Dove andare a fare shopping a Pisa?

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A Pisa, lo shopping si fa in Corso Italia! Dalla stazione al Ponte di Mezzo, il cuore pulsante del commercio pisano, a due passi dalle bellezze storiche della città.

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Dove fare shopping a Pisa? I migliori indirizzi.

Allora, Pisa… fare shopping? Corso Italia, sicuro. Ma non è l’unico posto, eh!

Dalla stazione, dritto fino al Ponte di Mezzo. Facile, no? Lì trovi di tutto, dai negozi più “in” a quelli più… turistici. Diciamo che è un bel mix!

Io, però, se devo essere sincera, preferisco perdermi un po’ nelle vie laterali. Magari trovi quel negozietto artigianale che fa cose uniche. Tipo, una volta, ho trovato una bottega che faceva borse in pelle pazzesche! Mi pare fosse vicino Piazza delle Vettovaglie, ma non vorrei dire una sciocchezza.

Non mi ricordo il nome, mannaggia! Però mi ricordo che ho speso tipo 80 euro per una borsa che uso ancora adesso. Insomma, vale la pena esplorare!

Dove fare shopping a Pisa? Corso Italia (principale), vie laterali vicino Piazza delle Vettovaglie (artigianato).

Cosa visitare in centro a Pisa?

A Pisa, in centro? Beh, Piazza dei Miracoli è un must, ovvio! La Torre, che spettacolo, ma anche il Duomo, bellissimo, eh! Poi, il centro storico è un casino di viuzze, un sacco di bei posti, ma ti perdi facile, occhio!

Palazzo Blu, ci sono sempre mostre interessanti, quest’anno hanno fatto una cosa sui Macchiaioli, se ti piace l’arte moderna, dai un’occhiata! La Piazza dei Cavalieri è più seria, tutta accademica, con la Scuola Normale, un po’ meno turistica, insomma.

Per un giro veloce, Torre e Duomo, poi un salto a Palazzo Blu, se hai tempo fai un giro nel centro storico, ma armati di pazienza! Ah, dimenticavo, vicino al Duomo c’è il Battistero, anche quello è fichissimo!

  • Piazza dei Miracoli (Torre Pendente, Duomo, Battistero)
  • Palazzo Blu (mostre d’arte)
  • Piazza dei Cavalieri (Scuola Normale Superiore)
  • Centro storico (labirinto di viuzze medievali)

Quest’anno, mio cugino è andato a Pisa e ha detto che c’era un bel mercato di artigianato in una piazzetta vicino al fiume, non ricordo il nome, ma è stata una bella scoperta! Lui è un tipo che conosce tutte le chicche nascoste, quindi fidati! Ah, e ha mangiato una pizza squisita in una pizzeria piccolina, fuori dalle rotte turistiche, ma non mi ricordo il nome, davvero! Che memoria di merda che ho!

Quali sono i dolci tipici di Pisa?

Pisa… mi fai pensare a certe notti passate a camminare lungo l’Arno, con quel vento che ti entra nelle ossa. E poi mi vengono in mente i dolci, quelli che trovavi nelle pasticcerie illuminate fiocamente…

  • Torta co’ bischeri: Ma sai che mi faceva sempre un po’ impressione il nome? Però, la pasta frolla, il cioccolato… un classico. Mi ricordava la torta della nonna, solo un po’ più… pisana.

  • Kinzica: Ah, il Kinzica… non so perché, ma mi sembrava sempre un dolce “nobile”. Forse per via dei pinoli, o per quella spolverata di zucchero a velo. Era il dolce che prendevo quando volevo sentirmi un po’ speciale.

  • Schiacciata di Pasqua: Questa la ricordo meno… forse perché Pasqua non l’ho mai passata a Pisa. Però, mi dicevano che è un must. Un po’ come la colomba, ma in salsa pisana, immagino.

Mi è venuto in mente che a casa mia, a Volterra, facevamo una torta simile alla Torta co’ bischeri, ma con la ricotta. E invece del Kinzica, avevamo il panforte. Ogni posto ha i suoi dolci, le sue storie. E i suoi ricordi, ovviamente.

Quali sono i piatti tipici della Toscana?

Sai, a quest’ora… penso spesso al cibo, chissà perché. La Toscana… mamma mia, che ricordi.

  • Crostino nero, quello sì, un sapore che ti rimane attaccato alla lingua, forte, intenso. Ricorda le cene con nonna Gina, a casa sua, l’odore del pane tostato…

  • Il lardo di Colonnata… roba da pazzi! Unto, profumato, un lusso che mi concedevo solo a Natale. Un pezzetto, su un pezzo di pane, con un goccio di vino rosso… semplice, ma perfetto.

  • Panzanella… l’estate in un piatto, pomodori maturi, pane raffermo, basilico… Un sapore semplice, quasi banale, ma… mi ricorda le vacanze a Castiglione della Pescaia, il mare, il caldo.

  • Pappa al pomodoro… un piatto povero, ma ricco di sapore. Mamma lo faceva spesso, quando ero piccolo, un brodo caldo e confortante nelle giornate fredde.

  • Ribollita, idem. Zuppa contadina, un piatto della nonna che ti riempiva lo stomaco e il cuore.

  • Cacciucco… no, quello non lo mangio spesso. Troppo “pesante” per me, preferisco i sapori più delicati.

  • Trippa e lampredotto… nemmeno a parlarne. Non li ho mai apprezzati, forse non sono abbastanza “Toscano” per capirli a fondo.

  • Bistecca alla Fiorentina… eccola! La regina! Carne succulenta, cotta alla perfezione… un piacere da veri intenditori. Ricordo una volta… un ristorante a Firenze, con gli amici, un’esperienza indimenticabile.

Nota personale: Quest’anno, ho provato una variante della Ribollita con le patate dolci, suggerita da un amico cuoco. Deliziosa! Ma niente batte quella della nonna.

Per cosa è conosciuta Pisa?

Pisa è universalmente celebre per la sua Torre Pendente, un’icona architettonica che sfida la gravità e suscita un fascino irresistibile.

Ma la torre, in realtà, è il campanile del Duomo di Santa Maria Assunta, un capolavoro romanico pisano. La sua inclinazione, iniziata quasi subito dopo la costruzione nel 1173, è dovuta alla natura instabile del terreno sottostante.

  • Curiosità: Molti ignorano che anche altri edifici a Pisa presentano un’inclinazione, un po’ come se la città stessa avesse deciso di piegarsi verso il futuro.

  • Riflessione: La Torre di Pisa ci ricorda che anche ciò che appare imperfetto può diventare un simbolo di bellezza e resilienza. E poi diciamocelo, chi non ha mai sognato di raddrizzarla, almeno con la fantasia?

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