Quali sono i souvenir più venduti?

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Il souvenir più venduto al mondo? Indiscusso trionfo per la maglietta Hard Rock Cafè! Seguono icone come la Torre Eiffel, il Colosseo e gadget a tema Beatles e Mozart. Magneti, statue e persino tazze a tema conquistano i turisti, ma la t-shirt HRC rimane il re incontrastato.

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Quali souvenir sono più venduti in Italia?

Mmmh, souvenir… che domanda! Ricordo una gita a Firenze, agosto 2021, e la folla pazzesca attorno ai venditori di miniature del David. Immagino siano tra i più venduti, insieme alle torrette di Pisa in miniatura, quelle le ho viste dappertutto! Costavano sui 10 euro, più o meno.

Invece, a livello mondiale? Mah, difficile dirlo con certezza. Ho visto magliette con loghi vari, in ogni angolo del mondo. Quella Hard Rock Cafè nella lista mi sembra plausibile, è un marchio conosciuto ovunque. A Roma, ricordo negozi stracolmi di magliette con il Colosseo.

Domande e Risposte:

  • Souvenir più venduti Italia: miniature del David, Torre di Pisa.
  • Souvenir più venduto al mondo: Maglietta Hard Rock Cafè.

Cosa acquistano i turisti in Italia?

Stavo passeggiando per Siena, era luglio, un caldo assurdo, mi ricordo. Piazza del Campo piena di gente, bancherelle ovunque. C’era un artigiano, anziano, con le mani nodose, che lavorava il cuoio. Borse, cinture, portafogli, tutto fatto a mano. Mi ha colpito una borsa a tracolla, semplice ma bellissima, color cuoio naturale. L’ho comprata subito. Ancora adesso la uso, è un ricordo di quel viaggio.

Poi a Firenze, vicino Ponte Vecchio, ho trovato un negozio minuscolo pieno di maschere veneziane. Ce n’erano di tutti i tipi, decorate, semplici, coloratissime. Ne ho presa una nera con i brillantini, molto teatrale. Appesa in ingresso, mi ricorda l’atmosfera magica di Firenze.

Mia sorella invece è impazzita per la ceramica. A Deruta, in Umbria, abbiamo passato un pomeriggio intero in un laboratorio. Piatti, vasi, tazze, tutto dipinto a mano con quei colori vivaci. Lei ha comprato un servizio da tè, un po’ ingombrante da portare in giro, ma ne valeva la pena.

  • Cuoio: borse, cinture, portafogli.
  • Maschere: veneziane, decorate, semplici.
  • Ceramica: Deruta, piatti, vasi, tazze.
  • Artigianato locale: oggetti unici e autentici.
  • Prodotti enogastronomici: olio, vino, formaggi.

A parte questi souvenir classici, in ogni regione si trovano specialità diverse. In Sardegna, per esempio, ho comprato dei gioielli in filigrana d’argento, bellissimi e particolari. E poi non dimentichiamo il cibo! Olio, vino, formaggi, ogni regione ha i suoi prodotti tipici. Impossibile tornare a casa a mani vuote.

Cosa vende un negozio di souvenir?

Un negozio di souvenir? Ma che domanda! Vendono roba che ti fa gridare “Mamma mia, che paccottiglia meravigliosa!”. Cose che ti ricordi la vacanza, anche se poi a casa finiscono nel cassetto dei “mai più usati”. Tipo:

  • Magliette con frasi improbabili, che dopo un lavaggio sembrano una mappa stradale di un’isola deserta. La mia preferita? Quella di Rimini con scritto “I love Rimini… and pizza!”.
  • Portachiavi a forma di Torre Eiffel (anche se sei stato a Napoli), di dimensioni tali da poter usarli come mazza da golf di emergenza.
  • Calamite che, giuro, assomigliano più a pezzi di un puzzle smembrato che a monumenti.

Se parliamo di un negozio di souvenir chic, allora preparati a svenarti! Anelli che ti fanno sentire Cleopatra, vasi di vetro inciso che sembrano usciti da un film di Indiana Jones (ma senza il tesoro dentro, eh!), e agognati ditali in avorio… sì, proprio quelli che mia nonna usava per farmi i cappellini da gnomo.

E poi, oh, le meraviglie! Lenti d’ingrandimento con manico d’argento, perfette per spiare i vicini (scherzo… o forse no?). Piccoli agorai in avorio… roba da collezionisti, roba da far impallidire anche mio zio Piero, che colleziona francobolli e fa le aste. Ah, e collane! Collane di perle finte che brillano più del mio futuro, giuro!

  • Aggiornamento: Quest’anno, ho visto anche delle maschere da sub subacquee che sembrano uscite da un film di fantascienza anni ’80, e dei pupazzetti di legno a forma di animali che sembrano usciti da un incubo. Mamma mia!

Cosa comprare a Roma come souvenir?

Roma, agosto 2024. Un caldo infernale, sudavo anche solo camminando. Ricordo il caos di Piazza Navona, gente ovunque, artisti di strada, profumo di gelato e… devo comprare dei souvenir! Mia sorella voleva qualcosa di sacro, ma io? Ero indecisa.

Avevo in mente ceramiche, quelle belle colorate che ho visto in un piccolo negozio vicino al Pantheon. Ma costavano un botto! Poi ho pensato al cibo, un classico, ma volevo qualcosa di più… personale. Un bel foulard di seta, forse? Ne ho visti di bellissimi, con motivi romani, ma il prezzo… uff.

Alla fine, ho preso una bottiglia di vino – un Frascati, perché no? – e una piccola statuetta di terracotta, un gladiatore molto kitsch, ma mi faceva ridere. Per mia sorella, un piccolo crocefisso in legno, semplice, ma elegante.

  • Ceramiche artistiche: carissime, ma belle.
  • Vino: Frascati, scelta classica e buona.
  • Arte sacra: un crocefisso semplice, per mia sorella.
  • Statuetta di terracotta: un gladiatore, souvenir divertente e economico.
  • Foulard: troppo caro, ho rinunciato.

Sono contenta degli acquisti, ma la prossima volta sarò più preparata! A Roma, bisogna avere un budget… e un’ottima strategia! Il caldo poi, mi ha davvero destabilizzato. Ho pensato a tutto tranne che ai souvenir! Poi ho trovato il vino, e tutto è diventato più facile.

Il mio consiglio? Decidere prima cosa cercare, per evitare di perdere tempo e denaro in un giorno così affollato e caldo. Ho speso una follia, ma almeno ho dei bei ricordi.

Cosa regalare di tipicamente italiano?

Mamma mia, cosa regalare di tipico italiano?! Mi ricordo un Natale a Firenze, un delirio di shopping pre-natalizio. Volevo portare a casa qualcosa di speciale per la mia amica Anna, americana fino al midollo.

  • Vino: Ho pensato subito al Chianti. Cioè, che c’è di più italiano?! Una bella bottiglia di Chianti Classico, con l’etichetta nera e il gallo. Sembrava perfetta.

  • Olio: Poi mi sono detta, l’olio! Quello buono, extra vergine, che profuma di olive appena spremute. Ho trovato un’azienda agricola fuori Firenze che lo produce artigianalmente. Una goduria!

  • Formaggio: Non potevo non pensare al parmigiano reggiano! Un pezzo stagionato 36 mesi, da grattugiare sulla pasta. Anna sarebbe impazzita.

  • Salumi: Il salume, beh, quello è stata la parte più difficile. Prosciutto toscano? Salame Milano? Alla fine ho optato per una selezione mista, con un po’ di tutto.

  • Ceramiche: Infine, una piccola ceramica dipinta a mano. Un souvenir carino e utile, magari un piattino per l’olio.

Ho passato ore a cercare i prodotti perfetti, volevo che Anna si sentisse in Italia anche a migliaia di chilometri di distanza! Poi, arrivata a casa, mi sono accorta che mi ero dimenticata di comprare il panettone… vabbè, pazienza, l’anno prossimo rimedierò!

Cosa portare dallItalia allestero?

Cosa portare dall’Italia? Un assaggio di casa, in valigia.

  • Sapori regionali: il cuore dell’Italia, inimitabile. Un pezzo di Sicilia, Calabria.
  • Pasta artigianale: un rito, non solo un cibo. Grani antichi, formati unici.
  • Olio extra vergine: oro liquido, salute e sapore. Varietà locali, profumi intensi. Ricordo un produttore a Matera…
  • Aceto balsamico: denso, avvolgente, una goccia di Modena.
  • Caffè e moka: un’abitudine irrinunciabile. Macinato fresco, aroma inconfondibile. Ho ancora la moka di mia nonna.
  • Vino: nettare degli dei, ambasciatore del territorio. Un Chianti Classico, un Barolo.

Portare l’Italia, significa portare storie.

Quale cibo si può portare nel bagaglio a mano?

  • Cibi solidi ok, tipo… ma tipo quali? Ah sì, panini! Quello me lo ricordo.

  • Cereali, mi pare, a meno che non siano tipo zuppe, ma le zuppe sono liquide, no?

  • Dolci, uffa, se penso alla torta della nonna… ma sarà solida abbastanza? Boh!

  • Cracker, sisi quelli sempre, facili da portare e non fanno casino. Ma devono essere sigillati? Quasi quasi me li mangio prima.

  • Bustine trasparenti, ecco, magari le prendo prima di partire che poi mi dimentico sempre.

  • AirHelp dice così, ma poi alla fine dipende sempre da chi trovi, no? Mi è capitato una volta… vabbè, storia lunga!

#Oggetti Ricordo #Regali Tipici