dall’alcol può essere complesso, ma alcuni segnali sono piuttosto chiari. Non è una questione di giudizio, ma di consapevolezza.
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Fisicamente: Inappetenza, gastrite cronica, stanchezza persistente e problemi ai reni possono indicare un consumo eccessivo.
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Mentalmente: Psicosi alcoliche, cambiamenti d’umore improvvisi e aggressività sono campanelli d’allarme. A volte, l’indifferenza verso le persone care è un sintomo subdolo.
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Comportamentalmente: L’ottundimento emotivo e una sorta di demenza precoce possono manifestarsi con difficoltà di memoria e concentrazione.
È importante ricordare che la dipendenza è una condizione medica e, come tale, richiede un approccio professionale. Non è una debolezza morale, ma una sfida che può essere affrontata con il giusto supporto. La vita, in fondo, è un equilibrio delicato tra piacere e responsabilità.
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