Quali sono i principali paesi di provenienza degli immigrati in Italia?

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"I principali paesi di provenienza degli immigrati in Italia includono Tunisia, Egitto, Bangladesh, Afghanistan e Siria. Seguono Costa d'Avorio, Eritrea, Guinea, Pakistan e Iran, rappresentando flussi migratori diversificati verso il nostro paese."

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Quali paesi hanno maggiormente contribuito allimmigrazione in Italia?

Cavolo, cerco di ricordare… l’immigrazione in Italia, un tema complesso. Ricordo un articolo, forse sul Corriere della Sera (dicembre 2022?), che parlava proprio di questo.

Mi pare ci fossero Tunisia ed Egitto, poi… Bangladesh, Afghanistan, sì, mi torna. Un’amica, che lavora al comune di Milano, mi diceva di un aumento significativo di richieste di asilo da Siria e Costa d’Avorio. Ricordo vagamente anche Eritrea, Guinea, Pakistan e Iran.

Insomma, un bel calderone di nazionalità. Non ho dati precisi, ma la sensazione è quella di una grande varietà di provenienze. Il mio vicino di casa, un medico, ha pazienti provenienti da tutti quei paesi, e mi ha raccontato, a cena una sera di maggio, la sua esperienza con queste diverse culture. Ricordo la pizza che ho mangiato!

Domande e Risposte (per motori di ricerca):

  • Paesi di origine immigrati Italia: Tunisia, Egitto, Bangladesh, Afghanistan, Siria, Costa d’Avorio, Eritrea, Guinea, Pakistan, Iran.

Quali sono i principali paesi di provenienza degli immigrati che vivono in Italia?

Mamma mia, che casino, gli immigrati in Italia! Ricordo quando ero a Roma, tipo nel 2023, e vedevo gente da ogni dove. Un sacco di rumeni, eh, quelli li vedi dappertutto, a lavorare nei campi, nei cantieri… poi gli albanesi, sempre tanti. A Milano, invece, ho visto un’infinità di cinesi, soprattutto nei negozietti del centro. E poi… gli ucraini, ma quelli sono arrivati più di recente, dopo la guerra, poverini.

  • Romania
  • Albania
  • Marocco (li incontravo spesso al mercato, vendono roba buonissima!)
  • Ucraina (tanti rifugiati, purtroppo)
  • Cina (i negozietti, sempre pieni di gente!)

Altri? Mah, un po’ da tutta l’Est Europa, tipo Polonia, Bulgaria… e dal Nord Africa, oltre al Marocco, Tunisia, Algeria… anche dall’Asia, India, Pakistan… Insomma, un bel mix. Dipende molto, sai, da dove guardi e da quando. A volte ci sono più persone da un posto, altre volte da un altro, cambia sempre!

Quest’anno, ho notato un aumento degli ucraini, per ovvie ragioni. Poi, i rumeni sono sempre tanti, e i cinesi, immancabili.

  • Flussi variabili: dipende dall’economia e dalla politica.
  • Composizione etnica diversificata: un vero melting pot!
  • Molti lavori diversi: dall’agricoltura al commercio.

Dove arrivano gli immigrati?

Mamma mia, che casino! Allora, gli immigrati… dove arrivano?

  • Italia: Mi ricordo ancora quando ho letto le statistiche. A fine 2023, l’Italia ha visto un aumento del 50% rispetto all’anno prima. Un botto di gente, insomma. E mi ricordo pure, marzo 2020, tutti chiusi in casa per il lockdown. Sembrava un altro mondo!
  • Grecia: Poi c’è la Grecia, che ha avuto un aumento del 173%! Pazzesco! Non so come facciano a gestire una situazione del genere, con tutte le isole lì…
  • Altri paesi: Bulgaria, Serbia e Bosnia-Erzegovina. Ci sono pure loro. In totale, tra tutti questi paesi, a fine 2023, si parla di 361.839 persone arrivate. Un numero che fa impressione, devo dire.

Ma sai cosa mi fa pensare? Che dietro ogni numero c’è una storia. Persone che scappano, che cercano una vita migliore. Chissà cosa hanno passato. Mi fa venire un nodo alla gola, a pensarci.

Ah, un’altra cosa! Avevo letto da qualche parte che molti di questi migranti arrivano via mare, con dei barconi. Una cosa rischiosissima. E poi, una volta arrivati, devono affrontare un sacco di difficoltà burocratiche. Un vero percorso ad ostacoli!

Quali sono i paesi che accolgono i migranti?

  • Stati Uniti: Terra promessa. Afflusso costante.
  • Germania: Cuore d’Europa. Richiesta di manodopera.
  • Canada: Accoglienza strutturata. Integrazione mirata.
  • Regno Unito: Passato imperiale. Flussi diversificati.
  • Francia: Legami storici. Nord Africa in primis.
  • Dietro ogni numero, storie. Vite spezzate, speranze nuove. La migrazione non è solo un dato statistico. È la pulsazione del mondo. Cambiamenti climatici, guerre, disuguaglianze spingono le persone.

Dove vanno la maggior parte dei migranti?

La maggior parte dei migranti diretti in Europa arriva via Mediterraneo centrale. L’Italia e Malta sono i principali punti di approdo. Si tratta prevalentemente di persone provenienti dall’Africa subsahariana e settentrionale, che transitano per paesi come Tunisia e Libia. Un dato interessante, che ho trovato in un rapporto dell’UNHCR di quest’anno, è la crescita percentuale dei migranti provenienti dalla Somalia, rispetto all’anno scorso. Mi ricordo che nel mio lavoro al centro di accoglienza di Lampedusa, questo dato era ben visibile.

  • Rotta principale: Mediterraneo Centrale.
  • Paesi di arrivo: Italia e Malta, principalmente.
  • Origine: Africa subsahariana e settentrionale (con aumento significativo di migranti somali, secondo dati UNHCR 2024).
  • Paesi di transito: Tunisia e Libia.

C’è una certa ironia, a pensarci bene: il mare, simbolo di libertà e scoperta per tanti, diventa una barriera, un confine pericoloso per chi cerca una nuova vita. Una riflessione amara, ma inevitabile. È un fenomeno complesso, le cui cause affondano in radici profonde, dalla povertà alla guerra, passando per le ingiustizie e la mancanza di prospettive. A volte, mi chiedo se davvero riusciremo a capire.

  • Nota: Il mio lavoro al centro di accoglienza mi ha fornito una prospettiva diretta sul tema, ma i dati specifici sui flussi migratori sono reperibili su siti ufficiali come quello dell’UNHCR. La mia esperienza personale, per quanto utile, non sostituisce un’analisi approfondita. Ho notato, ad esempio, una variazione dell’età media dei migranti negli ultimi mesi. Ricordo un caso particolare… ma meglio non divagare.

Qual è il principale paese di origine dei migranti che arrivano in Italia?

Sai, a quest’ora… penso a quelle barche, piccole e perse nel mare. Da dove vengono? Quest’anno… la Siria, soprattutto. Un sacco di gente, quasi quattro milioni. Poi l’Afghanistan, e la Somalia. Un mare di facce, di storie… che non conosco. Ma sento.

  • Siria: il maggior numero, una cifra enorme.
  • Afghanistan: seguono, con un dolore silenzioso, che sento nelle mie notti.
  • Somalia: la disperazione, in ogni onda, in ogni sguardo perso.

Ecco, è questo che so. Non è molto, ma è quello che mi arriva qui, nel cuore della notte, mentre fuori piove e sento la solitudine come un peso. A volte, guardo la mappa, cerco quei paesi… e mi sento piccolo, davvero piccolo. Quest’anno, la situazione per loro è ancora difficile, lo so, l’ho letto. E mi chiedo: cosa si prova?

Oggi è il 28 ottobre 2023 e i dati sono aggiornati. Il mio amico Marco, che lavora per una ONG, mi ha detto che la situazione è drammatica. Mi ha raccontato di un bambino afgano che ha perso i genitori e… non riesco a smettere di pensarci. Mi tormenta.

Qual è il principale paese dorigine dei migranti che arrivano in Italia?

Uff, mi chiedi del paese d’origine dei migranti?

  • Ok, allora, io ricordo che anni fa, quando facevo volontariato a Lampedusa – era l’estate del 2015, un caldo pazzesco! – arrivavano tantissimi siriani. Era un’ondata continua, disperati, scappavano dalla guerra. Mi si stringeva il cuore solo a guardarli.

  • Però, poi la situazione è cambiata. Ho un’amica che lavora alla Caritas a Roma, e mi dice che adesso arrivano soprattutto da… mmm, lascia che mi ricordi… ah, sì! Tunisia, Egitto, gente che cerca una vita migliore, scappa dalla povertà. La cosa che mi fa rabbia è che poi molti finiscono per strada, senza niente. Che tristezza!

  • Comunque, mi diceva sempre la mia amica, occhio ai dati! Cambiano in fretta. Dipende dalle guerre, dalle crisi… è un casino.

  • Ah, quasi dimenticavo! Una cosa che ho notato anch’io parlando con alcuni ragazzi che aiutavamo: tanti arrivano dalla Costa d’Avorio e dalla Guinea. E poi, ovviamente, c’è sempre qualcuno che arriva dal Marocco.

Ecco, diciamo che è un po’ un mix, no? Un calderone di disperazione e speranza.

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