Chi è il capo ultras del Bologna?

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Gianluca Landi, detto Kuscino, figura storica della tifoseria organizzata del Bologna, è stato assolto nel 2023 da quattro imputazioni di detenzione di stupefacenti a scopo di spaccio. Lassoluzione è avvenuta in seguito a un processo con rito abbreviato, dopo che nel 2019 era stato posto agli arresti domiciliari nellambito di unoperazione antidroga dei Carabinieri.

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Oltre il Rugido: Chi è Gianluca Landi, l’Ombra che Insegue il Bologna

Il mondo ultras è un universo complesso, fatto di passioni sfrenate, codici non scritti e figure carismatiche che ne incarnano lo spirito. Nel cuore pulsante della tifoseria del Bologna, un nome risuona con particolare enfasi: Gianluca Landi, soprannominato “Kuscino”. Più che un semplice tifoso, Landi è una figura storica, un’ombra lunga che si staglia sulla Curva Andrea Costa, il cuore caldo del tifo rossoblù.

Definire Landi “il capo ultras” sarebbe riduttivo. La realtà, come spesso accade in questi contesti, è più sfumata. Non si tratta di una posizione formalmente riconosciuta, né di una leadership sancita da investitura ufficiale. Piuttosto, la sua influenza deriva da anni di militanza, da un profondo legame con la storia della tifoseria organizzata bolognese e da una personalità che, nel bene e nel male, ha lasciato un segno indelebile.

Landi è un personaggio controverso. La sua figura è legata a dinamiche spesso distanti dall’immagine patinata del calcio moderno. Le cronache giudiziarie, come dimostra la recente assoluzione da quattro imputazioni di detenzione di stupefacenti a scopo di spaccio, offrono uno spaccato più crudo e complesso. L’operazione antidroga del 2019, che lo portò agli arresti domiciliari, ha inevitabilmente segnato la sua immagine, alimentando dubbi e perplessità.

Tuttavia, è innegabile che Landi, al di là delle controversie, rappresenti un punto di riferimento per molti ultras del Bologna. Il suo soprannome, “Kuscino”, è diventato quasi un simbolo, un marchio di fabbrica che evoca un certo tipo di attaccamento alla maglia e alla città. La sua presenza, spesso percepita anche solo come eco lontana, continua ad alimentare discussioni e a polarizzare opinioni all’interno e all’esterno della tifoseria.

In definitiva, cercare di incasellare Gianluca Landi in una definizione univoca è un esercizio sterile. La sua figura è un prisma dalle mille sfaccettature, un mix di passione viscerale, ambiguità e un forte senso di appartenenza che lo legano indissolubilmente al Bologna e alla sua anima più profonda, quella della Curva Andrea Costa. Che lo si consideri un leader carismatico, un personaggio controverso o semplicemente un tifoso appassionato, Gianluca Landi, “Kuscino”, rimane un’ombra che continua a inseguire, nel bene e nel male, la storia del Bologna.