Come posso iniziare la scrittura automatica?

Come si fa, davvero, ad iniziare questa scrittura automatica? Mi sono sempre chiesta… sarà facile come dicono? Proverò, perché no? Magari svelo qualche segreto nascosto lì, in fondo alla mia testa, in quella parte che di solito ignoro.

Scrittura automatica: un metodo semplice? Mah… semplice a dirsi, forse.

Allora, primo passo: una parola. Una parola… che evoca qualcosa. Difficile, eh? Tipo… “mare”. Sì, “mare”. Mi ricorda quella volta a Tropea, l’estate che avevo vent’anni, il sole che mi bruciava la pelle e quell’acqua incredibilmente blu… Oddio, mi sono già distratta!

Poi, si scrive. Senza fermarsi. Grammatica? Punteggiatura? Chi se ne importa! È come quando scrivi un messaggio al tuo migliore amico, a notte fonda, confidandogli tutto, senza filtri. Ricordo una volta, dopo una lite terribile con mio fratello, scrissi pagine e pagine di un diario senza senso, solo parole buttate lì, rabbia pura. Era un po’ scrittura automatica, in effetti, anche se non lo sapevo.

Il punto è lasciare andare, no? Lasciare fluire tutto, anche le cose brutte, le paure… lo so, è difficile, giudichiamo sempre noi stessi, no? Ma se non lo facciamo, che senso ha? L’obiettivo è questo: esplorare quell’oscurità meravigliosa che è la nostra mente inconscia. Cinque minuti? Magari dieci, o quindici… o finché la mano non si ferma da sola, stremata. Come quando facevo le maratone di scrittura al liceo… ricordo, scrivevo di tutto, un fiume di parole inarrestabile.

Chissà cosa ne verrà fuori. Forse niente di sensato. Forse un capolavoro! Oppure semplicemente un mucchio di sciocchezze. Ma almeno, avrò provato. E questo, già, è qualcosa.