Come si chiama la pesca da barca?

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La pesca a traina, effettuata da imbarcazione, prevede il trascinamento dellesca mentre la barca si muove. Diversamente dalla pesca a bolentino, questa tecnica sfrutta il movimento per attrarre i pesci.

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La Danza dell’Esca: Esplorando le Varianti della Pesca a Traina

Quando si parla di pesca da barca, ci si addentra in un universo di tecniche, strategie e sottigliezze. Tra queste, la pesca a traina occupa un posto di rilievo, rappresentando un connubio affascinante tra abilità del pescatore, conoscenza del mare e tecnologia nautica. Ma è corretto limitarsi a un’unica definizione? La realtà è più sfaccettata.

La pesca a traina, nell’accezione più generale, si distingue per l’utilizzo di un’esca (artificiale o naturale) trainata dall’imbarcazione in movimento. L’azione dinamica, contrariamente alla staticità della pesca a bolentino, funge da richiamo irresistibile per i predatori marini. Tuttavia, all’interno di questa definizione ampia, si celano diverse varianti, ognuna con le proprie peculiarità e destinata a specifici target di pesci.

Non esiste un’unica risposta alla domanda “Come si chiama la pesca da barca?”, perché dipende dalla tecnica specifica impiegata. Consideriamo, ad esempio, la traina costiera, praticata a velocità moderata e in prossimità della costa, ideale per la cattura di spigole, serra e lecce. Si distingue dalla traina d’altura, che si svolge in acque più profonde e a velocità superiori, mirando a predatori di taglia maggiore come tonni, pesci spada e marlin. Quest’ultima richiede attrezzature più robuste e una profonda conoscenza delle correnti e delle abitudini dei pesci pelagici.

Un’altra variante interessante è la traina col vivo, dove si utilizza un pesce vivo come esca, trainato a bassa velocità. Questa tecnica, particolarmente efficace per la cattura di dentici e ricciole, richiede una grande delicatezza e abilità nel maneggiare l’esca per mantenerla viva e attraente.

Inoltre, esiste la traina di profondità, dove l’esca viene affondata grazie all’utilizzo di affondatori o piombi guardiani, permettendo di raggiungere i predatori che si nascondono nelle profondità marine. Questa tecnica è particolarmente adatta per la pesca di cernie e altri pesci di fondo.

Dunque, la “pesca da barca” è un termine ombrello che racchiude al suo interno una moltitudine di tecniche, tra cui la pesca a traina, nelle sue diverse declinazioni. Ogni variante richiede competenze specifiche, attrezzature adeguate e una profonda conoscenza dell’ambiente marino. La scelta della tecnica giusta dipende da diversi fattori, tra cui la specie target, le condizioni meteo-marine e la zona di pesca.

In conclusione, la pesca a traina non è semplicemente “pesca da barca”, ma una tecnica specifica con una sua identità ben definita. E all’interno della pesca a traina, un mondo di possibilità attende di essere esplorato, rendendo questa pratica un’arte affascinante e in continua evoluzione. Piuttosto che cercare un’unica etichetta, è più corretto parlare delle diverse tecniche di traina, ognuna con il proprio nome e il proprio fascino.

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