Cosa serve per andare a surfare?

Andare a surfare? Sembra semplice, no? Tavola e via! Ma poi… cavolo, è tutta un’altra storia! Mi ricordo la prima volta, ero così emozionato, credevo bastasse la tavola che mi aveva prestato mio cugino, un rottame, ma funzionava! Poi ho capito. Non è solo la tavola, è un intero rituale, una preparazione quasi sacra.

Cioè, a parte la tavola, ovviamente, che poi non è solo “una tavola”, ci sono mille tipi di tavole, e scegliere quella giusta è un’odissea! E poi le pinne, fondamentali, quelle vecchie che avevo preso in prestito erano un disastro, mi sentivo come un pinguino zoppo! Ricordo ancora quell’acqua gelata, che mi penetrava dappertutto, e io che imprecavo tra un’onda e l’altra. La muta, ah, la muta! Quella volta a novembre, senza muta, ho rischiato l’ipotermia, giuro! Ho pensato seriamente di morire lì, tra le schiume gelide e i miei denti che battevano come un martello pneumatico.

E poi c’è il leash, la sicurezza prima di tutto, sennò ti ritrovi a nuotare per recuperare la tavola, che magari è anche finita chissà dove! Ricordo un mio amico che ha perso la tavola in mezzo a uno sciame di meduse… che incubo! E la paraffina, ma quanta paraffina! Certe volte mi sembra di dover fare un lavoro da carrozziere, e il pettine, un attrezzo indispensabile, perché una bella cera fatta bene, liscia e uniforme, è la base di tutto, altrimenti ti ritrovi a scivolare come un topo su un pavimento di marmo! Ah, e poi, se fa freddo, guanti, cappuccio, magari calzari… un sacco di roba, sai? Quasi quanto per andare in montagna! Ma poi, quando sei lì, sull’onda, tutto quello sbattimento svanisce. Ne vale la pena? Certo che ne vale la pena! Altrimenti, che gusto ci sarebbe?