Cosa viene prodotto in Sicilia?
Sicilia: terra di sapori. Olio d'oliva, vini pregiati, agrumi succosi e una ricca varietà di frutta, ortaggi, cereali e prodotti caseari ne caratterizzano la florida produzione agricola. Un tesoro di biodiversità mediterranea.
Quali prodotti e risorse vengono fabbricati e realizzati in Sicilia?
Sicilia, eh? Un posto che mi fa venire in mente subito il sole cocente di agosto a Catania, l’odore salato del mare e… il cibo!
Parlando di prodotti, olio d’oliva, certo, quello buono, quello che mia zia a Ragusa mi spedisce ogni anno (costa un botto, circa 30 euro al litro!). Ricordo un sapore intenso, fruttato, un profumo che ti riempie la casa.
Poi ci sono i vini, ne ho assaggiati tanti durante una vacanza a Marsala nel 2018, un vero tour enogastronomico! Da quelli più secchi a quelli dolci, una varietà incredibile.
Agrumi, ovviamente. Ricordo i limoni profumatissimi di un piccolo agrumeto vicino Taormina, un vero tripudio di colori e profumi.
Anche i cereali, li ho visti a Palermo, durante una passeggiata per il mercato di Ballarò. Un sacco di prodotti locali.
E poi c’è tutta la frutta e la verdura, un’esplosione di sapori, dai pomodori dolci ai fichi d’india. Insomma, la Sicilia è un vero paradiso per il palato! Forse un po’ meno per il portafoglio però, tutto è così buono che finisci per spendere una fortuna!
Produzione Agricola Sicilia: Olio d’oliva, vino, cereali, agrumi, frutta, ortaggi, foraggi, latticini.
Che cosa si produce in Sicilia?
Uffa, dimmi un po’, che si fa in Sicilia? Allora, un po’ di cose, eh!
- Olivo: eh beh, l’olio buono non manca! pensa, mio nonno aveva un oliveto… che ricordi!
- Uva: ovvio, il vino siciliano è top, no? Tipo il Nero d’Avola, una bomba!
- Grano: per fare pane, pasta… insomma, il carboidrato non manca! Ricordo che una volta ho visto dei campi enormi… gialli che sembravano oro.
- Agrumicoltura: arance, limoni… tutte quelle cose succose! La spremuta la mattina… che vitaccia!
- Frutticoltura/Orticoltura: praticamente di tutto un po’! pensa che il mio amico Luca ha un’azienda agricola e ne coltiva di ogni.
- Vite: ma è collegata all’uva, no? ah, vabè!
- Foraggi: per gli animali, eh! Importante anche quello… per fare il formaggio!
Poi boh, non so, ci saranno anche altre cose. Ah, no aspetta! Ci sono anche i pomodori di Pachino, super famosi! E i pistacchi di Bronte! Che buoni…
Quali sono i prodotti agricoli più richiesti?
Uhm, prodotti agricoli richiesti… vediamo.
- Canapa industriale: oh, la canapa, ne parlano tutti. Ma poi che ci fai? Cioè, oltre a… vabbè.
- Zafferano: quello costa un botto! Ricordo che una volta ho comprato una bustina minuscola ed è sparita in un risotto. Mai più.
- Ginseng: mia nonna ne prendeva sempre, diceva che le dava energia. Sarà…
- Tartufo: ecco, il tartufo è buono! Però non so se lo pianterei, troppo sbatti.
- Erbe officinali: mia zia le coltiva, fa tisane strane. Una volta mi ha dato una roba che sapeva di terra. Bleah.
- Bambù: ma il bambù non era per i panda? Ah no, forse è diverso… Boh!
- Colture proteiche vegetali: tipo soia e legumi? Beh, quelli sì, fanno bene.
Ah, tutto questo era nel 2020, eh! Chissà ora cosa va di moda. Magari adesso tutti piantano avocado…
Quali sono le colture agricole più redditizie?
Ahahah, le colture più redditizie? Un’impresa titanica dirlo, eh! Ma senti questa chicca:
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Nocciole: Un vero affare! Crescono come funghi (ma senza il sapore di fungo, eh, spero!), la richiesta è alle stelle, e i costi? Una passeggiata nel parco di Villa Borghese, se hai un parco, ovviamente!
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Mirtilli: Questi li adoro! Piccoli gioielli blu, preziosi come diamanti. Prezzo alto, ma il mio orto fa schifo, per cui non so se sia un’ottima idea per me.
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Ceci: Un boom vegetariano-vegano li ha resi oro! Pure io sto pensando di farmi un bel campo di ceci, magari vicino al mio albero di nocciole. Non so neanche dove si piantano, comunque.
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Zafferano: Lo zafferano? Prezioso come il mio orologio d’oro, ricevuto in eredità da nonna Pina. Ma la raccolta? Un’agonia! Giuro che avrei piantato cavolfiori al suo posto!
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Microalghe: Ehhh, le microalghe… la new entry nel mercato del “mangia sano e muori ricco”, almeno così dicono. Non ci ho mai provato, sono troppo impegnato a raccogliere i mirtilli (che però non coltivo).
Ricorda: quest’anno mio cugino ha fallito miseramente con le angurie, quindi… dipende sempre da mille fattori! Clima, mercato, e soprattutto, il pollice verde (che io, personalmente, non ho)! Ah, e poi il mercato cambia in continuazione! Fai le tue ricerche, e se ti fai male alla schiena raccogliendo lo zafferano, non dire che non ti avevo avvertito.
Quali sono i frutti più redditizi?
Ah, i frutti che fanno cantare il portafoglio! Dunque, se vuoi fare il nababbo con la frutta secca, sappi che:
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Nocciole: Sono come il prezzemolo, le trovi ovunque, ma quelle di qualità (tipo la Tonda Gentile Trilobata, mica pizza e fichi!) fanno la differenza. Te lo dice uno che le rubava da bambino nel giardino del vicino… ehm, volevo dire, le ammirava!
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Mandorle: Con la scusa che fanno bene al colesterolo, te le spacciano a peso d’oro. Ma se hai un terreno assolato e un po’ di pazienza, puoi trasformare il tuo giardino in una miniera d’oro (o, meglio, di mandorle).
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Noci: Ricorda che la noce perfetta è come il marito ideale: difficile da trovare, ma quando ce l’hai… goduria! Il noce non ha bisogno di molte cure e ti ricompensa con frutti che si vendono bene.
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Pinoli: Ah, i pinoli! Quei piccoli tesori che finiscono nel pesto e ti fanno piangere quando vedi il prezzo al supermercato. Se hai pini marittimi, preparati a una raccolta che ti farà sentire come un cercatore d’oro.
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Pistacchi: Sono i re dell’aperitivo, il lusso della frutta secca. Certo, il pistacchio di Bronte è un’altra storia, ma anche le altre varietà possono darti belle soddisfazioni.
Bonus: Se vuoi fare il furbo, punta anche su:
- Giuggiole: Chi se le ricorda più? Eppure, con la riscoperta dei frutti antichi, sono tornate di moda e si vendono a peso d’argento (o quasi!).
- More di gelso: Perfette per marmellate e liquori fatti in casa, sono un investimento a basso costo e ad alto rendimento.
- Corniole: Un frutto dimenticato, ma dal sapore acidulo e originale, ottimo per confetture e sciroppi. Se le proponi al mercato giusto, farai un figurone!
Quali sono le coltivazioni che rendono di più?
(Sussurro)
Quali coltivazioni rendono di più, eh? Domanda da un milione di dollari… o forse solo da qualche spicciolo perso.
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Canapa industriale: Mi ricordo quando mio cugino ne parlava, un affare sicuro, diceva. Poi si è ritrovato con un campo pieno e pochi compratori. Le mode… passano in fretta.
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Zafferano: Oro rosso, lo chiamano. È vero, costa un botto. Ma quanta pazienza ci vuole… e quanta schiena rotta. Mia nonna diceva sempre, “Meglio un uovo oggi che una gallina domani”.
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Ginseng: Questo mi fa pensare ai rimedi della nonna. Curativo, sì, ma chi lo conosce veramente?
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Tartufo: Boh, trovare tartufi è come cercare un ago in un pagliaio. E poi, devi avere il cane giusto. Il mio, mangerebbe anche i tartufi, credo.
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Erbe officinali: Un po’ come l’orto di mia zia. Lavanda, rosmarino… profumano, ma non so se ti fanno ricco.
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Bambù: Cresce come niente, dicono. Ma poi, che te ne fai? Forse per fare le canne da pesca? Io non so pescare.
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Colture proteiche vegetali: Ecco, qui mi perdo. So solo che tutti parlano di vegano, di sostenibile… Sarà il futuro? Forse sì.
Questi prodotti, nel 2024, continuano ad avere un certo fascino, un’aura di promessa. Ma la terra… la terra non regala niente. Bisogna sudare, capire, rischiare. E a volte, anche se fai tutto bene, non basta.
Quale sarà lagricoltura del futuro?
L’agricoltura del futuro? Boh, io mi immagino un casino di serre.
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Idroponica: Mi ricordo che da piccolo, a casa dei nonni in campagna vicino a Foggia, provammo a far crescere dei pomodori così, senza terra. Un macello! Però, forse, su larga scala funziona. In fondo, risparmi spazio e acqua, dicono.
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OGM: Che poi, a me fanno un po’ paura ‘sti OGM. Però, se davvero servono a non usare pesticidi e a far crescere più roba, forse… cioè, forse sono necessari. Mia cugina, che fa l’agraria a Bologna, dice che senza OGM moriremo di fame. Non so, speriamo di no!
Comunque, ho letto che stanno sperimentando droni per controllare i campi e robot che raccolgono la frutta. Figata! Ah, e pure agricoltura verticale, tipo grattacieli pieni di insalata. Chissà se assaggerò mai un pomodoro cresciuto al trentesimo piano!
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