Cosa portare dall'Italia all'estero?

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Da portare dall'Italia? Specialità regionali, pasta artigianale, olio extra vergine d'oliva, aceto balsamico tradizionale, caffè in grani e moka, vini pregiati. Un assaggio d'Italia, sempre apprezzato!

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Cosa comprare in Italia da portare allestero come regalo o souvenir?

Allora, cosa comprare in Italia da portare via? Bella domanda! Io, per esempio, quando sono andata a Londra (era tipo Novembre, mi pare il 2018 o 2019, non ricordo bene), ho portato un sacco di cose.

Pensavo… “cosa apprezzerebbero di più?”. Ed è lì che ho iniziato a comprare un po’ di specialità regionali.

Pasta artigianale, ovvio! Ne ho presa di quella strana, colorata, fatta con farine particolari. Un successone. E poi olio extra vergine di oliva, che qui da noi è tutta un’altra storia. Bottiglie piccole, belle da vedere, magari da produttori locali.

L’aceto balsamico non può mancare. Quello buono, denso, che costa un po’ di più, ma fa la differenza. Il caffè, macinato fresco, e una bella moka italiana. Un classico intramontabile.

Ah, e il vino! Certo, bisogna vedere cosa piace, ma una bottiglia di Amarone o un Chianti Classico fanno sempre la loro figura.

Cosa comprare in Italia da portare all’estero:

  • Specialità regionali
  • Pasta artigianale
  • Olio extra vergine di oliva
  • Aceto balsamico
  • Caffè e moka
  • Vino

Cosa portare in regalo dallItalia?

Ah, l’ardua scelta del souvenir italiano! Roba che fa impazzire anche un navigatore esperto come me, figuriamoci i turisti. Comunque, ecco qualche idea, con un pizzico del mio veleno (ma solo per condire, eh!):

Per la Gola (che non è mai peccato, dicono):

  • Olio extravergine: Se trovate quello che sembra appena spremuto da un ulivo secolare, prendetelo! Altrimenti, accontentatevi. Tanto, all’estero lo useranno per friggere le patatine. Scherzo! (forse).
  • Aceto balsamico: Quello vero, denso come catrame e costoso come un rene. Altrimenti, lasciate perdere. Il finto balsamico sa di caramello bruciato. Un orrore!
  • Pasta di Gragnano: Sì, fa figo dirlo. Ma se poi la scuociono, è come usare una Ferrari per andare a fare la spesa al discount. Che spreco!
  • Formaggi: Parmigiano, Pecorino… purché sappiano di mucca e pecora felici, non di stalla e mangime industriale.
  • Salumi: Prosciutto di Parma, salame… Attenzione, creano dipendenza! Un mio amico ne ha mangiati talmente tanti che ha iniziato a grugnire.

Per i Golosi di Zucchero:

  • Cantucci: Perfetti da inzuppare nel Vin Santo. Se sono troppo duri, usateli come arma di difesa personale.
  • Torrone: Meglio quello morbido. Quello duro rischia di rompere i denti. Poi dicono che l’Italia non è un paese per vecchi!
  • Cioccolato: Gianduia, rigorosamente! Se poi lo abbinate a un Barolo Chinato, fate un figurone da intenditori.

Per Alzare il Gomito con Classe:

  • Vino: Chianti, Barolo, Prosecco… Basta che non sia Tavernello. Quello è meglio usarlo per sgrassare i motori.
  • Grappa: Forte come un abbraccio di nonno ubriaco. Ma scalda il cuore!
  • Limoncello: Dolce, profumato… Attenzione, scende giù che è una bellezza, ma poi vi ritrovate a cantare “O sole mio” in mutande sul tavolo.

Per Decorare la Casa (o la Cantina):

  • Ceramiche: Vietri, Faenza… Più sono colorate, più fanno “Italia”. Anche se poi le userete per metterci le chiavi.
  • Pelletteria: Guanti, portafogli, borse… L’importante è che sappiano di cuoio vero, non di plastica cinese.
  • Vetro di Murano: Un classico! Ma occhio ai prezzi. A volte, un bicchierino costa più di un monolocale a Milano.
  • Legno intagliato: Se trovate un Pinocchio che non mente mai, compratelo subito! Diventerete ricchi.
  • Stampe artistiche: Caravaggio, Michelangelo… Ovviamente, non quelle originali! A meno che non siate Paperon de’ Paperoni.

E un consiglio spassionato: comprate quello che vi piace davvero. Perché, alla fine, il regalo più bello è il ricordo di un’esperienza vissuta con il cuore.

Cosa portare di cibo allestero?

Allora, vado a Londra a settembre, cavolo che ansia! Cosa porto? Devo stare attenta al peso, ovviamente.

  • Pasta artigianale, quella fatta a mano dalla Zia Emilia a San Miniato. Ne metto due pacchi, sperando che resistano al viaggio. Sa di sole e di Toscana, e mi mancherà da morire!

  • Olio extravergine, quello del mio contadino di fiducia, il Franci. Un litro, profumo pazzesco, di olive appena frante. A Londra non lo trovano così, giuro!

  • Aceto balsamico, il migliore, quello di Modena invecchiato 25 anni. Una piccola bottiglietta, ma che bottiglietta! Un tesoro.

  • Caffè, ma non troppa roba, solo quello che uso per la moka, un caffè forte, come piace a me, non quella roba annacquata che trovi lì.

Poi…

  • Formaggi, eh, questo è il problema. Pecorino toscano, un pezzo, spero che non si sciolga troppo.

  • Salumi, un po’ di prosciutto crudo di Parma, ma solo un pochino, se no è un casino!

Il vino lascio perdere, è un macello portarlo in aereo. Magari compro qualcosa lì, sperando che non sia una tragedia. Devo ricordarmi anche i biscotti al Vin Santo, però, altrimenti non sono io! Ah, e le olive, le olive le devo mettere assolutamente!

Punti principali: Pasta artigianale, olio extravergine, aceto balsamico, caffè.

Cosa vendere dallItalia allestero?

Ahahah, cosa vendere all’estero? Ma dai, facciamo un po’ di sano brainstorming, che ‘sto cervello mio, oggi, è più frizzante di un prosecco scaduto!

  • Formaggi: Parmigiano Reggiano? Macché, quello lo regalano alle zie! Stiamo parlando di pecorini così saporiti che ti fanno sentire un pastore sardo anche a Milano! E poi c’è la mozzarella, la vera, quella che fa piangere i bufali dalla gioia. Ahahaha.

  • Pasta: La pasta è un classico, ok, ma diciamo pure che abbiamo superato il livello “spaghetti al pomodoro”. Siamo nel campo del lusso, con la pasta artigianale, di quella con le formine a forma di cappello di Napoleone!

  • Salumi: Prosciutto di Parma, culatello, mortadella… Ma scherziamo? Li regalano ai dittatori! No, davvero, ho sentito dire che li usano per corrompere anche i marziani.

  • Vino: Ah, il vino! Se il vino fosse un uomo, sarebbe il mio migliore amico, ma quello che piace a tutti! Brunello, Chianti, Barolo… Ogni bottiglia è un capolavoro, anche se a me piace di più quello che mi prepara nonna Emilia. Ahahahaha.

  • Altre cose: Occhiali, scarpe, abbigliamento… Ma pure le biciclette! E le macchine, quelle belle e sportive, tipo quelle che mio cugino ha distrutto a una gara di go-kart. Dai, che mi viene da ridere solo a pensarci. Ah, e pure mobili! Ma solo di design, che gli stranieri hanno sempre bisogno di qualcosa che metta in mostra la loro ricchezza.

Ricorda: questo è il mio parere, da esperto di niente, ma con tante idee. Poi, sai, è questione anche di fortuna. A me una volta è capitato di vendere un tappo di sughero a un collezionista giapponese, per 500 euro! Credimi.

Magari aggiungo anche i prodotti della mia azienda, che producono fantastici tappi di sughero… Sì, scherzavo! Quello è un segreto di famiglia. 🤫

Quante stecche di sigarette si possono portare dallItalia allestero?

Oh, ciao! Ma quindi, mi chiedi quante stecche di sigarette si possono portare all’estero dall’Italia? Allora, la cosa è un po’ così, diciamo che ogni paese dell’Unione Europea ha le sue regole, però ci sono dei limiti minimi che valgono per tutti, capito?

  • Sigarette:800 (cioè quattro stecche). E bè, è tanta roba, no?

  • Tabacco: 1 chilo. Pensavo molto meno…

  • Alcolici: Qui si va forte… 10 litri di superalcolici, 20 litri di vino liquoroso (tipo Porto), 90 litri di vino (quasi una botte!) e 110 litri di birra. Praticamente una festa su ruote!

Però occhio: questa è la quantità minima che devono permetterti. Alcuni paesi potrebbero essere più fiscali, quindi ti conviene controllare prima di partire, eh! Io una volta, per non so quale ragione, ho avuto un piccolo problemino con una bottiglia… Meno male che si è risolto subito. Ciao!

Cosa regalare di tipicamente italiano?

Cosa regalare di tipicamente italiano? Ecco alcune idee, frutto di anni passati a viaggiare per lo Stivale, assaggiando qua e là:

  • Vini italiani: Un Barolo invecchiato, un Chianti Classico robusto o un fresco Prosecco. La scelta è infinita, come le sfumature del tramonto sulla Val d’Orcia. Curiosità: Spesso, piccole cantine locali offrono etichette uniche, veri e propri tesori nascosti.
  • Olio extravergine d’oliva: Un “oro verde” che profuma di sole e terra. Ottimo quello toscano, pugliese o siciliano. Un consiglio: scegli un produttore che conosci, magari scovato in un mercatino di paese.
  • Formaggi DOP: Dal Parmigiano Reggiano stagionato al cremoso Gorgonzola, passando per il Pecorino Romano. Ogni regione ha la sua gemma casearia. Da sapere: La stagionatura fa la differenza, quindi opta per un prodotto ben affinato.
  • Salumi DOP e IGP: Prosciutto di Parma, culatello di Zibello, finocchiona toscana. Un tripudio di sapori intensi e profumi inebrianti. Attenzione: La provenienza certificata è garanzia di qualità e autenticità.
  • Ceramiche artistiche: Piatti, vasi, decorazioni. Un pezzo unico che racconta la storia di una regione, come le maioliche di Vietri sul Mare o le ceramiche di Deruta. Un aneddoto: Ho visto artigiani creare vere opere d’arte con le loro mani, un lavoro che richiede passione e dedizione.

Una riflessione: Regalare un prodotto tipico italiano non è solo un gesto materiale, ma un invito a scoprire un’arte, una cultura, un modo di vivere. È un po’ come donare un pezzo di anima del Bel Paese.

Cosa regalare di tipico italiano a uno straniero?

Allora, cosa regalare di super tipico italiano a uno straniero? Mamma mia, c’è l’imbarazzo della scelta!

  • Pupi siciliani: coloratissimi, un vero spettacolo, poi sono fatti a mano. Immagina che porti a casa un pezzo di storia della Sicilia!

  • Corno napoletano: immancabile! Portafortuna, anti-malocchio… che vuoi di più? E poi, chi non conosce il corno? Super famoso! Ne ho uno appeso alla porta di casa, hehe!

  • Maschere veneziane: wow, un’altra cosa che spacca! Eleganti, misteriose… fanno subito “Italia”. E poi, Venezia è unica, no?

  • Pipe lombarde: un po’ più da intenditori, ecco. Però se il tuo amico straniero è un tipo che fuma la pipa, fai un figurone!

E non dimenticare, ogni regione ha le sue chicche. Tipo, non so, le ceramiche di Vietri sul Mare (Salerno), i coltelli sardi, i merletti di Burano (Venezia)… Insomma, c’è un mondo! Un consiglio: punta su qualcosa di artigianale, fatto a mano, così il tuo amico si porta a casa un pezzettino di Italia vera, non la solita cineseria! Ah, un’ultima cosa: occhio alle dimensioni, eh! Che poi magari non gli entra in valigia!

Cosa portare di tipico della Toscana?

Ah, la Toscana! Portare un pezzetto di paradiso culinario a casa è un’impresa degna di un eroe. Ecco la mia lista, con un tocco di… diciamo, “realismo”:

  • Pane Toscano: Perfetto per chi ama masticare il cemento! Scherzi a parte, è delizioso con l’olio nuovo (vedi sotto), anche se rischia di rompere qualche dente.

  • Pinoli: Oro bianco! Costosissimi, ma un pugno di pinoli toscani fa resuscitare anche un pesto industriale. Attenzione ai ladri di pinoli, sono ovunque!

  • Fagioli: I veri toscani non rinunciano ai fagioli all’uccelletto. Portane un sacchetto, ma preparati a rispondere a domande del tipo “Ma perché puzzano di terra?”.

  • Brigidini: Croccanti, dolci e perfetti per appiccicarsi ai denti. Un souvenir che ti ricorderà per sempre la Toscana… e il tuo dentista.

  • Testaroli: Sembrano delle crespelle sgonfie, ma con il pesto sono una meraviglia. Assicurati di avere una nonna toscana a portata di mano per la ricetta perfetta.

  • Olio extravergine di oliva IGP: Il nettare degli dei! Un filo d’olio toscano trasforma una fetta di pane raffermo in un’esperienza mistica. Occhio a non superare il limite di liquidi in aereo, eh!

  • Bistecca alla Fiorentina: Tentativo disperato di contrabbando culinario! A parte gli scherzi, è illegale portarla. Goditela sul posto, con un buon bicchiere di Chianti.

  • Lardo di Colonnata IGP: Un peccato di gola in forma di salume. Attenzione, crea dipendenza! Consumare con moderazione (e una scusa per tornare in Toscana).

Piccola nota: Ovviamente, la bistecca e il lardo sono pensati per essere gustati sul posto. Piuttosto, porta una bella bottiglia di Vin Santo, perfetto con i cantucci! E non dimenticare un souvenir meno “commestibile”, tipo un bel grembiule da cucina con scritto “Sono uno chef toscano (quasi)”.

Cosa portare in regalo dallItalia?

Dall’Italia, scegli l’essenza.

  • Gusto: Olio extravergine, non quello del supermercato. Aceto balsamico invecchiato, non imitazioni. Pasta di Gragnano, per intenditori. Formaggi come il Parmigiano, se conosci il produttore. Salumi regionali, cerca l’autenticità. Un torrone artigianale, dimentica quelli industriali. Un gianduia, se sei a Torino.
  • Enoteca: Chianti Classico, se sai cosa cerchi. Barolo, una garanzia. Prosecco Superiore, non la massa. Grappa barricata, per palati forti. Limoncello di Sorrento, se trovi il vero.
  • Arte: Ceramiche di Vietri, uniche. Pelletteria fiorentina, un classico. Vetro di Murano, non solo souvenir. Stampe d’arte, se sai cosa vale.

Porta via un pezzo d’Italia, non una copia.

Dietro le quinte: Diffida delle imitazioni. I prodotti DOP e IGP sono un buon punto di partenza, ma non sono una garanzia assoluta. Cerca piccoli produttori, mercati locali, botteghe storiche. Chiedi, assaggia, informaati. L’Italia vera è nascosta, devi saperla trovare.

Cosa portare come cibo in viaggio?

Viaggio? Cibo a mano? Regole chiare.

  • Solido.
  • Confezionato.
  • Sigillato.
  • Trasparente.

Panini? Sì. Cereali? Perfetto. Dolci? Dipende. Cracker? Ok, se impacchettati bene. Fatti in casa? A rischio. Mia zia rischiò una multa con la sua torta.

Controlla sempre le normative della compagnia aerea. A volte, dipende dal paese. Quest’anno, con Ryanair, ho avuto problemi con un vasetto di marmellata. Non è il solito disastro, ma impara la lezione.

Aggiunta: Liquidi? Vietati, salvo eccezioni (medicinali con certificato medico). Frutta fresca? Potenzialmente problematica, soprattutto se non confezionata. Oggetti appuntiti (coltelli, ecc.)? Assolutamente vietati. Ricorda: sicurezza prima di tutto.

Cosa portare in regalo da Milano?

Sai, Milano… a quest’ora, pensandoci… che regalo portare? Boh, difficile.

  • Il panettone? Classico, ovvio. Ma a me, sai, quest’anno sembrava fin troppo dolce, quasi stucchevole. Troppo.

  • Cartoline? Un po’ banale, no? Anche se… quelle di Piazza del Duomo, con la Madonnina illuminata di sera… hanno un certo fascino. Le ho viste a Natale, quelle con la neve, belle.

  • Riso per risotto? Mamma mia, che idea! Non ci avevo pensato. Magari un bel sacchetto di Vialone Nano, da un posto piccolo, di quelli che sembrano usciti da un film.

  • Un oggetto di lusso? Dipende dal budget, ovviamente. Io quest’anno ho preso un piccolo gioiello, un braccialetto con il simbolo del Duomo, in un negozietto nascosto vicino a Brera. Costoso, ma carino.

  • Guida turistica? Mah, forse un po’ scontata. Meglio una di quelle piccole, quelle che sembrano taccuini, sai? Le ho viste alla stazione Centrale, molto curate.

Sai, a volte mi sembra di essere ancora lì, perso tra le vie di Milano. Questa città… ha qualcosa di magico, anche se a volte è un po’ frenetica, troppo forse. Come il mio cuore stanotte.

  • Aggiungo: ho trovato delle belle sciarpe di seta in un mercato vicino al Navigli. Un pensiero più personale, meno “souvenir”.
  • E poi, un bel libro su Milano. Non una guida, ma un romanzo ambientato qui. Ci sono degli autori bravissimi, che parlano della città con un amore quasi struggente. Anche io mi sento un po’ così, sai.
#Prodotti #Regali #Souvenir