Chi non beve vive più a lungo.?

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Lassenza di consumo alcolico non è garanzia di maggiore longevità, ma è certo che lalcol è correlato allinsorgenza di tumori. Anche un consumo moderato presenta rischi, rendendo preferibile astenersi per chi non beve abitualmente. Iniziare a bere per presunti benefici è sconsigliato.
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Il mito della longevità alcolica: un brindisi alla sobrietà?

Da sempre, il consumo di alcol è legato a rituali sociali, celebrazioni e, in alcune culture, addirittura a pratiche religiose. Si è diffusa, inoltre, la convinzione – spesso erronea – che un consumo moderato possa addirittura apportare benefici per la salute, incrementando la longevità. Ma la realtà è più complessa e, soprattutto, meno romantica. L’affermazione “chi non beve vive più a lungo” è una semplificazione, una verità a metà che necessita di un’analisi più attenta.

Non è corretto affermare che l’astinenza assoluta sia una garanzia di maggiore longevità. Numerosi fattori, dallo stile di vita alla predisposizione genetica, incidono sulla durata della vita. Tuttavia, è innegabile la correlazione, ampiamente documentata dalla letteratura scientifica, tra il consumo di alcol e l’insorgenza di diverse patologie, in particolare i tumori. Il rischio non è solo legato a un consumo eccessivo e abituale: anche un consumo moderato, definito come quantità generalmente considerate “sicure” dalle linee guida, presenta rischi significativi, seppur inferiori rispetto a un consumo elevato.

La chiave sta nella prospettiva individuale. Per chi non consuma abitualmente bevande alcoliche, i rischi legati all’inizio del consumo, anche in quantità moderate, superano di gran lunga qualsiasi ipotetico beneficio. I potenziali effetti positivi, spesso citati in modo superficiale, sono ampiamente controbilanciati dai pericoli legati allo sviluppo di malattie croniche, tra cui il cancro del fegato, della mammella, del colon-retto e dell’esofago. Inoltre, l’alcol può interagire negativamente con farmaci, peggiorare alcune condizioni preesistenti e contribuire a problemi di salute mentale.

In definitiva, la scelta di bere o meno è strettamente personale e deve essere ponderata alla luce delle proprie condizioni di salute, dello stile di vita e delle proprie predisposizioni genetiche. Tuttavia, la letteratura scientifica offre un messaggio chiaro: l’assenza di consumo alcolico non è una panacea, ma certamente riduce il rischio di sviluppare numerose malattie gravi. Iniziare a bere alcolici nella speranza di incrementare la propria longevità è un rischio non giustificato, mentre per chi non ha questa abitudine, la scelta di astenersi rimane quella più prudente e, probabilmente, più salutare a lungo termine. Un brindisi, quindi, non all’eterna giovinezza promessa da un bicchiere di vino, ma alla consapevolezza e alla salute.