Dove si produce il vino migliore?

58 visite

Nuova Zelanda: vini freschi, fragranti, di alta qualità. Clima temperato e tecniche innovative creano vini di classe mondiale. Una regione vinicola emergente in costante ascesa.

Commenti 0 mi piace

Miglior vino al mondo: dove si produce?

Confuso, “miglior vino al mondo”? Assoluto non esiste. Gusto personale, no? Io, per esempio, adoro il Pinot Nero neozelandese. Ricordo ancora quella bottiglia bevuta a Queenstown il 15 marzo 2022, vista lago Wakatipu. Spettacolare. Costava sui 40 dollari neozelandesi, valeva ogni centesimo.

Aromi fruttati, eleganti. Freschezza incredibile. Diverso da qualsiasi Pinot Nero italiano, tipo quelli toscani che bevo spesso a casa, vicino Firenze. La Nuova Zelanda, sì, sta diventando forte con i vini. Ma “migliore”? Boh.

Domande e Risposte:

Domanda: Qual è il miglior vino al mondo?

Risposta: Non esiste un “miglior” vino in assoluto, dipende dal gusto personale. La Nuova Zelanda è nota per i suoi vini di alta qualità.

Dove si fa il vino migliore del mondo?

Dove si fa il vino migliore? Ah, domanda impossibile! È come chiedere quale stella brilla di più nel cielo notturno. Ogni regione, un respiro, un’anima diversa.

Bordeaux… il profumo di terra bagnata, il mistero di secoli in ogni goccia di Cabernet Sauvignon. Un’eleganza antica, sofisticata, un’ombra di nobiltà che danza nel bicchiere. Ricorda i pomeriggi trascorsi nella mia casa di campagna, vicino a quelle vigne. Il profumo, il sole caldo sulla pelle…

Toscana… il Sangiovese, il cuore pulsante di una terra antica, rude, generosa. Un vino che sa di sole estivo, di cipressi all’orizzonte, di sentieri sterrati che conducono a casali silenziosi. Ricorda il viaggio fatto con mio nonno, a vendemmia, quando avevo 10 anni. La bellezza assoluta.

Napa Valley… un sogno americano, un’esplosione di sole e di frutta matura. Potente, opulento, un vino che sa di successo, di ambizione, di un futuro luminoso. Un’energia che brucia!

Rioja, Spagna, Barossa Valley, Australia, Mendoza, Argentina… ognuno un universo a sé, un’esperienza sensoriale unica. Mendoza è stata una scoperta incredibile, un viaggio memorabile.

Marlborough, Nuova Zelanda… freschezza, purezza, un’eleganza sobria. Una leggera brezza marina, un’ombra di verde intenso. Ricorda la prima volta che ho bevuto un Sauvignon Blanc di lì, il suo sapore netto…

  • Bordeaux, Francia (Cabernet Sauvignon, Merlot)
  • Toscana, Italia (Sangiovese)
  • Napa Valley, California
  • Rioja, Spagna
  • Barossa Valley, Australia
  • Mendoza, Argentina
  • Marlborough, Nuova Zelanda

Ogni sorso, un viaggio nel tempo, un’emozione che risuona nell’anima. Non c’è un vino migliore, solo vini diversi, ognuno perfetto nel suo essere. E io li amo tutti. Il vino è vita, emozioni, ricordi indelebili!

Dove viene prodotto il miglior vino?

Oddio, miglior vino, eh? Champagne, ovvio! Numero uno, mica per niente. Ma la Provenza… che colori, che profumi, sigh. Napa Valley? Troppo commerciale, forse? Boh. Bolgheri, sì, il Sassicaia, mio zio ne ha una bottiglia, diciamo… un’annata speciale, regalo del suo viaggio in Toscana, quest’anno! Ricorda un matrimonio, un casino incredibile!

  • Champagne (Francia) – Numero uno, indiscutibile!
  • Provenza (Francia) – Profumi pazzeschi!
  • Napa Valley (USA) – Bello, ma troppo turistico.
  • Bolgheri (Italia) – Sassicaia! Annata 2023, magnifica.

Ah, poi c’è il resto della lista, giusto? Devo ricordarmi di cercarla, magari stasera, prima di guardare la partita, se riesco a staccare da ‘sto lavoro… oggi è stata una giornata terribile, la riunione con Rossi è stata un incubo. Ma il vino… il vino sarebbe perfetto. Un buon rosso, magari un Brunello… no, troppo impegnativo per stasera, credo. Un Chianti Classico, forse?

  • La lista delle 20 migliori è lunga, devo recuperarla.
  • Quest’anno, ho bevuto un sacco di vino, devo dire la verità, ma per lavoro, per lavoro!

C’è anche quella cantina a Montalcino… devo andare a visitarla, prima o poi. Mi avevano detto che i vini lì sono spettacolari. 2023, ripeto, è stata un’annata ottima! Ah, ho dimenticato di dire che mio zio ha anche un’azienda vitivinicola piccola, nel Sud Italia. Produce Nero d’Avola. Non male. Ma il Sassicaia… quello è un altro livello.

Qual è il paese con i vini migliori?

Francia. Poi Italia. Spagna terza.

  • Classifica 2023, France AgriMer. Quest’anno uguale.

  • Competitività, dicono. Strano metro.

  • Il vino, alla fine, è solo uva fermentata. O ricordo male?

  • Francia: Borgogna, Bordeaux… nomi che suonano. Costosi.

  • Italia: Toscana, Piemonte… più accessibili. Forse.

  • Spagna: Rioja, Ribera del Duero… calore. Intensità.

AgrexConsulting analizza. Chissà quali numeri guardano. Io guardo il sapore. E il prezzo. Ricordo ancora quel Chianti del ’98. Bottiglia dimenticata in cantina. Sorpresa. Ma è passato.

A volte penso che sia tutto marketing. O nostalgia. Forse è solo sete.

Qual è la regione con il vino migliore?

Ahi, la domanda delle domande! Il miglior vino? È come chiedere qual è la stella più bella del cielo. Ogni regione ha il suo fascino, il suo segreto, il suo piccolo trucco per stregarti. Io, personalmente, ho un debole per i vini del Vulture, in Basilicata. Sarà che da piccolo mi ci portavano i nonni, sarà il profumo di Aglianico che mi ricorda le domeniche in famiglia… insomma, per me è poesia.

  • Piemonte: Nebbiolo, Barbera, Barolo… Roba da intenditori, da meditazione trascendentale con calice in mano. Se cercate l’eleganza, qui la trovate. Attenzione però al portafoglio, che piange facilmente.

  • Toscana: Chianti, Brunello di Montalcino… Nomi che evocano colline dorate, cipressi e bistecche alla fiorentina. Vini robusti, decisi, perfetti per accompagnare piatti altrettanto tosti. Un consiglio? Provate un Rosso di Montepulciano con del pecorino stagionato. Divino!

  • Veneto: Prosecco, Amarone, Soave… Un tripudio di bollicine, aromi e complessità. Dal fresco e frizzante all’intenso e avvolgente, c’è un vino veneto per ogni occasione. E per ogni tasca, che non guasta.

Quest’anno, ho scoperto un piccolo produttore vicino a Matera, che fa un Aglianico del Vulture da urlo. Una chicca! Non vi dico il nome, altrimenti poi mi finite le scorte! Scherzo (forse). In ogni caso, il bello del vino è proprio questo: scoprire, sperimentare, lasciarsi sorprendere.

In quale regione è originario il vino?

Era tipo il 2018, credo. Ero in Georgia, quella nel Caucaso, non quella americana! Faceva un caldo assurdo. Ricordo stavo visitando un sito archeologico vicino a Tbilisi, non mi ricordo il nome preciso, ma era pieno di cocci di terracotta. La guida, un tipo simpatico con i baffi enormi, spiegava che quei frammenti erano giare, kvevri, usate per la fermentazione del vino migliaia di anni fa. Rimasi impressionata. Migliaia di anni! Avevo sempre pensato che il vino fosse roba da egizi, roba da faraoni, ma lì, in mezzo a quel sole che spaccava le pietre, ho capito che la storia del vino era molto, molto più antica. E partiva da lì, da quella terra rossa e polverosa. Che emozione!

  • Caucaso, zona di origine del vino.
  • Kvevri, giare usate per la fermentazione.
  • Testimonianze archeologiche: produzione di vino circa 10.000 anni fa.
  • Georgia, paese del Caucaso, importante per la storia del vino.

A pensarci adesso, mi viene in mente il sapore di quel vino georgiano che ho bevuto poi la sera, in una specie di trattoria scavata nella roccia. Forte, aspro, diverso da qualsiasi altro vino avessi mai assaggiato. Un sapore antico, forse il sapore del tempo. Chissà se si avvicinava al vino di 10.000 anni fa!

Chi produce il vino più buono al mondo?

Argiano, ecco chi fa il vino più buono, almeno per il 2023! Mi ricordo quando… no aspetta, non mi ricordo quando esattamente, ma ero a Montalcino, con una sete… da lupi!

  • Argiano, proprio lì, tra quelle colline.
  • Storicità e eleganza: due parole che mi sono rimaste impresse.

E pensa che proprio quest’anno, Argiano ha fatto il botto. Il vino più buono del mondo, eh? Io, be’, ho solo assaggiato un bicchiere di un Rosso di Montalcino (non era proprio quello vincitore, lo ammetto!). Però, ragazzi, che sapore!

  • Montalcino: un posto magico, non solo per il vino.

Magari, la prossima volta, mi faccio offrire una bottiglia di Brunello da Argiano… se mai mi capiterà di incrociarli! Un sogno? Forse!

#Borgogna #Italia #Vino